buy ferilli 9

BUY-FERILLI, CI FATE UN SAFFO: “IL NOSTRO AMORE E’ UN ATTO POLITICO. MOSTRARE IN UN FILM LA VITA NORMALE DI UNA COPPIA LESBICA AIUTA A CANCELLARE STEREOTIPI E TABU’" - SABRINONA: "NELLA VITA REALE MAI AVUTE ESPERIENZE LESBO"

BUY FERILLI 7BUY FERILLI 7

Fabrizio Roncone per ‘’IO Donna’’ – Corriere della Sera"

 

Prima di tutto: “Io e lei” è un film bellissimo, che racconta la storia d’amore normale e forte di Federica (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli), una coppia di donne mature e coscienti, autonome e pienamente accolte dalle rispettive famiglie nella loro dimensione omosessuale.

 

E poi: beh, poi è anche un film politico. Ma senza la politica unta e retorica di questo Paese, senza i gruppi di gay che sfilano chiedendo di ottenere i diritti riconosciuti a tutti gli altri italiani e senza le piazze piene di famigliole che certi diritti pretendono non siano concessi. Il film è invece pieno di una normalità profonda, struggente e tenera, che - come dice la regista Maria Sole Tognazzi - sbatte un po’ “con il noioso e spesso pericoloso atteggiamento omofobo di una parte dell’Italia”.

 

Le interviste doppie, di solito, funzionano meglio alla tivù che sulla carta. Ma se le intervistate sono la Buy e la Ferilli, la faccenda –come leggerete - cambia.

BUY FERILLI 1BUY FERILLI 1

Spunto di riflessione: ho scritto che affrontate un argomento delicato e sensibile, in Parlamento ci sono discussioni accese e che, per tutto questo, il film è anche pieno di politica…

 

Buy: “Sì, certo… E’ la storia di due donne ed è attraverso questa narrazione che proviamo a fornire delle risposte... Perciò non c’è dubbio che il nostro, in qualche modo, sia anche un atto politico nei confronti di un argomento molto attuale… del quale però spesso… ecco, del quale spesso di parla con logiche scontate, con stereotipi, quasi sempre immaginando senza sapere. Noi, al contrario, raccontiamo la vita quotidiana di questa coppia: la non eccezionalità della loro dimensione reale è la nostra chiave di lettura”.

BUY FERILLIBUY FERILLI

 

Ferilli: “Che poi, a pensarci bene, è un tema, più che un problema, quello dell’omosessualità. Il tabù è nelle nostre teste, nelle teste della gente. Nel film, come diceva Margherita, descriviamo la semplicità di atti, gesti, abitudini, litigi, allegrie… Proviamo a spiegare una realtà che a molti sembra speciale e che invece è semplice ai limiti della banalità. Se passa questo messaggio, passa anche ogni paura, ogni sospetto, ogni velo d’ombra può essere cancellato. E anche per il governo, che su questa materia promette di legiferare, tutto sarà più facile, ogni decisione presa dal Parlamento apparirà meno rivoluzionaria”.

 

Va detto che i maschi gay sono sempre più temuti e detestati, mentre per le donne c’è sempre stato un elemento di maggior indulgenza, come se l’amore saffico facesse meno spavento.

BUY FERILLI 6BUY FERILLI 6

Margherita (con sorriso ironico): “Eh…Intanto diciamo che molto dipende anche dall’aspetto strettamente sessuale, perché l’amore tra due donne è una cosa materialmente più lieve, più dolce… A questo, naturalmente, dobbiamo aggiungere che viviamo in un Paese dove le regole morali le detta l’uomo, il maschio, e sappiamo quanto l’amore saffico scateni le fantasie dei maschietti…

 

Quindi, se da un lato molti di loro si ostinano a negare certe pulsioni, condannando chi le prova, dall’altro è vero che dimostrano una maggiore indulgenza nei confronti dell’omossessualità femminile”.

Ferilli: “E’ un fatto culturale, pienamente culturale… lo dicevamo anche prima no?”.

 

BUY FERILLI 9BUY FERILLI 9

Nella vita di Federica e Marina, ad un certo punto, c’è una sorta di frattura con caratteri molto eterosessuali.

Ferilli: “Marina e Federica vengono da due famiglie parecchio diverse: una più popolana, l’altra di professionisti. Quella di Marina ha quasi una specie di soggezione nei confronti dell’architetto Federica.

 

Quella di Federica è invece una famiglia allargata, con l’ex marito, Ennio Fantastichini, che ha una seconda moglie e due bambini. Tutte e due le famiglie hanno però accolto la scelta d’amore di Marina e Federica. Il punto è che mentre Marina è sempre stata lesbica e non lo nasconde, Federica appare a tratti insicura e preferisce non esporsi…”.

 

Il padre della regista Maria Sole Tognazzi, Ugo, fu il memorabile protagonista di un altro film sull’omosessualità, “Il vizietto”, pura leggenda del cinema.

Buy: “Chiaro che Maria Sole, un filo di traccia, può darsi l’abbia tenuta anche nel nostro film… Ma quello è un film di un’altra stagione, con Tognazzi che era la massimo della notorietà, pieno di figli e gran conquistatore… Io e Sabrina siamo un’altra coppia. Anzi, se posso aggiungere un cosa, sul set la cosa straordinaria è stata la solidarietà e la complicità che ci siamo date durante la recitazione…”.

sabrina ferillisabrina ferilli

 

Ferilli: “Confermo! Margherita si è rivelata una donna straordinaria e un’attrice magnifica.

 

Vorrei dire che questo è uno dei film più riusciti che io abbia fatto, tutto pervaso da una straordinaria grazia di fondo. Merito, oltreché di Maria Sole, anche di chi ha scritto con lei: Ivan Cotroneo e Francesca Marciano”.

 

L’ultima inevitabile domanda, Sabrina e Margherita, è questa: avete mai avuto esperienza saffiche nella vostra vita privata?

Buy (d’impeto e molto divertita): “Ah ah ah! La domanda riguarda soprattutto Sabrina, straordinario simbolo sexy… Per molti questo film sarà un trauma… Quanto a me, invece, no, zero: non avrete alcuna risposta a riguardo! E non insista, eh?... ”.

 

FERILLI BUYFERILLI BUY

Ferilli: “Io invece rispondo eccome: no no, mai avute esperienze lesbo, mai stata attirata dall’amore saffico…”.

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…