IL CINEMA DEI GIUSTI - TREMATE, LE STREGHE SON TORNATE!

Marco Giusti per Dagospia

Tremate! Tremate! Le streghe son tornate! Ce ne eravamo accorti da qualche tempo. Per fortuna, però, ci sono anche i cacciatori di streghe armati di mitraglia spara frecce alla Django e abito di cuoio. Perché lo fanno? Per la taglia, come nei vecchi spaghetti western.

Ma anche per vendetta, visto che le casette di zucchero delle streghe delle fiabe portano dritti al diabete, mortacci! Come dimostra questo stravagante, forse non totalmente riuscito, ma molto divertente "Hansel e Gretel cacciatori di streghe" del regista norvegese Tommy Virkola, ricca coproduzione tedesco-americana (50 milioni di dollari, ne ha già incassati 55 in America), fotografato dal Michael Bonvillain di "Cloverfield" e "Zombieland" e interpretato da due star di grande prestanza fisica, ma molto sofisticati come il Jeremy Renner di "The Hurt Locker" e la Gemma Aterton di "Tamara Drewe". Nella sequenza pre-titoli, esattamente come nella favola dei Grimm, i due piccoli Hansel e Gretel vengono portati dal babbo nel bosco.

Si perdono e trovano la casetta di marzapane della strega, che li cattura per mangiarseli quando saranno belli grassi, crescendoli a zuccherini e merendine. Ma sarà l'orrida strega a finire nel forno, mentre i due ragazzi, cresciuti in solitudine diventeranno terribili cacciatori di streghe. E' così infatti che li vediamo, quando sono già due star di un '800 tedesco molto western, assoldati dal sindaco di un paesino per debellare la piaga delle streghe, che hanno rapito un bel numero di ragazzini per farci chissà quale sabba.

Hansel e Gretel, molto professionali, se la devono vedere non solo con una massa sterminata di streghe, capitanate dalla bellissima e crudelissima Famke Jannsen, già cattiva bondiana, ma anche col pessimo sceriffo del posto, il sempre funzionante Peter Stormare, che non vede affatto di buon occhio i cacciatori di taglie.

A complicare la storia c'è anche una streghetta rossa buona innamorata di Hansel, certa Pihla Vitala, un giovane romanziere fan di Hansel e Gretel, un rozzo troll, Derek Mears, schiavo delle streghe ("per il troll ci vuole un extra!" chiede Hansel) e un passato che ritornerà prepotentemente alla ribalta nella vita dei due eroi spiegandoci il perché i loro genitori li abbandonarono così crudelmente nel bosco.

Massacrato dalla critica in America, diretto da un regista in vena di stravaganze, che già se la ebbe a vedere con nazisti zombi ghiacciati in "Dead Snow", è una vera incursione del cinema europeo nel territorio horror fiabesco in 3D della nuova Hollywood, che non ha finora prodotto grossi risultati e ci ha ammorbato con inutili Biancanevi e nani non sempre di prima scelta, e dimostra che si possono fare film inventivi tra Grimm e lo spaghetti western anche nella vecchia Europa.

Jeremy Renner e Gemma Aterton sono belli e perfetti per questa avventura, anche se non hanno proprio nulla dei vecchi Hansel e Gretel della fiaba. Le associazioni dei diabetici si sono scatenate, invece, circa l'uso che nel film viene fatto della malattia, quasi fosse una specie di licantropia che Hansel cura iniettandosi dosi di antidoti sulla gamba ogni tanto.

Il troll fa sempre ridere e le streghe sono darkettone e fighe quanto basta e nel finalone si esibiscono in numeri un po' da circo, ma di gran divertimento, visto che ci sono pure streghe "gemelle siamesi", streghe con mezzo corpo e succulenze di questo tipo. Si sta già preparando il sequel. In sala dal 1 maggio.

 

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