CALCIATORI E VELINE, DIO LI FA E POI LI ACCOPPIA: STANNO AL CONFINE TRA IL LECITO E L’ILLECITO, I MASCHI IN TACCHETTI, LE FEMMINE COI TACCHI A SPILLO – MENTRE ANNA LA ROSA HA AVUTO IL CORAGGIO DI CHIEDERSI QUALI FOSSERO GLI ANGELI CUSTODI DEL GOVERNO MONTI, È ANDATA A FINIRE CHE NEL GIORNO DI NATALE LA COSA PIÙ SPIRITUALE CHE SI È VISTA IN TV È STATA (SU MTV) LADY GAGA, IL CUI CHITARRISTA KAREEN DEVLIN È DETTO “JESUS” - MA AL TG1 COME LO PAGANO, QUESTO MACCARI, UN TOT A SUICIDIO?....

1- CALCIATORI E VELINE, BINOMIO ETERNO
Pino Corrias per Il Fatto

Questa storia dei calciatori che si vendono l'anima in cambio di soldi, automobili, vestiti, frenesia consumistica e solitudine da meretricio, conduce a una rivelazione non secondaria sul veleno che da due decenni ci ammala intossicandoci. Quei calciatori sono il completamento maschile delle Olgettine, il loro corrispettivo muscolare. Frequentano le stesse discoteche, spiagge e fuoriserie.

Se intercettati parlano e pensano allo stesso modo. Stanno al confine tra il lecito e l'illecito, i maschi in tacchetti, le femmine coi tacchi a spillo. Sono i protagonisti di quel perpetuo delitto sociale che va in scena ogni giorno in forma di spettacolo e che ha trasformato il denaro in identità e l'identità in superficie; l'aspirazione al benessere in ossessione per la ricchezza; il desiderio di bellezza in fanatismo per il corpo; l'etica in indifferenza; la morale in una favola per sciocchi.

È la ricomposizione, finalmente realistica, finalmente tragica, della coppia-icona di tutti i rotocalchi, di tutti i cinepanettoni, di tutto l'intrattenimento che vende arrivismo e cattivi sentimenti, sempre nascondendo il sangue e l'orrore necessari a ogni scalata sociale: il calciatore e la velina.

2- MA COME LO PAGANO, QUESTO MACCARI, UN TOT A SUICIDIO?
Andrea Marcenaro per Il Foglio

E' gradevole guardare il nuovo Tg1 di Alberto Maccari, spande fiducia. Si vede un commercialista privo di clienti trascinarsi sui gomiti fino alla mensa della Caritas e confessare all'intervistatore: "Non ce la faccio più". Il piccolo imprenditore del Triveneto, tornato dalla banca che gli ha negato il prestito, si rifugia in un bar per scolarsi da solo una bottiglia di fernet.
Il mercato di Piazza delle Erbe assiste al dramma del pensionato dilaniato dal dubbio se gli convenga comprare una carota o due gambi di sedano, i prezzi aumentano, racconta desolato il servizio. Una mamma di Gallarate consuma tutte le sue lacrime perché la cognata ha rubato il posto di lavoro al figlio, trecento euro di paga ogni tre mesi, ma tant'è.

Lo spread naturalmente cresce, la disoccupazione aumenta, l'Europa è paralizzata, i giovani muoiono come le mosche in autostrada e un giovane sacerdote, che ha appena violentato una signora nel confessionale, scopre trattarsi di sua sorella. Ora, la crisi c'è, su questo non ci piove e l'ottimismo è fuori luogo. Ma come lo pagano, questo Maccari, un tot a suicidio?

L'IMPERATIVO DEL TELENATALE È PIÙ STRIDENTE IN TEMPI DI CRISI
Walter Siti per La Stampa

Natale funestato da attentati, incidenti, incendi; e poi la morte di Giorgio Bocca. La mezza vacanza della tv e l'assenza degli anchorman più reattivi si è sentita, è parso più evidente del solito lo scollamento tra la cronaca aspra dei tigì e la melassa fiacca della routine natalizia.

Tutto è filato via come al solito: tra servizi intitolati Pietrelcina come Betlemme e inviati da Medjugorje, e poi concerti di musica classica, zecchini d'oro e bimbi canterini, fumetti disneyani e film sul dovere della felicità in famiglia (perfino un San Giuseppe interpretato da Alessandro Gassman).

Credere nei sogni, l'imperativo idiota dello stereotipo natal-televisivo, è sembrato quest'anno più stridente che mai in un Paese che sta provando a svegliarsi da un sogno, anzi da un incubo. L'unico effetto che la crisi ha avuto sul palinsesto è stato di limitare novità eventualmente dispendiose, inzeppando la programmazione di repliche e film di magazzino.

Si è sentita pressoché ovunque la mancanza di entusiasmo, come se la domanda che tutti gli autori si sono fatti all'approssimarsi delle feste fosse «che ci inventiamo per scavallarle restando nel budget?» Tra i quiz dell' Eredità ce n'era uno su come si dice «Buon Natale» in lingue esotiche, ai Soliti ignoti di Frizzi uno dei mestieri da indovinare era «direttrice dell'Accademia di Babbo Natale»;

Alle falde del Kilimangiaro proponeva un viaggio in Lapponia e un'intervista al maestro di sci di papa Wojtyla; a Paperissima i Babbi Natale ruzzolavano dalle scale, sul palcoscenico di Zelig brillava un abete alternativo e perfino Pokermania ha dedicato il 25 dicembre a una partita di beneficenza a casa di Gigi Buffon.

Il caso forse più grottesco è stato una puntata natalizia di TeleCamere in cui Anna La Rosa ha avuto il coraggio frenetico di chiedersi quali fossero gli angeli custodi del governo Monti, con un sedicente studioso a sostenere che l'angelo custode del ministro Passera è quello della purezza, «tipico di chi non ci tiene a essere coinvolto in situazioni materiali».

Da una parte la religiosità dovuta e quasi obbligatoria (con Raiuno naturalmente a fare da portabandiera, ben tre puntate di A sua immagine in due giorni, tra 24 e 25) dall'altra l'impressione che il Natale sia un peso da togliersi, un'incombenza da sbrigare sbuffando e sperando che passi in fretta. Quanto di meno spirituale si possa pensare, peggio perfino del consumismo ingenuo che almeno nell'orgia dei doni conserva qualche tratto di comportamenti arcaici.

Una trasmissione domenicale intelligente, femminista e un po' new age come Lilit (Rai Tre) è stata sospesa proprio il 25; nessun accenno (tranne che a Babel , il canale degli immigrati) alla sacralità del solstizio d'inverno e a tradizioni non cattolico-centriche. Così è andata a finire che nel giorno di Natale la cosa più spirituale che si è vista è stata (su MTV) la tappa newyorkese del Monster Ball Tour di Lady Gaga, il cui chitarrista Kareen Devlin è detto «Jesus».

 

aida yespica matteo ferrari lapy ventura bettarini CHIbettarini ventura1bettarini ventura2FRANCO MACCARILADY GAGA PER TERRY RICHARDSONLADY GAGA PER TERRY RICHARDSONlar04 anna larosalar14 anna larosa

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....