1- C’E’ VITA (E GRANO) SUL PIDDI’! “CASO PENATI, LO STRANO BONIFICO DA 14 MILIONI. DATE E VERSAMENTI COINCIDONO: NEL 2005 LA TANGENTE DELLA SERRAVALLE SAREBBE SERVITA PER LA SCALATA UNIPOL A BNL. GAVIO DÀ I SOLDI ALLA BPI DI FIORANI SUBITO DOPO L’AFFARE CON LA PROVINCIA DI MILANO” (“IL GIORNALE”). PRESI DA TARANTINI E LAVITOLA, MILANESE E BERLUSCONI, GLI ALTRI QUOTIDIANI SI SONO DISTRATTI UN PO’ 2- A QUANTO SCENDEREBBE LO SPREAD SE IL CAVALIER POMPETTA SI DIMETTESSE? TORNEREBBE A LIVELLI NORMALI IN POCHI MINUTI. IL PROBLEMA È CHE NELL’ITALIA ASSUEFATTA A TUTTO CI SI È DIMENTICATI CHE LA BASSISSIMA REPUTAZIONE COSTA SUI MERCATI INTERNAZIONALI. SENZA BISOGNO DI RICORRERE AI FAMOSI “TECNICI”, BASTEREBBE PERFINO METTERE ALFANO E MARONI AL POSTO DEI DUE CATAFALCHI FUORI CONTROLLO DEL PATTO DELLA PROSTATA PER ACCORGERSI IN POCHI GIORNI CHE NON SIAMO LA GRECIA

a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - CHAPEAU!
"Pestaggi, violenze e soprusi nella caserma dei Nocs". Denuncia-shock di un agente. Roma, la Procura indaga sul nonnismo fra le teste di cuoio. "Mi hanno picchiato per uno sguardo in mensa: la convalescenza è durata 108 giorni". Su Repubblica (p. 20) Federica Angeli e Marco Mensurati svelano dall'interno, con l'aiuto di una gola profonda, che cosa succede dentro il fortino dei superpoliziotti-incursori, da sempre oggetto di culto da parte dei mass media.

2 - L'ITALIETTA E LA CRISI DI REPUTAZIONE (SUA DI LUI)
I giudici lo vogliono tutelare ma dalle toghe napoletane non lo possono mandare da solo, perché da solo fa danni. "L'ipotesi: in Procura ma insieme all'avvocato. La tesi degli avvocati: l'inchiesta di Napoli potrebbe avere collegamenti con il processo Ruby. Da qui l'esigenza di assistenza legale" (Corriere, p. 3). Ci vorrebbe assistenza - legale e non solo - anche quando il Banana esce dall'Italia e non ha il cordone di protezione Raiset: basta vedere su Youtube il video del suo surreale incontro con la stampa al fianco di un basito Von Rompuy.

Comunque è stato il solito successo. "Tassi record dei Btp: 5,6%", registra il Corriere delle banche sovrane in prima pagina. "Btp alle stelle, Tremonti apre alla Cina" (Repubblica, p. 1). "I cinesi puntano ai big dell'industria. Non ai nostri Bot" (Stampa, p. 9). "La questua a Pechino. Nessuno vuole prestarci i soldi, l'ex protezionista Tremonti chiede aiuto ai nemici di un tempo" (Cetriolo Quotidiano, p. 5). E sul giornale del duplex Padellaro-Travaglio, Stefano Feltri ripubblica un virgolettato di Tremonti: "Bisogna intervenire con dazi e barriere doganali per contrastare la Cina". Era solo il 2008 e stavano per vincere le elezioni. Una vita fa.

MA LA VERA DOMANDA E' QUESTA: a quanto scenderebbe lo spread tra titoli italiani e tedeschi se il Cavalier Pompetta si dimettesse? Chiedetelo a chiunque mastichi un minimo di finanza e la risposta - al di là delle personali opinioni politiche - sarà più o meno sempre la stessa: tornerebbe a livelli normali in pochi minuti. Il problema è che nell'Italia assuefatta a tutto ci si è dimenticati che la bassa reputazione costa, in banca come negli affari e sui mercati internazionali. Senza bisogno di ricorrere ai famosi "tecnici", basterebbe perfino mettere Alfano e Maroni al posto dei due catafalchi fuori controllo del Patto della Prostata per accorgersi in pochi giorni che non siamo la Grecia.

3 - ARRESTARE MILANESE PER COLPIRE GIULIETTO...
"Milanese alla Camera, rischia l'arresto. Oggi la Giunta. Bossi: non mi piace la galera. Ma in aula la Lega dà la libertà di coscienza. Carroccio spaccato su Papa, stavolta nel mirino c'è Tremonti (Repubblica, p. 4). "La Lega: no al carcere per Milanese. Bossi: "A me non piace far arrestare la gente" (Stampa, p. 5). "Oggi la Lega salva Milanese dal carcere" (Cetriolo Quotidiano, p. 6). Come al solito, confusione totale sulla posizione della Lega. I giornali non sanno che pesci prendere e l'unica certezza resta il dito medio del Capo, agitato anche ieri. Questa volta, si tratta solo di vedere dove lo vuole mettere.

4 - ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI...
"Il direttore generale Lorenza Lei non mi ha permesso di rilasciare un'intervista politica al Fatto sulla crisi del centrodestra" (Gianluigi Paragone, smarchettato a pagina 15 del Corriere). Forrest Gump Paragone, comunque, è già in manovra di allontanamento da chi gli ha aperto le porte di Viale Mazzini.

5 - CORAGGIO, POTERI MARCI...
La situazione politica non è chiara e allora i sedicenti poteri forti stanno fermi, in attesa di capire quale piega (e in quali tempi) prenderà il dopo-Banana. L'orrendo groviglio di pacchettini incrociati che si chiama Unicredit-Intesa-Mediobanca-Generali-Rcs contempla il disastro e si limita a puntellare quote e poltrone. "Mediobanca, giochi fatti per il consiglio. Unicredit conferma Rampl, Palenzona e Bertazzoni. Commerzbank esce dal patto". Come osserva Andrea Greco, "prevale lo status quo" (Repubblica, p. 27).

"Mediobanca, il nuovo consiglio cambia ma senza scosse. Della Valle potrebbe entrare. Contatti tra fondazioni e Assogestioni" (Stampa, p. 27). Ancora non si capisce il futuro dello Scarparo a pallini, impegnato anche nel rebus del Montezuma-Party (sarà un investimento vantaggioso?)

6 - C'E' VITA (E GRANO) SUL PIDDI'!...
"Caso Penati, lo strano bonifico da 14 milioni. Date e versamenti coincidono: nel 2005 la tangente della Serravalle sarebbe servita per la scalata Unipol a Bnl. Gavio dà i soldi alla Bpi di Fiorani subito dopo l'affare con la Provincia di Milano" (Giornale, p. 11). Presi da Tarantini e Milanese, gli altri giornali si sono un po' distratti.

7 - DISECONOMY...
"Insegnanti più poveri di dieci anni fa. Il rapporto Ocse: in Italia stipendi giù dell'1%. E i colleghi all'estero guadagnano il 40% in più. Terz'ultimo posto per investimenti. Peggio di noi solo slovacchi e cechi" (Stampa, p. 12). Non servono commenti.

8 - FREE MARCHETT...
"Manovra ok: l'articolo 8 è decisivo". Colloquio con Sergio Marchionne: "Le tasse? Sempre pagate. Vivo in Svizzera da vent'anni: e allora? "Le norme di Sacconi utili a Fiat e a tutti coloro che vogliono investire" (Giornale, p. 9). Chissà la faccia di Fassino e Chiamparino, sedotti e abbandonati dal pulloverino di cachemire come un qualsiasi sindacalista della Uil.

9 - MA FACCE RIDE!...
Ma il Massimo Giannini che scrive in prima del "Signor Dietrofront" è lo stesso Giannini che parlava di Tremonti come unica e seria alternativa a Berlusconi? Lo stesso che per lanciare la candidatura di Vittorietto Grilli per Bankitalia si era fatto smentire (e un po' sputtanare) dal filosofo barbuto Scalfari?

 

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