asia argento fabrizio corona chiambretti

CHIAMBRETTI ARGENTATO: ECCO COSA DIRÀ STASERA ASIA A #CR4: ''ERO MOLTO LEGATA AL PADRE DI CORONA, VITTORIO. E QUANDO VEDO FABRIZIO…'' - ''LA PIÙ GRANDE INGIUSTIZIA? ESSERE LICENZIATA. SU WEINSTEIN SONO FIERA DI QUELLO CHE HO DETTO, HA AIUTATO TANTE DONNE. MA LE ATTRICI ITALIANE NON SONO STATE SOLIDALI''. E POI CONFESSA CHE I PAGAMENTI AL GIOVANE BENNETT…

 

Anticipazioni della puntata di ''#CR4'' che andrà in onda stasera

 

ASIA ARGENTO DA CHIAMBRETTI

Piero Chiambretti, nel corso della nuova puntata di “#CR4 – La Repubblica delle donne”, in onda questa sera alle 21.25 su Retequattro, ha intervistato Asia Argento sullo scoop del settimanale Chi che l’ha immortalata in compagnia di Fabrizio Corona, annunciando di fatto loro relazione. L’attrice si racconta e spiega il suo punto di vista anche sullo scandalo Weinstein, sul movimento #MeToo e sul caso Jimmy Bennett. Di seguito alcuni stralci.

 

Sul freschissimo rapporto sentimentale con Fabrizio Corona, la Argento commenta: «Prima di tutto vorrei dire che Fabrizio l’ho visto due volte, lasciatecela vivere e stiamo calmi! La nostra non è un’attrazione che deriva dal “fascino del male”, quanto dal caos. Fabrizio? Mi sono fatta l’idea di un uomo profondo, intelligente, che ha sofferto, con delle idee profonde e interessanti. Un po’ matto e caotico come me… E poi, è troppo bello!».

 

ASIA ARGENTO DA CHIAMBRETTI

E aggiunge: «Ancora non mi fido di lui, ma non bisogna necessariamente fidarsi per provare passione o fremiti nel cuore. Anzi, a volte il non fidarsi è ancora meglio! Io non voglio cambiare nessuno e spero che nessuno provi a cambiare me: se cambierò, è solo perché lo deciderò io».

 

Quando le viene chiesto come Fabrizio l’abbia conquistata, dice: «Fabrizio credo che si adatti un po’ in base ad ogni donna: con me lo fa parlandomi, raccontandomi la sua storia e condividendo le esperienze. Io ero molto legata a suo padre, Vittorio Corona, quindi avevo un occhio di riguardo per lui e conoscevo le sue origini nobili. Con il padre avevo un bellissimo rapporto, eravamo veramente amici: non mi aveva mai presentato Fabrizio, ma un altro figlio. Quando vedo Fabrizio, sento che suo padre aleggia intorno a lui».

 

Sul fatto se attualmente si reputi felice, l’attrice dice: «Dipende dai momenti della giornata: a volte sono serena, altre depressa, ma forse adesso sto un pochino meglio».

ASIA ARGENTO CONTRO PIERO CHIAMBRETTI

 

In merito a quale sia stata la più grande ingiustizia subita, senza esitazione risponde: «Il licenziamento per qualcosa che non ho fatto. Certo, è stato un accordo amichevole, ma mi hanno licenziata tramite una mail. Non sono d’accordo con le scelte musicali che fa questo nuovo giudice e mi vergogno anche un po’ per lui».

 

Sull’episodio di Fabrizio Corona al “Grande Fratello Vip”, invece, dice: «L’ho visto 2, 3 minuti, ma mi ha fatto impressione: non riuscivo a far coincidere l’immagine che avevo di lui - conoscendolo e parlandoci - con quella persona e quella rabbia che ho visto. Una rabbia che in fondo ho anche io e che cerco di tenere a bada. Qualcosa deve averlo fatto arrabbiare profondamente e io in quel momento non volevo vederlo, perché volevo serbare l’idea che mi ero fatta di lui: ho cambiato canale e ho messo “X-Factor”… Ma mi sono in****ata ancora di più! (ride, ndr)».

 

Per quanto riguarda i commenti della madre, rispetto alla storia con Corona, pubblicati sui social spiega: «Io le ho risposto privatamente e lei ha pubblicato il mio messaggio. Vorrei stendere un velo pietoso perché credo che i panni, come si dice, dovrebbero essere lavati in casa propria. Mi dispiace di aver scritto quelle parole a mia madre, certo, ma non vado a riferire quello che lei ha detto a me: sono rimasta di stucco e vorrei prendere le distanze da questa faccenda, la trovo allucinante».

asia argento e fabrizio corona

 

Racconta anche la reazione del padre, il regista Dario Argento: «Gliel’ho detto quasi subito, e per prima cosa ha detto che ci avrebbe dovuto pensare poi, invece, ha detto: “Se sei felice, allora presentamelo”».

 

Parlando del caso del famigerato produttore cinematografico Harvey Weinstein, quando le viene chiesto se avrebbe rifatto la denuncia, ribatte: «Io non ho fatto una denuncia, mi hanno chiamato due giornalisti per chiedermi di questa cosa, che avevo anche raccontato in un film. Alla domanda: “Ma è vero che Weinstein ti ha stuprata?” ho risposto di sì, e sono fiera di averlo fatto perché è una cosa che ha aiutato tante altre donne» - e aggiunge: «Non potevo immaginare questo tsunami, però è servito: si è fatto un piccolo passetto avanti, su tante altre cose invece un passo indietro».

ASIA ARGENTO E FABRIZIO CORONA

 

Riguardo alla solidarietà ricevuta dalle colleghe attrici dice: «No, non sono state solidali: però le scrittrici, le registe e le sceneggiatrici sì. Le attrici, forse, devono fare un “upgrade mentale” per liberarsi da queste catene che le vogliono un po’ succubi di un’immagine e di una misoginia interiorizzata. Comunque non gliene voglio, capisco che tutti vogliono starsene seduti sulla loro poltrona. Sappiamo bene però che moltissime di noi, se non tutte, hanno vissuto cose simili e sgradevoli. Non tutte devono avere il coraggio di raccontarle. Magari lo faranno fra 20 anni e si sentiranno pronte a raccontare».

 

Quando vengono mostrati in studio alcune sequenze del suo film da regista Scarlet Diva (2000), nel quale Asia Argento racconta indirettamente le violenze subite, le viene chiesto quale fu la reazione di Weinstein e racconta: «Ero al festival del cinema di Toronto con un’amica, Vera Gemma, e, come lui era solito fare, mi è piombato in camera bussando con forza e mi disse: “Ho visto il film, molto divertente”. Poi, però, si mise a piangere dicendo che la madre stava morendo, facendo la vittima: una scena assurda e patetica, ma che, secondo me, era una reazione che dimostrava che era terrorizzato che potessi raccontare. Io e l’amica che era con me, rimanemmo terrorizzate da questa scena: lui seduto sul letto che frignava per sua madre. Era molto, molto strana».

 

asia e dario argento

Su suo padre che ha sostenuto che il caso Bennett sia stato una macchinazione, chiarisce: «Mio padre ha ritrattato questa cosa. Si è tirato indietro». E, se quindi sia tutto vero ciò che è venuto fuori dalla vicenda, risponde: «Non lo so, non si saprà mai. Sicuramente qualcosa di losco e di oscuro c’è, compreso X-Factor, che non conosceremo mai».

 

Sempre riguardo Jimmy Bennett, afferma: «È una persona alla deriva. È la classica, al cinema si chiama, “bellezza del ciucco”. Quando sei bambino sei un asinello, sei tanto bello poi non tutti riescono a fare il passaggio di diventare cavalli e di continuare la carriera. Io mi metto fra questi, perché anche io sono stata un’attrice e una bambina prodigio. Ho lavorato fin da piccola e ho avuto la fortuna di avere la longevità. Tanti ragazzi, tanti bambini che non ce la fanno, hanno dei risentimenti, di promesse non mantenute». E aggiunge: «Lui ha smesso a 13 anni».

 

daria nicolodi

Infine, sul pagamento dei 380 mila dollari, ribadisce: «Io non li ho dati. Quando arrivò questo ricatto, il mio compagno volle dare questa cifra per proteggere la sua carriera e la mia e il nostro rapporto. Perché pensava che era una persona disturbante. Questo ricatto arrivò dopo 1 mese dalla nascita del movimento #MeToo, dove entrambi ci eravamo esposti, e lui (Anthony Boudain, ndr) pensava che questa grande rottura di scatole, che poi è uscita fuori, poteva metterla a tacere aiutando una persona bisognosa.

 

Io mi sono esposta e ho cambiato persino avvocati per cercare di convincerlo, poi mi sono fidata di lui perché era una persona molto saggia, molto più saggia di me, una persona di cui mi fidavo ciecamente e che conosceva in più anche il sistema americano e quindi ho detto: “avrà ragione Anthony”, io mi fidavo» e conclude: «Comunque è stato sbagliatissimo, è stato l’errore più grande di tutti».

asia argento e jimmy bennettASIA ARGENTO E JIMMY BENNETTasia weinstein

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...