“CERCHIAMO DI NON DARE NOTIZIE SULLA VILLA DI GIORGIA MELONI” - NON SOLTANTO I MESSAGGI SCAMBIATI CON GENNARO SANGIULIANO, AGOSTINO GHIGLIA, COMPONENTE DELL'AUTORITÀ GARANTE PER LA PRIVACY IN QUOTA FRATELLI D'ITALIA, SI SAREBBE MOSSO ANCHE PER PROTEGGERE LA PREMIER - LO RIVELA “REPORT” RICOSTRUENDO LA STORIA DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA A GENNAIO DEL 2025 DAI DEPUTATI DI ITALIA VIVA, BONIFAZI E BOSCHI, SUI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CASA ACQUISTATA DALLA PREMIER PER UN MILIONE E 100 MILA EURO - L’OBIETTIVO ERA DUNQUE OMETTERE IL PIÙ POSSIBILE DATI, COSA CHE EFFETTIVAMENTE POI ACCADDE...
Estratti da repubblica.it
Non soltanto Gennaro Sangiuliano. Agostino Ghiglia, componente dell'Autorità garante per la Privacy in quota Fratelli d'Italia, si sarebbe mosso anche per proteggere la premier Giorgia Meloni.
Lo racconta Report, ricostruendo la storia dell’interrogazione presentata a gennaio del 2025 dai deputati di Italia Viva, Francesco Bonifazi e Maria Elena Boschi, sui lavori di ristrutturazione della villa acquistata dalla presidente del Consiglio per un milione e 100 mila euro.
Report ha un messaggio di Ghiglia agli uffici nel quale dice: “Cercatemi interrogazione Bonifazi. Approfondiamo se è suo diritto ad avere risposta a tutte le domande, in dettaglio. O se qualcosa si può coprire in termini di protezione dati, al netto della trasparenza e dell’interesse pubblico. Urgente”.
L’obiettivo era dunque omettere il più possibile dati, cosa che effettivamente poi accade visto che in aula il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nega proprio per ragione di privacy l’elenco dei fornitori, “perché verrebbe meno” dice, “l’aspettativa di riservatezza”.
La vicenda risale a giugno 2024, a poco prima delle Europee, quando dopo dieci mesi ospite in comodato gratuito in casa del senatore di FdI Giovanni Satta, la premier si è trasferita in una villa al Torrino,del valore di 1,1 milioni di euro.
Su eventuali precedenti abusi edilizi all’acquisto della villa, che sarà perfezionato (senza mutuo) nel gennaio 2025, Meloni si è smarcato dalle domande dei media, spiegando che il suo accordo con i proprietari che le stanno vendendo la casa è “chiavi in mano”.
(...)


