francesco giorgino giuseppe carboni

IL VIRUS MANDA IN TILT PURE LA RAI/2 - CARBONI ARDENTI: SCONTRO INFUOCATO TRA IL DIRETTORE DEL TG1 E IL MEZZOBUSTO GIORGINO, CHE L'ALTRA SERA HA CONDOTTO LO SPECIALE SUL CORONAVIRUS. DURANTE LA DIRETTA, CARBONI GLI URLAVA DIRETTIVE IN CUFFIA, E IN SEGUITO LO AVREBBE CAZZIATO SULLA PORTA DEL SUO UFFICIO, CON UN COLLEGA A FARE DA SCUDO - IL CLIMA NEL TG È INFUOCATO, COL PD CHE VUOLE LA POLTRONA DI CARBONI (QUOTA 5STELLE)

 

Da www.liberoquotidiano.it

FRANCESCO GIORGINO

 

Cosa sta accadendo al Tg1 diretto da Giuseppe Carboni? Sembra che il clima sia rovente. Ardente. Proprio come i carboni. Ecco i fatti. Pochi giorni fa Francesco Giorgino - uno degli storici conduttori del primo telegiornale Rai - ha condotto lo speciale sul Coronavirus. E da voci giunte alle nostre orecchie sembra che il direttore Carboni si sia precipitato in regia urlandogli disposizioni e richiami nell’auricolare, mettendo a dura prova l’aplomb del giornalista pugliese (colonna portante del primo Tg Rai e gode da sempre della massima considerazione aziendale).

 

Dopo la performance di Giorgino - che ha tenuto incollati alla tv quasi 6 milioni di spettatori - il direttore del Tg1 avrebbe continuato ad attaccare verbalmente Giorgino. Una spifferata parla di una “rissa verbale” dai toni accesissimi tra Carboni e Giorgino. E la nostra fonte segreta aggiunge: “E’ accaduto davanti alla porta del direttore dove c’era uno degli ex conduttori del Tg1 che ha fatto da filtro, anzi da scudo per placare l’ira di Carboni contro Giorgino”.

GIUSEPPE CARBONI

 

Episodio particolare, che richiama un altro precedente. Un anno fa circa uno dei vicedirettori del Tg1, Angelo Polimeno Bottai, sarebbe stato aggredito verbalmente sempre da Carboni. “Sgomma, dimettiti dal Tg1”, avrebbe urlato il direttore, infastidito anche dal fatto che il suo vice chiedeva spazio adeguato nel Tg1 spazio anche per Giorgia Meloni. Gli strascichi di quella vicenda sono ancora ben visibili agli occhi degli addetti ai lavori: il rapporto tra il direttore ed uno dei suoi vice è incrinato. Anzi, appeso ad un filo.

 

Polimeno Bottai, tra l’altro, ha presentato dopo quell’episodio un esposto all’azienda Rai che ha aperto un’inchiesta interna. Il vicedirettore del Tg1 avrebbe consegnato prove registrate delle aggressioni subite più volte da Carboni che sono arrivate anche in Commissione di Vigilanza Rai. Ma ad oggi non si sa nulla. Tutto tace? Mistero numero uno.

francesco giorgino

 

Intanto, in questo clima infuocato, il Tg1 si è visto sopprimerete da oggi ben otto edizioni. Ovvero, quella delle 7, 9,9.30, 9.55, 16.30, Tg1 60 secondi e infine il Tg1 della notte. Una mossa inspiegabile in una fase di ascolti boom del primo telegiornale italiano. Al posto delle edizioni soppresse sono arrivate la fasce informative di Rainews (la testata giornalistica tutta notizie “non stop” diretta da Antonio Di Bella). Ma chi è il vero regista dell’operazione “cavallo di Troia”? Da una lettura attenta, sembrerebbe un laboratorio in cui il Tg1 diretto da Carboni (in quota Cinque stelle) lascia spazio a quello diretto da Di Bella (in quota Partito Democratico). Operazione, dunque, firmata dall’ad Salini, ma - dicono fonti ben informate - suggerita con insistenza dal segretario Usigrai Di Trapani che da tempo sarebbe fautore di un’espansione di Rainews.

GIUSEPPE CARBONI

 

Ci sarebbe un’altra indiscrezione, ancora una volta ben fondata: Carboni avrebbe chiesto alcuni giorni fa con insistenza all’ad Salini di avere più forza redazionale per “coprire” le edizioni del Tg1 durante l’emergenza Coronavirus. E Salini avrebbe così convocato i direttori delle testate giornaliste per comunicare un piano di riorganizzazione aziendale delle news. Cosa ha detto Carboni in quella circostanza? Si è sincerato che, finita l’ emergenza Coronavirus, quelle edizioni edizione soppresse torneranno al Tg1? Domande inquietanti, che agitato non poco la redazione del primo telegiornale

 

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…