sergio caputo 31

CAPUTO MI HAI: “CI SONO TROPPI BRANI USA E GETTA. ALLE CANZONI DOMINANTI ORA IN ITALIA SE GLI TOGLI LE PAROLE, NON RESTA NIENTE" -  IL CANTAUTORE SERGIO CAPUTO SI CONFESSA ALL'ADNKRONOS, IN UN'INTERVISTA ALLA VIGILIA DEL CONCERTO CHE STASERA TERRÀ ALL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA ("FINALMENTE IN UN SABATO ITALIANO") - "IL DIRITTO D'AUTORE È MORTO E IO VIVO SOLO DI LIVE" - SU SANREMO: "CI TORNEREI, NON ALLE 3 DI NOTTE. MA NON MI CHIAMERANNO, NON C'ENTRO NIENTE CON LA PIEGA CHE HA PRESO”

Antonella Nesi per adnkronos.com

sergio caputo

 

Quarant'anni di 'Un Sabato Italiano' da festeggiare "finalmente in un sabato romano", con un concerto il 13 aprile nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica, e l'appuntamento con le 70 candeline che l'attende il 31 agosto ma che lo trova "decisamente più giovane nello spirito, anche grazie a tre figli tra i 6 e gli 11 anni".

 

Sergio Caputo si racconta tra pubblico e privato in un'intervista all'Adnkronos, a pochi giorni dal ritorno live nella città in cui è nato e cresciuto, Roma, ma che ha lasciato alla fine degli anni '90 per vivere prima in California e poi in Francia, dove risiede attualmente con la seconda moglie, Cristina, da cui ha avuto appunto tre bambini.

 

sergio caputo

 "Non che il sabato italiano e il resto della settimana nel nostro Paese non mi piacessero - scherza - ma ho sempre preferito vivere in posti dove non mi riconoscessero, dove non debba sentirmi sotto i riflettori anche quando non sono sul palco. E poi in Italia la cultura è dominata dal calcio e della politica e io non seguo il calcio e sono sostanzialmente un anarchico, che però rispetta le regole", sottolinea sorridendo.

 

Dei vantaggi di una carriera ultraquarantennale dice: "Sicuramente mi emoziono di meno prima di un concerto e riesco a gestire meglio i possibili inconvenienti estemporanei che si presentano durante i live, per esempio". Ma l'appuntamento romano di sabato "confesso che mi regala un'emozione particolare e mi piace moltissimo che finalmente capiti davvero in un sabato italiano, dopo tanti lunedì, martedì, mercoledì... - ride - mica è facile trovare l'auditorium libero il sabato, in un momento in cui la musica vive solo di live!", scandisce Caputo, autore di grandissimi successi come 'Un Sabato Italiano' (l'album omonimo è stato inserito dal magazine Rolling Stone nella lista dei migliori dischi della storia italiana), 'Bimba se sapessi', 'Italiani mambo' e 'Il Garibaldi Innamorato' negli anni '80. Pezzi che si distinsero subito anche per un uso innovativo del linguaggio con cui racconta il quotidiano, l'amore e le nevrosi metropolitane.

sergio caputo

 

 

Indipendente dal 2009, con la sua etichetta Alcatraz Moon, Caputo ammette di aver "pagato uno scotto" per la sua impossibilità "di stare dentro gli schemi, di seguire il 'format': lavorare in proprio ha grandi vantaggi sul piano creativo ma chiaramente quando ti presenti da solo la parte promozionale e la rotazione radiofonica dei brani nuovi incontrano più difficoltà", dice Caputo che, non a caso, il 20 gennaio scorso ha pubblicato un singolo intitolato "Sono uno spirito libero". "Quello è un po' il mio manifesto, mi racconta ed è una canzone uscita di getto", sottolinea.

 

Famoso per il suo stile che mescola il pop allo swing e al jazz con incursioni nella musica latina, Caputo ha collaborato con grandissimi musicisti (Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins dei King Crimson), Tony Bowers dei Simply Red, Enrico Rava, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Danilo Rea, per citarne alcuni) ed è anche un apprezzatissimo chitarrista jazz. È un artista che ha fatto della "musica suonata con gli strumenti veri" la sua cifra e non nasconde una certa perplessità sulla dominanza di rap e trap che contraddistingue questi anni: "Credo che anche questa ondata prima o poi finirà, con la differenza che, rispetto ad altre ondate, pochi di questi brani resteranno a lungo.

sergio caputo

 

Oggi si fa una musica usa e getta, perché il mercato è dominato da nuovi media, tra piattaforme di streaming e social, ai quali l'industria discografica non ha saputo imporre delle regole a sua tutela. Quindi alle nuove leve si chiede di produrre un singolo dopo l'altro, a ritmi forsennati, nella consapevolezza che dopo sei mesi e milioni di visualizzazioni non ce n'è più traccia. Ma il rovescio della medaglia è che poi le major comprano i cataloghi dei grandi artisti del passato, perché hanno bisogno per sopravvivere nel tempo della musica che invece è restata e resterà", dice spiegando di aver anche lui venduto alla Sony la parte del suo repertorio di cui era ancora proprietario.

 

 

Un discorso che torna anche parlando di Sanremo, dove Caputo manca da oltre 25 anni (dopo tre partecipazioni nel 1987, 1989, 1998). "Io a Sanremo ci tornerei se mi invitassero - afferma - a patto che non mi facciamo cantare alle 3 di notte. Ma non credo che mi inviteranno mai più, perché la piega che ha preso non mi riguarda: per me una canzone deve essere bella anche senza il canto, deve essere bella anche nella sola parte musicale. 'Yesterday' la puoi suonare pure solo con il flauto ed è comunque bellissima.

 

sergio caputo 4

Delle canzoni dominanti ora, in Italia come in Francia e in altri Paesi, se gli togli le parole, non resta niente", chiosa amaro Caputo che confessa: "Io potrei tranquillamente ascoltare solo la musica nata tra gli anni '50 e gli anni '80, credo che obiettivamente il meglio sia tutto lì. Più cerco e più trovo cose bellissime che non conoscevo e sono felice di ascoltare. Non posso dire lo stesso di molta musica di questi anni".

 

L'altra faccia della posizione dominante di piattaforme e social, che "pagano pochissimo" la musica, è che "il diritto d'autore è morto ed è una cosa terribile perché è una delle basi più importanti delle democrazie. Chi crea delle opere dell'ingegno deve poter vivere di questo. Io stesso pensavo di poter vivere di diritti d'autore e invece no, vivo solo di live", dice Caputo che proprio per questo e grazie alla pubblicazione recente dell'album 'Sergio Caputo en France' ("purtroppo uscito a ridosso del covid..."), nel quale ripropone molti dei suoi brani iconici in lingua francese, sta preparando anche il debutto live Oltralpe. "Solo con l'Italia non si campa, devo espandermi nel sabato francese", ironizza.

 

 

sergio caputo 2

Dopo la collaborazione con Francesco Baccini ("nata perché una notte mi sognai con lui sul palco e lo chiamai, pur non avendolo mai conosciuto") con il quale nel 2017 diede vita all'album 'Chewing Gum Blues' e ad un tour, oggi preferisce un percorso "solitario", nonostante per tanti colleghi l'esperienza live condivisa (da Baglioni-Morandi a De Gregori-Venditti) sia diventata un classico in questi anni, con gli artisti in cerca di novità da proporre live in ogni stagione. "Credo di essere abbastanza amato, sento questo amore del pubblico e ho un carattere abbastanza solitario. Non è facile per me ipotizzare un percorso diverso", dice.

 

Il suo pubblico attraversa ormai diverse generazioni: "La mia musica è diventata intergenerazionale, è passata dai padri ai figli, ma anche dai fratelli maggiori alle sorelle minori - ironizza - tanto che io ho sposato la sorella minore di un mio fan", aggiunge parlando della moglie Cristina, bresciana, conosciuta grazie ad uno scambio di mail negli anni americani ("mi consigliò di correggere una parola francese che avevo pubblicato online sbagliata", ricorda) e poi incontrata nel dietro le quinte di un concerto "sotto un diluvio" sul Lago Maggiore. "Da quel giorno - racconta - non ci siamo più lasciati. Io non credo che le coppie meglio riuscite siano quelle complementari: noi siamo uguali e stiamo benissimo insieme", dice sorridendo.

sergio caputo 1

 

E mentre si vocifera di un documentario sulla sua storia ("non posso dire niente ma qualcosa che bolle in pentola c'è", si smarca), alla vigilia dei 70 anni Caputo sta scrivendo il suo terzo libro (dopo il primo romanzo 'Disperatamente (e in ritardo cane)' del 2008 e 'Un Sabato Italiano Memories' del 2013): "È un romanzo di finzione che naturalmente contiene anche spunti autobiografici. Devo trovare il tempo di tornare a immergermi nella scrittura, tra un live e l'altro, per finirlo. Perciò non chiedetemi il titolo. Intanto vediamoci a Roma sul palco dell'Auditorium, per un sabato italiano che sarà speciale", conclude.

Sergio CaputoSergio Caputo swingssergio caputo 3

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA