leo focaccine

TANTO CI SONO LE FOCACCINE DELL’ESSELUNGA… - BRANO PARODIA DEL RAP O MARKETING VIRALE? STORIA DI UNA HIT IMPROBABILE CHE È DIVENTATA UNO DEI TORMENTONE ESTIVI - L'AUTORE DEL PEZZO E’ IL (NON PIU’) MISTERIOSO OEL, CIOE’ LEO, FIGLIO DI CLAUDIO CECCHETTO - ECCO PERCHE' IL BRANO SAREBBE PIACIUTO ANCHE A BERNARDO CAPROTTI - VIDEO 

 

Luigi Bolognini per La Repubblica

FOCACCINE DELL ESSELUNGAFOCACCINE DELL ESSELUNGA

 

Per quanto buona, una focaccina finisce in bocca e poi nello stomaco. Non entra nelle orecchie e non si incastra nel cervello. Ma il punto qui è che «le focaccine dell' Esselunga sono buone, anzi oso dire super buone, unte il giusto che ti facciano sentire il gusto ». Parola di Oel: chiunque sia (ci torneremo), la sua Le focaccine dell' Esselunga è il tormentone estivo grazie a radio e internet e non ad altro, perché un disco fisico non esiste e mai esisterà.

 

Il pezzo è tecnicamente perfetto: il ritmo del momento (la trap, il rap elettronico, attualmente di moda), una ricca dose di effetti speciali (come l' autotune della voce di Oel), un testo colloquial-giovanilistico (la mamma compra le focaccine, il figlio le assaggia e se ne innamora, nulla più), un video surreale e un po' pacchiano che inscena quasi un rave party in un supermarket della catena fondata da Bernardo Caprotti. E questo sfondo, oltre che la citazione del marchio, ha fatto pensare a un' operazione di marketing concordata.

 

FOCACCINE VIDEOFOCACCINE VIDEO

Per quanto abbiamo potuto ricostruire, non è così: Esselunga naturalmente non è per nulla dispiaciuta della pubblicità, ma senza nessun accordo, a parte il permesso di girare il videoclip.

 

Non è l' unico mistero del tutto. Il principale è chi sia Oel. Siccome al contrario si legge Leo, i pissi pissi parlano del 17enne Leonardo Cecchetto. Suo padre Claudio avrebbe ideato tutto, e non sarebbe il primo brano cinicamente divertente, spensierato - proprio nel senso di senza un pensiero - e di successo (basti dire Gioca Jouer). Qualcuno fa notare che a trasmettere a raffica Le focaccine dell' Esselunga è stata la trasmissione di Radio Deejay Ciao belli e che tutto nasca lì, anche se all' emittente parlano solo di un brano che gli è piaciuto. Chissà.

 

VIDEO FOCACCINE ESSELUNGAVIDEO FOCACCINE ESSELUNGA

Forse l' identità di Oel non è così importante. Conta molto più che il successo del brano venga dall' essere leggibile su vari piani. Un po' come Francesco Gabbani, nelle cui canzoni qualcuno trova significati profondi e qualcun altro leggerezza rinfrescante. I pubblici si sommano e decretano il successo. Idem qui. Le focaccine dell' Esselunga è una parodia dei cantanti alla Rovazzi e della trap? O un ulteriore gradino in basso nel livello di musica e soprattutto testi?

 

O un raffinato sberleffo alla recente, dirompente, equiparazione degli ascolti su Internet alle vendite dei dischi nelle classifiche musicali, che per qualcuno porterà alla definitiva cancellazione di ogni qualità e al trionfo dell' usa e getta? O alla fin fine è solo una innocente canzone di giovani e per i giovani come tante altre degli ultimi decenni? Tutto questo assieme, forse. E forse Oel - e chi c' è dietro a lui - se la ride a vedere gente che sulle focaccine dell' Esselunga si lambicca, invece di tuffarcisi e inghiottirle.

 

 

2 - BUONO E FRESCO IL SOGNO SFORNATO DAL PATRON BERNARDO CAPROTTI

 

G. D. F. per la Repubblica

 

A Bernardo Caprotti, il padre padrone di Esselunga scomparso lo scorso settembre a 90 anni, la parodia rap dedicata alle focaccine sarebbe piaciuta.

bernardo caprotti esselungabernardo caprotti esselunga

Avere introdotto i forni nei suoi centri vendita era motivo di profondo orgoglio, il segno di una tradizione che si tramandava nella modernità. Lui, l' uomo che aveva creato il primo supermercato d' Italia, voleva che tutti gli ospiti di riguardo visitassero i laboratori della panificazione. Spezzava le pagnotte per mostrarne la freschezza: «Ormai così non le fa più nessuno».

 

Nel 2014 di forni ne aveva già aperti più di cento, con 18 qualità confezionate d' ora in ora «e non quelle schifezze congelate che si trovano dagli altri». Niente baguette, ma "pane francese", perché «qui in Brianza, quando ero bambino, il pane con quel velo di farina bianca si chiamava "pane francese"».

 

L' idea della bottega difesa con la sua storica caparbietà, che è stata anche il segreto del successo del suo marchio. Ma anche un personale accanimento sul concetto di frugalità, tanto che sui tavoli della mensa aziendale di Limito di Pioltello, dove pranzava tutti i giorni, aveva fatto scrivere: "Non sprecate il pane, è peccato"

FOCACCINE DELL ESSELUNGAFOCACCINE DELL ESSELUNGA

 

3. "POSSO ESSERE CHIUNQUE MI INTERESSA LA CANZONE NON IL MIO SUCCESSO"

 

Luigi Bolognini per La Repubblica

 

L' intervista è per email. Di Oel non sentiamo neanche la voce.

 

Tanto non ce lo dirà, ma lei è il figlio di Claudio Cecchetto, come si dice in giro?

«Si dice che io possa esserlo, ma potrei essere anche un personaggio inventato dalla banda di Ciao Belli, che sono fortissimi, o un troll studiato a tavolino da uomini di marketing. O anche un altro. Quando mai capita di poter avere così tante identità?».

 

Ma appare nel videoclip?

«Poco, sì, per un occhio attento appaio. Quello che si vede molto è una Lamborghini pazzesca che parcheggia davanti alle casse del supermercato, un dj che suona sui cestini della spesa, un drone in campo scacciato come una zanzara, una ragazza dentro a un carrello che sta per addentare una focaccina con uno sguardo trap, la corsia dei surgelati che sembra un tunnel di un aeroporto a New York, l' overboard che viaggia tra gli scaffali, i riders con le Bmx che saltano. Tutto surreale, una magia».

 

Perché l' anonimato?

«Perché mi piace l' idea di lanciare la canzone, non me».

 

OELOEL

È vero che la canzone è nata come esperienza di vita e che l' ha condivisa su Whatsapp?

«È davvero così. Da anni a casa mia si mangiano focaccine, sono esattamente come le ho descritte. Un pomeriggio ho provato un free style, un testo improvvisato, cantato di getto su una base. Avevo bisogno di un argomento quotidiano. Ero certo che i miei amici si sarebbero divertiti».

 

Ed è casuale la trap? Voleva farne una parodia?

«Né parodia, né presa in giro, piuttosto un omaggio, alla trap e alle focaccine. Ascolto Sfera, Ghali, Izi, Tedua, Vegas Jones, anche Lazza, Rkomi, Laioung. La trap in America c' è da anni, la aspettavo, è arrivata anche in Italia e ha cambiato le cose. Bene: un modo nuovo di fare e scrivere musica».

 

Perché la canzone non è depositata in Siae?

«Non ci avevo pensato. Adesso ci penserò, anzi chiamo subito».

 

Si aspettava questo can can?

«No, tutto mi ha gratificato e stupito. Comunque per un attimo ho capito il gasamento dei cantanti, sono stato per 2 settimane in testa alla classifica di Spotify Viral e per 6 giorni nei primi dieci delle tendenze di Youtube: bellissimo!».

VIDEO FOCACCINE ESSELUNGAVIDEO FOCACCINE ESSELUNGAesselungaesselunga

 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?