IL BUIO OLTRE LA PROVETTA - LA SENTENZA DELLA CORTE APRE UN MARE DI DUBBI GIURIDICI: SERVIRANNO UNA LEGGE E MOLTI ATTI AMMINISTRATIVI PER REGOLARE LA FECONDAZIONE ETEROLOGA (ASPETTA E SPERA)

1. DOPO L'OK DELLA CONSULTA RESTA IL VUOTO NORMATIVO - GINECOLOGI E COPPIE DEVONO ATTENDERE I REGOLAMENTI
Paolo Russo per ‘La Stampa'

«Ci vorrà una nuova legge», aveva detto a caldo il ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Ma per trasformare in realtà la fecondazione eterologa serviranno anche regolamenti, decreti legislativi e il recepimento di direttive europee per mettere ordine al caos su diritti del nascituro, anonimato del donatore e controlli di sicurezza sui gameti di persone estranee alla coppia, solo per citare qualche punto controverso. Insomma, altro che applicazione immediata della sentenza emessa ieri l'altro dai giudici costituzionali.

«Nel comunicato della Corte -spiega Assuntina Amorresi del comitato di bioetica e consulente del ministero della salute- si dice che il divieto di esercitare qualsiasi diritto sul bambino da parte del donatore non c'è più. Così come sembra cancellato il divieto a disconoscere la paternità». Questo significa che i centri per la fecondazione assistita non sapranno che pesci prendere se un donatore si presenterà da loro chiedendo di mantenere l'anonimato. «Per regolamentare i diritti del donatore e quelli del nato a conoscere eventualmente genitori, fratelli o parenti stretti biologici servirà una legge», spiega la Amorresi.

Poi sarà necessario creare un registro dei donatori, che ne permetta la rintracciabilità in caso dopo la donazione si scopra qualche malattia trasmissibile. E analogo registro servirà per i nati da eterologa, per evitare in futuro congiungimenti tra nati dallo stesso genitore biologico.

Ma il nodo più delicato da sciogliere è quello della sicurezza sanitaria delle donazioni. «Esistono delle direttive europee su questo», spiega il direttore del Centro trapianti nazionale, Alessandro Nanni Costa. «Il problema -aggiunge- è che l'Italia ha recepito solo le norme di sicurezza per i gameti delle stessa coppia non quelle per la donazione da terzi, che sono molto più rigide». Ad esempio nella inseminazione «omologa» il test anti hiv si fa entro 90 giorni dalla donazione, per essere ripetuto ogni 6 mesi fino a che le tecniche di procreazione assistita non raggiungono lo scopo. «Tempi che andranno invece molto ridotti per i donatori esterni, per evitare il sopraggiungere di malattie sessualmente trasmissibili», mette in guardia Nanni Costa.

Ma superati anche tutti questi ostacoli, ci sono gameti da impiantare nelle nostre «banche del seme» dopo anni di divieto di eterologa? Teoricamente sì, ma in pratica no, «perché sono quelli non più utilizzati dalle coppie per l'omologa, alle quali bisognerebbe ora chiedere il permesso per uso terzi», precisa la Amorresi. E poi problemi ci saranno per gli ovociti. La donazione resta infatti gratuita ma bisognerà vedere quante donne accetteranno, senza percepire nulla, di sottoporsi alle forti stimolazioni ormonali necessarie a produrli.

Una matassa che richiederà tempo per essere sbrogliata, nonostante Stefano Rodotà e l'Associazione Coscioni escludano il Far west. Mentre le prime coppie già bussano alle porte dei Centri di procreazione assistita per mettersi in lista. Per un'attesa che si preannuncia tutt'altro che breve.


2. I FIGLI POTRANNO CERCARE I GENITORI BIOLOGICI? I DILEMMI DELL'ETEROLOGA
Margherita De Bac per il "Corriere della Sera"

L'eterologa ora si può fare anche in Italia. Ma come? Con quali regole? Per i giuristi ci sono, per i politici vanno scritte per richiamare i centri a una disciplina univoca. La Corte costituzionale ha cancellato il divieto contenuto nella legge, la numero Quaranta del 2004, sulla procreazione medicalmente assistita. Una svolta storica. Eravamo l'unico Paese europeo a vietarla.

Fra un mese usciranno le motivazioni. E allora si capirà meglio cosa hanno deciso i giudici e come potrà avvenire la riapertura alle tecniche che implicano l'impiego di cellule-gameti (ovocita e spermatozoi) non appartenenti alla coppia ma donati. Molti sono i punti da approfondire. A cominciare dall'anonimato di chi «fornisce» gameti, cioè chi li cede a persone infertili. È un loro diritto? O deve prevalere l'interesse del bambino desideroso o bisognoso per motivi medici,di sapere chi ha reso possibile la sua nascita?

NUOVA LEGGE?
Prima del 2004 la materia era molto confusa. I centri si autogestivano. «Le società scientifiche devono produrre delle linee guida, siamo pronti a partire», non vede difficoltà Andrea Borini, della Sifes (Società italiana di fertilità e sterilità). Ma sarà davvero così semplice ricominciare?

«Non c'è certezza del diritto - commenta Cinzia Caporale, vicepresidente del Comitato nazionale di bioetica -. Il cittadino, medico o paziente che sia, gira come bendato. Se non è un fine giurista non è in grado di capire cosa è lecito e cosa no. È il peggiore dei mali». Sarà forse necessaria una nuova legge che tenga conto di quanto hanno sancito i giudici in questi anni. Il ministro della Salute Betarice Lorenzin ragiona: «L'introduzione dell'eterologa nel nostro ordinamento è un evento complesso che difficilmente potrà essere attuato solo con decreti. Ci sono aspetti delicati. Non bastano atti amministrativi».

LE NORME IN EUROPA
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione europea sulla donazione di cellule per fini riproduttivi, l'eterologa è permessa in tutta Europa. L'Italia era l'unica a vietarla. Prima del 2004 era consentita solo nelle cliniche private perché una circolare del ministro della Salute Degan, nel 1985, l'aveva esclusa dagli ospedali pubblici. In alcuni Paesi oltre a essere prevista dalla legge è normata da linee guida nazionali o internazionali. In Irlanda manca una legge.

In Italia un riferimento potrebbe essere il parere del Comitato nazionale di bioetica dove viene richiamata l'attenzione soprattutto sul diritto del figlio a sapere come è stato concepito. Con un'inversione di tendenza sul piano etico e giuridico internazionale: l'abbandono della tesi dell'anonimato totale del donatore. Due le linee di pensiero emerse: una a sostegno dell'anonimato parziale (accesso solo alle informazioni genetiche), l'altra favorevole a rivelare anche l'identità del donatore.

L'ANONIMATO DEL DONATORE
Il diritto del donatore di ovociti e spermatozoi a restare anonimo era previsto in tutta Europa fino all'inizio del 2000. Poi il paletto è saltato in molti Paesi. Ha cominciato l'Austria, seguita da Germania, Svizzera, Olanda, Norvegia, Gran Bretagna, Svezia, Finlandia e, al di fuori dell'Europa, Australia. In Svezia l'abolizione di questo segreto ha comportato un drastico calo di donatori.

L'anonimato totale in ogni caso non può essere mantenuto nei confronti del centro di pma: nei registri delle banche in genere viene indicata l'identità. In Gran Bretagna sono richiesti ai donatori informazioni sul numero di bambini avuti col proprio partner e su eventuali problemi medici. Si può addirittura lasciare un messaggio di benvenuto al figlio biologico. In Spagna gli uomini non possono donare più di sei volte per evitare incroci tra fratelli di famiglie diverse.

«Negli anni è stata data la precedenza all'interesse del bambino. In Australia hanno legiferato in senso retroattivo» dice Edgardo Somigliana, direttore del Centro per la cura dell'infertilità della Mangiagalli di Milano. E aggiunge: «Per affossare l'eterologa basterà decidere che si può accedere all'identità del donatore e che è vietata ogni forma di rimborso».

GRATUITA O A PAGAMENTO?
Quasi ovunque viene affermato il valore della gratuità della donazione. Questo è scritto nella maggior parte delle leggi Ue e dove non è scritto, come in Germania e Danimarca, c'è una raccomandazione a non pagare. Però i modi di aggirare l'ostacolo esistono. Si ricorre alla formula del «rimborso spese». Certo è che per una donna produrre ovociti non è uno scherzo. Deve prendere ormoni e sottoporsi a un prelievo. Insomma, per farlo da volontarie bisogna essere molto motivate e altruiste.

LE TUTELE PER IL NASCITURO
I figli dell'eterologa sono ben protetti in Italia. Già la legge 40 stabilisce che «nel caso la coppia si sottoponga a eterologa all'estero non può disconoscere il nascituro e il donatore non può avanzare nessun diritto sul bambino». «Abbiamo un sistema di garanzie ben consolidato, più avanzato rispetto ad altre realtà, servono solo dei ritocchi. Il Far West non è tornato» rassicura il costituzionalista Stefano Rodotà.

 

 

 

 

fecondazione assistita FECONDAZIONE ASSISTITA FECONDAZIONE ETEROLOGA AL CENTRO DEXEUS CORTE COSTITUZIONALE Corte costituzionale Luigi Contu col Ministro Beatrice Lorenzin Stefano Rodota con la moglie

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)