carrere

"LA GUERRA ALL’UCRAINA? NON È LA RUSSIA A FARLA, MA PUTIN. LIMONOV DA NAZIONALISTA RUSSO SAREBBE CON LUI" – LO SCRITTORE EMANUEL CARRERE TORNA AL CINEMA. IL SUO NUOVO FILM, TRATTO DA UN ROMANZO DI FLORENCE AUBENAS, HA COME PROTAGONISTA JULIETTE BINOCHE, NEL RUOLO DI UNA DONNA DELLE PULIZIE - "E' DA UN SUO DESIDERIO CHE E' PARTITO IL PROGETTO" - SUL CONFLITTO IN UCRAINA: “LA VERITÀ È CHE I CITTADINI RUSSI SI SONO TROVATI NELLA CONDIZIONE DI AGGRESSORI SENZA VOLERLO"

 

Da ilfoglio.it

limonov e carrere

 

(…) "Pensando alla guerra, oggi Putin, senza accorgersene, ci ha portato tutti sulla stessa barca", dice Carrere.

 

CARRERE

Pedro Armocida per “il Giornale”

 

A volte si tende a dimenticare che Emmanuel Carrère, il grande scrittore di Limonov e L'avversario, è anche un regista molto interessante. Dopo aver diretto nel 2003 Retour à Kotelnitch e, due anni dopo, L'amore sospetto, tratto da un suo romanzo, ora il pubblico ha la possibilità di vedere al cinema, dal 7 aprile, Tra due mondi, tratto dal libro-inchiesta di Florence Aubenas La scatola rossa, edito da Piemme, e comprovare così il suo stile personale, delicato e profondo insieme.

carrere

 

Un tocco gentile nel raccontare una storia legata all'attualità, al lavoro invisibile e precario di oggi. «È stata proprio la scrittrice a fare il mio nome per la regia, sia perché mi apprezza come scrittore, ma soprattutto perché sapeva che il mio modo di fare film è vicino al documentario. In effetti a me piace rimanere su questa frontiera tra realtà e finzione», dice Carrère, giunto a Roma per partecipare con il suo film, che era stato presentato al festival di Cannes nella Quinzaine des Réalisateurs, all'inaugurazione della 12ª edizione di «Rendez-Vous», il festival del cinema francese diretto da Vanessa Tonnini e ospitato fino a lunedì al Cinema Nuovo Sacher, per poi fare tappa alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino e all'Institut Français di Napoli.

 

limonov

La protagonista di Tra due mondi, Marianne, interpretata come sempre magistralmente da Juliette Binoche, è una scrittrice affermata la quale, per preparare un libro sul lavoro precario, decide di iscriversi al collocamento a Ouistreham (titolo originale del film), nel Nord della Francia, per essere poi impiegata come donna delle pulizie sui traghetti che attraversano la Manica. Scoprirà un mondo di lavoratrici spesso umiliate, ma unite da una forte solidarietà, proprio come il rapporto che si crea tra lei e Christèle, ragazza madre che non si dà mai per vinta.

 

In realtà il racconto di questa vicinanza tra le due donne è frutto dell'invenzione della sceneggiatura di Carrère e di Hélène Devynck: «Io sono - dice lo scrittore e regista - un partigiano del tradimento dei libri al cinema. Tutta la dimensione del rapporto tra loro, nell'inchiesta di Florence Aubenas non c'è perché è più un'opera di tipo documentario. Ma più in generale, il fatto che abbiano fatto la stessa cosa con i miei libri portati al cinema, tradendoli, non mi importa assolutamente». Il film entra in punta dei piedi nel racconto di un mondo del lavoro dal punto di vista di chi è invece privilegiato, come la protagonista del film e come lo stesso Carrère che, infatti, sottolinea come «si respiri il senso di colpa che si sente quando ci si avvicina alle vite degli altri e a condizioni che non sono le nostre».

 

JULIETTE BINOCHE

Per interpretare le lavoratrici, il regista ha scelto tutte attrici non professioniste, mentre, spiega Carrère, «Juliette Binoche ha un ruolo decisivo perché lei è all'origine di tutto. È da un suo desiderio che è partito il progetto. Così, quando abbiano iniziato le riprese è arrivata un giorno prima ed è stata accolta da queste signore, donne delle pulizie, in maniera un po' diffidente. Mentre lei, con la sua gentilezza parola che oggi sembra a torto troppo sdolcinata - ha conquistato tutti, avvicinandosi a loro con autenticità e semplicità, caratteristica che è stata poi la cifra di tutte le riprese».

 

TRA DUE MONDI COVER

Naturalmente, visto che Emmanuel Carrère ha la madre di origini russe e che ultimamente ha scritto un bellissimo reportage da lì proprio quando è scoppiata la guerra, non si può non finire a parlare del conflitto in Ucraina: «Sono molto legato alla Russia, alla sua letteratura, sia per mia madre, sia perché parlo anche il russo, anche se purtroppo troppo poco e questo mi dispiace. Ho scritto due libri lì e girato un film e sono costernato per quello che sta accadendo, anche se preferisco pensare che non sia la Russia a farlo, ma il suo presidente. La verità è che i cittadini russi si sono trovati nella condizione di aggressori senza volerlo».

putinJULIETTE BINOCHE TRA DUE MONDICOPERTINA DEL LIBRO DI CARRERE SU LIMONOV jpegLIMONOV NELLA PIAZZA ROSSA helene devynck ed emmanuel carrere 3EMMANUEL CARRERE GIOVANElimonov

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....