cara delevingne jagger suki

HOLLYWOOD MI FAI UN SAFFO! - LA TOP MODEL CARA DELEVINGNE SEDUCE LA CRITICA AMERICANA : "IO RIBELLE ANCHE SUL SET, RIFIUTEREI LE COMMEDIE DEMENZIALI" - "LA MIA BISESSUALITA’? CONFERMO DI ESSERE QUELLA CHE SONO"

CARA DELEVINGNECARA DELEVINGNE

Giovanna Grassi per il “Corriere della Sera”

 

C’è una massima hollywoodiana che recita: «In città c’è sempre una nuova ragazza che diventerà una star». La conferma arriva dal successo della britannica Cara Delevingne, che ha avuto il plauso della critica per Paper Towns , la copertina di Vogue , un articolo a tutta pagina sul New York Times e una spilletta che va a ruba sulle magliette di tutti i ragazzi. 
 

suki waterhouse cara delevingne e georgia may jaggersuki waterhouse cara delevingne e georgia may jagger

Top notissima («fare la modella è come entrare in una famiglia disfunzionale»), più pagata di Kate Moss ai tempi d’oro, Cara Delevingne ha 22 anni, è nata a Londra, ha un seguito di 15 milioni di fan su Instagram e la risposta pronta a chi le chiede conto della sua bisessualità, in merito alla relazione con la cantautrice St.Vincent: «Io sono quella che sono». Non solo modella.

 

Ora gira un film dopo l’altro: ha terminato Suicide Squad con Ben Affleck e Jared Leto, nonché London Fields da un libro di Martin Amis con Johnny Depp e l’atteso Pan con Rooney Mara, Amanda Seyfried e Hugh Jackman. Taylor Swift l’ha voluta nel suo video «Bad Blood» ed è in attesa che Luc Besson la diriga come esploratrice delle galassie in Valerian and the City of a Thousand Planet definito da Cara «una sorta di Avatar ». La critica applaude la sua interpretazione di Margo nel sensibile Paper Towns , tratto da un bestseller di John Green, che eccelle come autore nel ritratto dei giovani e che aveva concorso al successo di Shailene Woodley in Colpa delle stelle . 
 

cara e st vincentcara e st vincent

«Ho molto amato la mia Margo — dice Cara — perché è per molti aspetti una proiezione di me stessa e davvero ho fatto mie tutte le sue fughe, le sue ricerche. Quando sparisce dalla cittadina dell’America profonda e i suoi genitori interrogati dicono: “È andata altrove, come sua abitudine, per trovare ciò che insegue”, il ragazzo (interpretato da Nat Wolff) che era cresciuto con lei decide, grazie alle piccole tracce trovate negli appunti del suo diario e grazie alla complicità della di lei sorellina, di andare a trovarla con un lungo viaggio on the road». 
 

Continua a raccontare: «Mi raggiunge in una casa sperduta nel nulla viaggiando dalla Florida alla North Carolina: il cuore del film, con tanti sogni e ferite dei ragazzi di oggi, è in questo lungo percorso. Nel film c’è un senso di disorientamento, anche di dolore, e allo stesso tempo qualcosa di profondamente romantico. Niente a che vedere con le tante sciocchezze che si vedono in molte commedie demenziali». 
 

cara delevignecara delevigne

Intelligente e dialettica, dichiara: «Ho esplorato me stessa con Margo al centro di un copione da un libro che ho molto amato e che il New York Times ha posto in testa alla lista di quelli consigliati ai giovani/adulti. Perché Margo sparisce? Perché ha aspetti enigmatici, complessi nel carattere e il nostro è anche un film sull’amicizia, sull’affinità che si crea tra noi coetanei.

 

cara delevingne free the nipplecara delevingne free the nipple

Il titolo del libro e del film per me è davvero significativo, si riferisce a una definizione creata dai cartografi Earnest G. Alpes e Otto Lindberg delle località e cittadine fantasma come sperdute nel nulla dei grandi spazi dell’America, in questo caso tra le montagne, le radure, i boschi e i sentieri senza fine delle montagne Catskill a circa 90 miglia da New York. I luoghi geografici, la loro natura e le società che generano hanno sempre significati nei libri di Green». 
 

delevingne 3delevingne 3

Spiega il senso profondo del film: «Che cosa voglio dire di questo amato ritratto dei giovani di oggi? Ogni adolescente sa, spesso con insoddisfazione, che cosa significa essere messo in una casella dai genitori, dagli insegnanti, dai gruppi di coetanei. Spesso, però, le verità più profonde dei ragazzi vanno molto oltre le etichette che vengono loro attribuite e il nostro film, infatti, va contro le più superficiali impressioni che tanti di noi generano negli adulti». 
 

cara delevingnecara delevingne

 

ronaldo delevingneronaldo delevingneSuki Waterhouse, left, Cara Delevingne, centre, and Georgia May Jagger  Suki Waterhouse, left, Cara Delevingne, centre, and Georgia May Jagger ronaldo cara delevingne 1ronaldo cara delevingne 1british fashion awards   cara delevingne e jourdan dunnbritish fashion awards cara delevingne e jourdan dunnselena gomez e cara delevingne a saint tropez 4selena gomez e cara delevingne a saint tropez 4cara delevigne voguecara delevigne vogue

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…