
BOWIE FOREVER – A LONDRA APRE IL “DAVID BOWIE CENTER”, LA NUOVA MOSTRA PERMANENTE SUL "DUCA “BIANCO" OSPITATA IN UN NUOVO SPAZIO DEL “VICTORIA AND ALBERT MUSEUM” – UN ARCHIVIO CHE OSPITA OLTRE 90MILA TRA COSTUMI, TESTI DI CANZONI, STRUMENTI E ALTRI OGGETTI CHE RICOSTRUISCONO LA VITA E LE OPERE DEL LEGGENDARIO ROCKER, MORTO NEL 2016 A 69 ANNI – TRA I CIMELI ESPOSTI, C’È ANCHE LA BOZZA DELL’ULTIMO PROGETTO SEGRETO DI BOWIE, OVVERO… - VIDEO
From Ziggy Stardust costumes to handwritten lyrics, a new center showcasing tens of thousands of objects spanning the career of David Bowie is set to open its doors to the public in London https://t.co/kHKOXD31r6 pic.twitter.com/uAjfW59sQy
— Reuters (@Reuters) September 10, 2025
Estratto dell’articolo di Marinella Venegoni per “la Stampa”
Il mistero della coolness del Duca Bianco non sarà forse sciolto nemmeno questa volta, ma il definitivo disvelarsi dell'acclarata complessità del personaggio è ormai a disposizione di tutti, grazie al lavoro del Victoria Albert Museum di Londra: il V&A East Storehouse sulle sponde del Tamigi ospita 90 mila oggetti e reperti nel nuovo David Bowie Center. È un po'come entrare nel suo cervello e pensare i suoi pensieri, usare i suoi occhi e le sue mani e ripercorrere una vita artistica ogni giorno più lontana dall'essere dimenticata. […]
Non è solo un museo. È un archivio vitale, straordinariamente vivace e tecnologicamente sorprendente. […] C'è qualunque cosa: 414 costumi compresi gli accessori, testi e bozze di canzoni vergate con la sua mano (Fame del 1975, Heroes del '77, Ashes to ashes del 1980) e spesso versi scritti e tagliati a striscioline per poterne modificare la posizione come aveva visto fare a William S. Burroughs; gli strumenti musicali sono 150.
Fra i costumi, i più iconici impressi nella nostra mente, dei vari Alter Ego che hanno popolato la sua esistenza, da Ziggy Stardust (1972) ad Aladdin Sane del '73 (la celebre tuta era di Kansai Yamamoto). C'è il Bowie anche stilista, che con Alexander McQueen disegna il cappotto Union Jack dell'album Earthling del 1997. E c'è un po' di privato: la scrivania personale dove si metteva al lavoro, con a fianco la foto di Little Richards, […] la tavolozza con i pennelli che usava per tratteggiare le idee.
C'è tutta la visione della sua arte, dentro quaderni con schizzi di scenografie, e ci sono i diari, la corrispondenza personale e le lettere dei fan. 70 mila stampe fotografiche e negativi, diapositive e filmati, l'avvio di progetti mai poi realizzati come quello a cui lavorava negli ultimi mesi di vita: un musical ambientato nella Londra del XVIII secolo, dal titolo provvisorio The Spectator (nome di un giornale dell'epoca) sulla figura di Jack Sheppart, celebre criminale impiccato nel 1724 e già protagonista di libri e spettacoli.
[…] Tanta immensità di materiale fa risuonare l'intero percorso della vita dell'artista. Costa un pacco: lo ha ceduto al V&A Museum la David Bowie Estate per una cifra che non è stata resa nota; mentre hanno dato una mano con una donazione di 10 milioni di sterline ciascuno, la Blavatnik Family Foundation (del proprietario di Dazn) e il Warner Music Group, che già aveva acquistato l'intero catalogo di Bowie nel 2022, per più di 250 milioni di dollari.
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copertina dell album heroes di david bowie
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autoritratto david bowie
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