1- È VERO CHE CI RESTANO GLI ARTICOLI DEGLI OPINIONISTI DEL ‘’CORRIERE’ E DI ‘’REPUBBLICA’’, È VERO CHE POSSIAMO SEMPRE RIVEDERE LA DIRETTA DEL PREMIO STREGA 2012 ED È APPENA RICOMPARSA FLORADORA DA PAOLO LIMITI, MA IL CINEPANETTONE NON SI TOCCA, CON LE SUE ALLEGRE SCORREGGE, LE SUE BATTUTE PESANTI E GLI INEVITABILI FLUSSI DI MERDA IN FACCIA A DE SICA E A GHINI, RUTTI COMPRESI, IN UN NATALE 2012 CHE GIA’ PREVEDIAMO COME IL PIU’ TRISTE E MISERABILE DEL NUOVO MILLENNIO 2- LA VOLGARITÀ PERMESSA SARÀ SOLO QUELLA DEI “SOLITI IDIOTI”, E QUELLA DEL SECONDO FILM DI CETTO LA QUALUNQUE, PER IL RESTO SOLO STORIELLE BORGHESI CHE NON DEVONO FARCI VERGOGNARE CON LA FIDANZATA AL CINEMA. NON PENSANDO CHE IL PUBBLICO CHE RIEMPIE I CINEMA È QUELLO DEI RAGAZZINI, CHE VANNO A VEDERE ‘’SPIDER MAN’’ E ADORANO I SOLITI IDIOTI E CHECCO ZALONE, MA NON E’ AFFATTO DETTO CHE VADANO A VEDERE I FILM DI LUCA E PAOLO, PRODOTTI DAL PENTITO DE LAURENTIIS

Marco Giusti per Dagospia

Triste fine del cinepanettone. No, ragazzi, un attimo. Non bastava la fine di Berlusconi e del suo allegro bunga bunga? Non bastava l'arrivo di Monti e delle stangate fiscali? Non bastava la sconfitta con la Spagna? Ora De Laurentiis ci toglie anche il cinepanettone con le sue allegre scorregge, le sue battute pesanti e gli inevitabili flussi di merda in faccia a De Sica e a Ghini, in un Natale 2012 che gia' prevediamo come il piu' triste e miserabile del nuovo millennio. Siamo proprio finiti.

E' vero che ci restano gli articoli degli opinionisti del Corriere della Sera e di Repubblica, e' vero che ci restano i tweets demenziali di molti raffinati scrittori italiani (non dico i nomi, per carita'), e' vero che possiamo sempre rivedere la diretta del Premio Strega 2012 ed e' appena ricomparsa Floradora da Paolo Limiti, ma il cinepanettone non si tocca.

Nessuno ci ha fatto svoltare assurdi e noiosi Natali come Boldi e Christian prima e poi i vari Patata, Cipolla, Biagio Izzo con le loro scurrilita'. Ricordate il pistolino di Boldi triturato in "Merry Chistmas? E le simpatiche scene nella doccia tra Christian e Boldi?

E i Fichi d'India che escono dal buco del culo del tacchino gigante? E il Cipolla che cantava "Gia-ma... Gia-ma... Gia-maicacatoercazzo!!! Che bellezza! Quanti dolci ricordi! Il cinepanettone, ricordiamolo, aveva unito in questi 28 anni il filone del cinema vacanziero vanziniano con quello della commedia scorreggiona banfiana, scomparsa nei primi anni '80 lasciando un vuoto incolmabile tra i ragazzacci del tempo.

E se un genere popolare lascia un vuoto, di solito si trova subito chi e' pronto a riempirlo. E se non si trova, si finisce con lo spostare verso il basso, il film comico borghese piu' simile, in modo da volgarizzarlo inseguendo i gusti piu' facili del pubblico.

I cinepanettoni presero interamente quello spazio, come presero quello dei movie-movie di Castellano e Pipolo e di Pasquale Festa Campanile che di solito uscivano a Natale. Al punto che diventarono per qualche anno i soli film comici che la nostra industria producesse oltre a quelli targati Verdone-Benigni-Pieraccioni-Nuti, quelli cioe' dei comici autori di se stessi, considerati di livello decisamente piu' alto rispetto ai cinepanettoni.

Chiudere col genere adesso, scelta bizzarra dopo che l'anno scorso De Laurentiis aveva praticato cucinato un reboot, cioe' un nuovo inizio targato Parenti-Vanzina, significa abbandonare al primo produttore furbacchione che passa, qualcosa come una decina di milioni di incasso sicuro.

Anche perche' non va in pensione solo il cinepanettone principale, quello targato De Laurentiis, ma anche quello di Massimo Boldi per Medusa, oltre al film di Natale di Pieraccioni, ai Manuale d'amore di Giovanni Veronesi, oltre ai film vacanzieri costruiti per attrici promettenti toccate dalla fortuna (e da qualcun altro) come Aurora Cossio, "Faccio un salto all'Avana". Basta con le scurrilita' e con le battute pesanti, limitare anche le comparsate delle amiche dell'ex-premier e degli amici degli amici.

La nuova commedia, almeno sulla carta e nelle intenzioni non solo di De Laurentiis ma di gran parte dei nostri produttori, sara' interamente costruita su storie d'amore fra trenta-quarantenni, piu' vicina alla realta', potra' osare anche qualche accenno di satira di costume. Il modello sono i film di Genovese, Miniero, Brizzi, i vari "Immaturi", "Ex", forse anche i remake delle serie inglesi, come "La peggior settimana della mia vita" o dei film francesi, come "Benvenuti al Nord". Perfino i Vanzina, limitati nel 2012 a un film all'anno, dovranno adattarsi.

La volgarita' permessa sara' solo quella dei "Soliti idioti", i soli a presentarsi con un film davvero trasgressivo, giovanile e del nord, e quella del secondo film di Cetto La Qualunque, il solo a potersi vantare di fare satira politica assieme forse al nuovo film di Max Bruno, "Viva l'Italia", con Michele Placido truccato da terribile onorevole PDL. Per il resto solo storielle borghesi che non devono farci vergognare con la fidanzata al cinema. Nel film di Natale di De Laurentiis, "Colpi di fulmini", diretto ancora una volta (ma sembra che sara' l'ultima) da Neri Parenti, si recupera addirittura il movie-movie, il film a due episodi distinti come "Qua la mano", scomparsa in Italia da trent'anni.

Scritto in parte da Massimo Gaudioso (la penna geniale dietro ai film di Garrone, ma anche dietro al primo "Benvenuti al Nord") e poi da Saverni e Bencivenni, vedra' protagonista del primo episodio ancora una volta (ma sembra che sara' l'ultima anche per lui...) Christian De Sica, e del secondo addirittura Lillo e Greg, testimoni di una comicita' intelligente che e' sempre stata vista come la peste dai cinematografari romani. Chi fara' rutti e scorregge l'anno prossimo, quindi?

Sulla carta nessuno, a meno che lo scatenato Andrea Iervolino, piccolo produttore responsabile di una serie di film comici a basso costo e a alta volgarita', come "Professione vacanze", non decida di buttarsi a capofitto nel vuoto lasciato dai cinepanettoni e dai cinecocomeri.

Ma De Laurentiis, che prevede un forte investimento nel cinema comico italiano, visto che ha promesso che produrra' ben 25 titoli (magari esagera...), ha deciso che chiudera' alla vecchia volgarita' e al vecchio genere e aprira' a comici innovativi come i sobri Luca e Paolo, che hanno firmato un contratto per i prossimi quattro film natalizi, o come l'imitatrice Virginia Raffaele (tre film) e ha lanciato progetti "intelligenti" come il remake di "Lo scopone scientifico" (negli anni del trionfo del poker su internet...).

Ma sembra che abbia proprio deciso di tagliare anche, dopo tanti anni di successi e di fortunate avventure, con i suoi vecchi campioni, cioe' Neri Parenti e Christian De Sica. La situazione, abbiamo capito, e' un bel po' confusa. Si va a tentoni e fa bene Checco Zalone a spostare a data da definire il suo atteso terzo film. Anche perche' si passa da un eccesso all'altro, da un boom di volgarita' a un boom di film per quarantenni, non pensando che il pubblico che riempie i cinema e' quello dei ragazzini, che vanno a vedere Spider Man e adorano i Soliti Idioti e Checco Zalone, ma non e' affatto detto che vadano a vedere i film di Luca e Paolo.

Proprio il successo del nuovo Spider Man, un film, ben fatto e gradevole, ma progettato dalle banche e dal marketing piu' che da uomini di cinema, insegna che i successi vanno studiati e progettati e non inseguiti muovendosi nella scia dei gusti del pubblico, che e' molto piu' mobile adesso rispetto a dieci anni fa, ma che, almeno in Italia, ha delle tradizioni da rispettare. E quella del cinepanettone era una tradizione, bene o male, seria. Rutti compresi.

 

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