SESSO DI CARTA - ANCHE SE LE CASALINGHE DISPERATE LEGGONO SEMPRE MENO, ADESSO PREFERISCONO UNA SCOPATA LETTERARIA A UNA TROMBATA VERA E PROPRIA - È LO STRANO PARADOSSO CHE EMERGE DAL SALONE DEL LIBRO DI FRANCOFORTE, CHE SEGNA IL SUCCESSO INCONTRASTATO DELLE “SFUMATURE” DI SESSO (IL FUTURO BESTSELLER PARLERÀ DI BISESSUALITÀ?) - IN COMPENSO, I BORDELLI DELLA CITTÀ TEDESCA RESTANO VUOTI...

Ottavio Cappellani per "Libero"

Mai come in questa edizione, la Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte, è stata così esplicitamente sex-oriented. Intendiamoci, il sesso è sempre stato una componente fondamentale della fiera del libro, ma adesso, come contrappasso, si è trasferito dagli alberghi alle pagine dei libri. A tal punto che sono in tanti a sperare nell'annuncio del premio Nobel della letteratura, atteso per oggi per tentare (impresa ardua) di riportare la narrative sui binari della letteratura allontanandola dalle molle del materasso.

Ma ancora ieri il tema erano le «sfumature», o meglio il libro che potrà ripetere il successo della trilogia firmata da E. L. James. Come fu per il Codice da Vinci, che lanciò il filone archeologico misterico, i libri più cercati dagli editori sono quelli a sfondo sessuale, e ancora meglio se lo «fanno strano».

I pettegolezzi da bar danno la seguente indicazione: il prodotto più ricercato è un romanzo di formazione porno e bisessuale, una sorta di mix tra Il lamento di Portnoy di Philip Roth e Meno di Zero di Bret Easton Ellis. Fossi un agente, al momento, tra gli italiani, cercherei di vendere Walter Siti. Mai come in questa edizione, insomma, la Fiera del Libro di Francoforte è stata così simile a un mercato del sesso.

Intendiamoci, il mercato del sesso è sempre stato una componente fondamentale della Buchmesse, dal quartiere di Kaiserstrasse (il quartiere a luci rosse di Francoforte, per una veloce sveltina tra un romanzo letterario e un thriller milionario) al celeberrimo The Palace (bordello a più piani con megajacuzzi, saune, cinema, bar, lounge corner, e una cinquantina di lavoranti nude, dove si incontrano sovente i pezzi grossi dell'editoria internazionale che, e giustamente, tra una fellatio e un cunnilingus, si lamentano della deriva sessuale che ha preso la narrativa contemporanea).

Ma se fino all'anno scorso il mercato del sesso era finalizzato alle carriere personali (un rinnovo di contratto da stagista, fregare un autore alla concorrenza, ricatti sessuali vari) adesso di sesso se ne parla soltanto, con un occhio alla pagina e uno al mercato. Come se fosse scomparsa la carne. Oggi, alla Buchmesse, si parla tanto di sesso e se ne pratica poco. Dopo una giornata intera a parlare di sfumature e nuances, di frustrate e lividi, si arriva alla sera sfiniti, che si ha voglia di una minestrina.

Il che, è giusto sottolinearlo, non giova all'immagine della Buchmesse, immagine fatta da anziani intellettuali con un'allure impegnata, e giovanissime aspiranti qualcosa (non è importante cosa, nel circuito dell'editoria internazionale la carriera passa agevolmente da ufficio stampa a editor, da editor ad agente, da agente a ufficio stampa). Oggi, il passaggio di Roberto Calasso o di Umberto Eco o di Inge Feltrinelli farebbe ancora voltare sguardi incuriositi? La sensazione è che il sesso abbia compiuto, all'interno dell'editoria, una sorta di rivoluzione, della quale, però ancora non sono chiari i contorni.

E, come avviene per ogni rivoluzione, c'è chi confida in una restaurazione. Come dicevamo all'inizio, l'annuncio del Nobel 2012, dovrebbe essere strategico per il rilancio della letteratura «borghese». Così, a quanto si dice in giro, sfumerebbe la possibilità di vedere incoronati Bob Dylan o Thomas Pynchon (troppo hippie, e autori per i quali lo scrivente fa il tifo) mentre aumenterebbero le possibilità di vincere il premio per Haruki Murakami, Alice Munro e Adonis.

Per quanto riguarda il vademecum della Fiera: bar del Frankfurter Hof per «fare cose, incontrare gente»; bar Casablanca del Meridienne Park Hotel per sfiorare quelli che contano davvero (e con i quali è impossibile parlare senza un appuntamento fissato da mesi). Feste da non perdere quella della casa editrice Dumont e quella della Piper. Persona più informata dei fatti: Ranieri Polese. E gli italiani? Oggi si parla della crisi. L'Aie ha presentato i dati di vendita: calo del 8,07 di vendita e settecentoventitremila persone in più, rispetto al 2010, che non leggono neanche un libro l'anno.

Colpa della crisi economica, o si tratta di una crisi dell'editoria italiana? In aumento invece le vendite di ebook. Tra quest'ultimo dato, e il numero di copie vendute della trilogia delle sfumature, si traggono le seguenti conclusioni: reggono i lettori forti, ma passano dal cartaceo all'ebook, mentre coloro che mediamente comprano un solo libro l'anno hanno comprato la E. L. James e basta.

Il sottosegretario Peluffo, con delega all'Editoria, vuole creare una task force per invogliare le persone a leggere. (Speriamo che non ci faccia sculacciare dalla Fornero). Ma si ha sempre più la sensazione che siano gli editor e gli uffici stampa a non riuscire a comunicare la narrativa «letteraria », preferendo strade comode e ritenute sicure. Da una botta e via.

 

E L JAMES AUTRICE DI CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO COPERTINA DEL LIBRO CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO DI E L JAMES jpegWalter Siti Roberto Calassoeco07 umberto ecolpk21 paolo peluffo

Ultimi Dagoreport

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...