buzzanca con torta

BUZZANCA STA BENE, RESTA IN OSPEDALE PER ACCERTAMENTI - MA IL MISTERO DEL SUICIDIO NON È CHIARITO

1. CINEMA: BUZZANCA STA BENE, RESTA IN OSPEDALE SOLO PER ACCERTAMENTI
(Adnkronos)
- Lando Buzzanca ora sta bene, ma rimarra' ancora in ospedale per qualche giorno. I figli, infatti, come fanno sapere, hanno richiesto una serie di accertamenti per il padre in modo da comprendere meglio le cause che hanno portato al malore di ieri.

2. LANDO BUZZANCA, IL FIGLIO MAX A RTL 102.5: "STA BENISSIMO, SOLO MALORE PER CALDO E STRESS"
Lando Buzzanca starebbe bene, anzi benissimo, ma per ora rimane in ospedale dopo il malore legato al caldo e allo stress (in un primo tempo si era parlato di tentato suicidio). A parlare ai microfoni di RTL 102.5 è il figlio Max:

"Mio padre sta benissimo, e ringrazio comunque dell'affetto ricevuto da tutta Italia. Ieri mattina ero in Calabria a girare e sono stato svegliato dalla domestica che mi urlava a telefono "Papà è svenuto in bagno" e poi ho letto sui giornali che mio padre sarebbe stato in fin di vita, ma lui non è mai stato in pericolo di vita, ha avuto soltanto un crollo psico-fisico a causa di stress, caldo e nervosismo dovuto a qualche problema sul set, come accade in tutti i set per chi fa questo mestiere.

Ripeto, la donna di servizio chiamandomi ha detto, testuali parole: " C'è suo padre svenuto nel bagno", quando le ho urlato di chiamare il 118 immagino che chiamandolo abbia detto le stesse parole "C'è Buzzanca svenuto nel bagno". Poi dentro di me ho pensato "Ma che ha detto? In bagno o vasca da bagno?" da là chiunque, un po' maliziosamente o anche in maniera totalmente innocente può aver pensato "Poveraccio, che gli è successo?". Magari i portantini portandolo in ospedale avranno detto di averlo trovato in vasca da bagno e a qualcuno può venire istintivo pensare qualcosa di grave, ma lui sta benissimo."

3. L'ETICHETTA MERLO MASCHIO E QUELLA CRISI TRE ANNI FA PER LA MORTE DELLA MOGLIE
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Come tutti gli slogan che semplificano troppo, ridurre Lando Buzzanca al Merlo Maschio significherebbe sfigurare il ritratto di un ottimo e versatile attore (quel genio capriccioso di Carmelo Bene, suo insospettabile ammiratore, considerava Buzzanca «il più completo» tra i colleghi) e cancellare tanti capitoli del cinema, del teatro, della tv italiani. Soprattutto significherebbe non fare giustizia della sua vita privata, della sua personalità.

Se davvero qualcosa si è spezzato nella mente e nell'anima di Lando Buzzanca, tutto è avvenuto per la morte della sua adorata moglie Lucia, 55 anni di matrimonio, vita condivisa, due figli e assoluta complicità, morta nel novembre 2010 in pochi mesi di malattia. Altro che Merlo Maschio. Lo aveva ammesso, allora: «Avevo preparato tutto, avevo riempito la vasca d'acqua calda, ero pronto a tagliarmi le vene. A fermarmi sono stati i miei figli Mario e Massimiliano». Come spesso capita agli attori, verità e finzione si fusero. Buzzanca stava finendo le riprese della fiction «Il restauratore».

Il giorno dopo i funerali della sua Lucia («quando mi ha conosciuto non aveva ancora 18 anni e io 20, siamo cresciuti nell'amore») era in programma la scena in cui il protagonista va al cimitero per piangere sulla tomba della moglie. Lui recitò - benissimo - e a casa urlò di dolore.

Ecco perché il Merlo Maschio è solo una tessera, mediaticamente la più fortunata, di un ben più complesso mosaico. Una nascita a Palermo, che è stata la sua fortuna e, insieme, un po' una trappola a partire dal debutto a 26 anni in «Divorzio all'italiana» di Pietro Germi e, tre anni dopo, in «Sedotta e abbandonata» sempre di Germi. Perfetto, per interpretare l'amante del Sud: alto, magro, atletico, lo sguardo spiritato e intrinsecamente sessuato.

Buzzanca non è tipo da scorciatoie e infatti nel '64 rifiuta 400 mila lire, una fortuna dei tempi, che Franchi e Ingrassia gli offrono dopo Germi per il remake satirico «Sedotti e bidonati». L'etichetta del sicilian lover inevitabilmente lo caratterizza per anni attraversando film di Steno, Nanni Loy, Bruno Corbucci, Luigi Zampa, Pasquale Festa Campanile, fino alle due fatali etichette «Il merlo maschio» di Pasquale Festa Campanile e «Homo eroticus» di Marco Vicario, entrambi del 1971.

Forse per merito della formazione ricevuta alla raffinata Accademia Sharoff, Buzzanca mantiene un distacco da Actors Studio verso il suo personaggio: «Non capivo perché, ma le donne mi corteggiavano. Mai stato Paul Newman ma acchiappavo, le donne sentivano il maschio». Il simbolo Buzzanca è così radicato che a metà anni 70 appaiono fumetti erotici come «Lando», «Il Montatore», «Il tromba». Storiacce di letto e corna. Col volto di Lando, ovviamente suo malgrado.

Fatalmente il filone Merlo-Heroticus si esaurisce, e lui poco fa per fermarlo dopo tanta sbornia, evitando accuratamente le derive della commediaccia erotica. E così offre l'altra faccia di Lando Buzzanca, preferendo per esempio un difficile «Secondo Ponzio Pilato» di Luigi Magni ai Pierini e alle Liceali. Appare un Buzzanca ottimo caratterista in tv («Signore e signora» con Delia Scala). Soprattutto ritorna l'attore di teatro: «La scuola delle mogli», «La cena delle beffe», «Liolà».

Carattere sempre difficile, al punto da rifiutare il ruolo di Mangiafuoco nel «Pinocchio» di Benigni perché non vuole finire nel mucchio degli attori in locandina («Benigni non ha voluto concedermi il nome da solo. Meglio così, odio truccarmi»). Difficile ma chiaro, come nelle scelte politiche. In un mondo dello spettacolo virato tutto a sinistra dal dopoguerra a oggi, rivendica la sua fede di destra, il suo sostegno prima al Msi e ad An e poi a Berlusconi: «La destra sostiene valori per me cari: ordine, famiglia, merito».

Per Buzzanca il Sessantotto significa «sbornia collettiva, l'ignoranza al potere». Un'appartenenza, così lui sostiene da anni, che gli è costata cara: «Mi hanno negato premi, la lobby di sinistra non mi ha mai sopportato».

Gli anni Duemila sono quelli del miglior Buzzanca. Consapevole, misurato, elegante. Addirittura cattivo, un debutto nel genere, ne «I Viceré» di Roberto Faenza. Padre che scopre l'omosessualità del primogenito nel film tv «Io e mio figlio», tanto amato a sinistra («mio padre si è riconosciuto in lui», raccontò Nichi Vendola) quanto detestato dalle parti della sua destra (Il secolo d'Italia: «La fiction rappresenta in maniera normale le persone omosessuali, rischiando di legittimare il mondo gay»). Buzzanca resta Buzzanca, nel commento: «Pensavo che i "caporali" ci fossero solo a sinistra...».

Adesso questo inciampo. Un'estate di stanchezza. Quella perenne malinconia che solo i vedovi che hanno davvero amato conoscono. Sì, il Merlo Maschio è solo una stupida semplificazione.


4. BUZZANCA, UN COLLEGA: "FULMINE A CIEL SERENO"
http://www.tgcom24.mediaset.it/

E' ancora giallo su quanto accaduto all'attore Lando Buzzanca mercoledì mattina. Secondo alcune fonti ricoverato per un tentativo di suicidio, smentito però dal fratello e dal figlio dell'attore, che hanno parlato di "un colpo di calore". Intanto un collega che stava girando con Buzzanca una fiction nei giorni scorsi, ha spiegato che il giorno prima l'attore appariva "il solito compagno di lavoro buontempone e allegro di sempre. Solo un po' stanco".

Da qualunque parti la si guardi la vicenda comunque presenta più di una stranezza. I testimoni che assicurano di aver visto le vene dei polsi dell'attore tagliate, i parenti che parlano invece di tutt'altro, addirittura un colpo di calore. E in tutto questo l'attore non ha ancora avuto modo di parlare personalmente ma nemmeno si sono espressi i medici dell'ospedale dove è stato ricoverato. Insomma, la nebbia sul caso è ancora fitta.

Intanto ha parlato Marco Falaguasta, protagonista nei panni del giovane commissario Maccari, è l'attore che è stato più a stretto contatto con Buzzanca da quando sono iniziate le riprese, una quindicina di giorni fa. "Il personaggio di Lando, Basilio, è come un padre per Maccari. E' un uomo che ha scontato con il carcere il suo desiderio di vendetta e fa di tutto perché le altre persone non commettano i suoi stessi errori. I nostri personaggi sono molto legati sul set ed inevitabilmente si crea un legame di confidenze e amicizia anche nella vita. Proprio ieri - racconta Falaguasta - abbiamo trascorso molto tempo insieme, tra un ciak e l'altro, perché due stuntmen hanno girato al nostro posto".

Buzzanca appariva turbato? ''No, assolutamente - risponde l'attore - Lando era contento dell'apporto alla sceneggiatura dato dal nuovo regista, Oldoini. Proprio ieri parlavamo di questo, della cura della scrittura di questa serie, dal punto di vista narrativo, più bella della prima e più ricca di colpi di scena''. Il figlio, Massimililano Buzzanca, ha scritto oggi su Facebook che il padre era 'contrariato' perché, a pochi giorni dal ciak, "gli avevano cambiato i copioni". Ma Falaguasta fa fatica a credere che una cosa del genere possa spingere un professionista a tentare il suicidio.

"Martedì faceva battute, era il solito compagno di lavoro buontempone e allegro di sempre. Solo un po' stanco, certo, ma grazie, sfido chiunque a lavorare tanto con questo caldo". A proposito dei cambi di copione, l'attore spiega: "Ci sono state revisioni di sceneggiatura nella norma, ma un fuoriclasse stento a credere che si possa lasciare impressionare da questo. Tra colleghi si parla. Con me non ha mai fatto cenno a questa cosa come problema. Poi non so quello che si puo' dire tra le mura domestiche".

Oggi al Villaggio Olimpico le riprese in esterno sono andate avanti. "Abbiamo girato tutti piani in cui Lando non c'era. Eravamo tutti molto frastornati, dispiaciuti. Quando ti arriva una notizia di questa delicatezza, di cui non conosci i contorni e l'ambito, c'è un clima di smarrimento".

Si è parlato anche di un biglietto scritto da Buzzanca, legato alla delusione per una mancata scrittura. "Mi aveva parlato di un progetto che aveva affidato ad un produttore - conclude Marco Falaguasta - ma di questo non so altro".

 

Lando Buzzanca e Natalino Buzzanca cin cin LANDO BUZZANCA E NUORA LANDO BUZZANCA ENANUELE EMMANUELE RAFFAELLA LEONE LANDO BUZZANCACarmelo BeneLANDO BUZZANCALANDO BUZZANCA - Copyright Pizziiarg11 lando buzzanca9mas06 renis buzzanca9mas57 buzzanca gianluigi rondi

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO