osvaldo de paolini massimo martinelli francesco gaetano caltagirone

“CALTA” NON PERDONA CHI TOCCA I SUOI INTERESSI – IL VICE DIRETTORE VICARIO DEL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI, SI È DIMESSO IMPROVVISAMENTE LUNEDÌ 5 GIUGNO. IL GIORNO PRIMA ERA USCITO UN ARTICOLO A SUA FIRMA SULLA “GESTIONE ITALIANA A RISCHIO” IN PIRELLI, MOLTO INFORMATO E CRITICO VERSO PECHINO – DETTAGLIO NON SECONDARIO: CALTAGIRONE CONTROLLA LA "AALBORG PORTLAND WHITE", AZIENDA DI CEMENTO CON STABILIMENTI IN CINA - POSSIBILE CHE NESSUNO (IL DIRETTORE O L’EDITORE) ABBIA LETTO L’ARTICOLO PRIMA DI MANDARLO IN STAMPA? CERCAVANO SOLO UN PRETESTO? DOPO LA BATTAGLIA (PERSA) PER GENERALI, DE PAOLINI ERA FINITO SULLA GRATICOLA

1. MESSAGGERO, MISTERO DE PAOLINI: 6 MESI SULLA GRATICOLA, DIMISSIONI NOTTURNE

Estratto da www.professionereporter.eu

 

osvaldo de paolini

Fino alle ore 19 di lunedì 5 giugno Osvaldo De Paolini, 73 anni, Vicedirettore vicario del Messaggero, plenipotenziario per l’economia, era al suo posto di lavoro. Con la consueta alacrità, la solita concentrazione. Senza tradire nervosismo o turbamenti. Poi, ha lasciato il giornale, per sbrigare alcune incombenze. A via del Tritone non è più tornato.

 

Alle 23,30 sulle pagine in lavorazione, sopra la gerenza, molti hanno notato sei righe intitolate “Comunicato dell’Editore”: “L’Editore informa di aver ricevuto le dimissioni del dott. Osvaldo De Paolini, Vice Direttore Vicario del Messaggero, con effetto 6 giugno 2023”. Brivido di gelo.

 

L’editore del Messaggero Francesco Gaetano Caltagirone ha abituato al cambio dei vertici dei suoi giornali in un batter d’occhio. […] Anche stavolta, con De Paolini, la velocità si abbina al mistero. Cosa è successo? Di sicuro è venuta meno la fiducia dell’Editore nel suo Vice Direttore Vicario.

 

l articolo di osvaldo de paolini su pirelli e la cina 4 giugno 2023

[…]  De Paolini, nome di rilievo nel giornalismo italiano, accusato agli inizi degli anni ’90 di relazioni troppo strette con la concessionaria di borsa Lombardfin, arriva al Messaggero nel 2012.

 

E’ già stato caporedattore centrale del Sole 24 Ore, condirettore di Mondo Economico, direttore di Gente Money, vicedirettore del Giornale, direttore di Finanza & Mercati e direttore di MF Milano Finanza.

 

Al Messaggero è l’uomo che si occupa di economia, finanza, affari, prima con Cusenza, […] poi con Massimo Martinelli, che viene dalla cronaca e dalla giudiziaria. De Paolini avrebbe potuto anche diventare direttore quando Cusenza va via, ma resta al suo posto e continua a supervisionare le pagine dell’economia, guidate da Christian Martino (ex Sole, come lui) e l’inserto Molto Economia.

 

dimissioni di osvaldo de paolini dal messaggero

Lavora tanto, mantiene un’ampia gamma di relazioni, in particolare nel mondo bancario milanese, gestisce informazioni di prima mano, con accortezza. Conduce sul Messaggero l’aspra battaglia di Caltagirone per la conquista del Consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali, campagna che non arriva a buon fine e si conclude nell’aprile 2022.

 

[…] Tutto procede fino alla fine dell’anno, quando il servizio Economia comincia ad essere messo sotto attenzione. Il direttore Martinelli convoca tutta la redazione e rivolge forti critiche sulla gestione quotidiana. Nelle riunioni del mattino frequenti sono gli attacchi al servizio, governato dal Vice Direttore Vicario De Paolini. Le pagine economiche vengono visionate dall’editore ogni giorno a metà pomeriggio.

 

francesco gaetano caltagirone

Negli ultimi tempi, durante i cambiamenti ai vertici degli enti economici operati dal governo Meloni, Il Messaggero sceglie la linea della sobrietà. Nessun toto-nomine o indiscrezioni, solo nomi e cognomi, quando diventano ufficiali.

 

Poi, si arriva a domenica 4 giugno. Esce in prima pagina e nelle pagine di economia e sul sito (sabato alle 23,56, aggiornato domenica alle 13,26) un ampio pezzo di De Paolini, “Pirelli, l’ombra di Pechino: gestione italiana a rischio. Il governo valuta il Golden Power”. Si parla del gruppo Pirelli guidato da Marco Tronchetti Provera con la sua Camfin, controllato assieme al gruppo di Stato cinese Sinochem.

 

osvaldo de paolini 2

Si parla della richiesta di Pechino di aumentare il controllo politico e sui quadri dirigenziali. De Paolini aggiunge che il caso Pirelli non è isolato e che molti governi europei sono già intervenuti per tutelare gli asset nazionali e frenare la strategia espansionistica cinese. Notizie riservate, documenti, dettagli. Uno scoop, a tutti gli effetti.

 

massimo martinelli foto di bacco (1)

[…] Meno di 48 ore dopo la pubblicazione del pezzo, De Paolini è fuori dal Messaggero. Non viene licenziato, si dimette ed è l’Editore a comunicarlo. La versione che viene fatta filtrare attribuisce la causa della fine del rapporto proprio al pezzo anti Cina. Ci sarebbero state proteste ufficiali del gigante asiatico (il Gruppo Caltagirone ha interessi sul territorio) e di conseguenza sarebbe stato offerto in cambio lo scalpo di De Paolini.

 

Su questo racconto pesano alcuni dubbi: un pezzo del genere deve essere stato letto dal direttore e -secondo le ultime regole in vigore al giornale- anche dall’Editore. Quindi, se nessuno si fosse reso conto del peso dell’articolo, le responsabilità andrebbero almeno condivise. […]

 

2. LA CINA È VICINA AL ‘MESSAGGERO’

Estratto da www.primaonline.it

 

Aalborg Portland White

C’è la pista cinese a spiegare le dimissioni/licenziamento di Osvaldo De Paolini dal Messaggero arrivate inaspettatamente ieri. La storia è legata all’articolo […] intitolato ‘Pirelli, l’ombra di Pechino: gestione italiana a rischio. Il governo valuta il golden power’ …” in cui De Paolini scriveva che Pirelli corre “un grave rischio” perché l’autonomia decisionale dell’azienda di pneumatici verrà limitata dal gruppo cinese Sinochem, l’azionista più importante (possiede il 37 per cento delle quote), che tuttavia fino a soli pochi giorni prima dichiarava di volerne “proteggere l’italianità”.

 

osvaldo de paolini 1

Secondo Il Messaggero, Sinochem non vuole soltanto essere più presente nei processi operativi di Pirelli, ma anche “azzerare il diritto per Camfin” […] di selezionarne i quadri dirigenziali”.

 

[…] La storia di Pirelli ha mobilitato tutto il mondo dell’informazione nostrano e anche il governo, ma nel gruppo Caltagirone ha avuto effetti collaterali indesiderati. Infatti tra le aziende europee attive in Cina c’è la Aalborg Portland White che opera nel cemento bianco con stabilimenti produttivi in Danimarca, Egitto, Malesia, e anche in Cina, controllata attraverso Vv la società danese Aalborg Portland A/S dal Gruppo Cementir, produttore leader nel mondo di cemento bianco, la cui maggioranza è del Gruppo Caltagirone che a sua volta attraverso Caltagirone Editore controlla il Messaggero per cui si è assistito una reazione a catena.

Aalborg Portland White.

 

Il sacrificio di De Paolini, una vera perdita per il gruppo editoriale, è dunque il prezzo pagato per quietare possibili punizioni dalla Cina, sempre più vicina.

osvaldo de paolini Aalborg Portland White 3 osvaldo de paoliniil piano della lista caltagirone per generali LE LISTE DEI CANDIDATI PER IL CDA GENERALI osvaldo de paolini

 

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…