bela lugosi

CINQUANT’ANNI FA MORIVA BELA LUGOSI, L’ATTORE CHE EBBE LA MALEDIZIONE DI INTERPRETARE DRACULA (E ESSERLO PER SEMPRE) - ASCESA E CADUTA DI UN TALENTO CHE LASCIÒ LA ROMANIA A 12 ANNI SOGNANDO IL CINEMA, IL SUCCESSO NEGLI USA, POI L’ERRORE DI AVER RIFIUTATO IL RUOLO DI FRANKENSTEIN, IL GORGO DELLA MORFINA, I DELIRANTI FILM DI ED WOOD

bela lugosibela lugosi

Fabio Genovesi per “la Lettura - Corriere della Sera”

 

È l' agosto del 1956, e in mezzo alla sala c'è una bara, nella bara c'è un uomo in abito scuro, un mantello fuori nero e dentro rosso, sul petto un arcano medaglione. Ha gli occhi chiusi, non respira, eppure tutti al funerale si aspettano che da un momento all' altro si alzi e cerchi un collo fresco da succhiare. Perché siamo a Hollywood, e quell' uomo è il conte Dracula.

 

Anche se sui documenti c' è scritto che si chiama Bela Lugosi, nato a Lugos, mica lontano dai boschi misteriosi della Transilvania. Quando l' Ottocento stava per finire cominciava la sua strada, che il padre aveva già disegnato per lui liscia e piattissima: funzionario, contabile, un lavoro d' ufficio come da tradizione familiare.

bela lugosi 9bela lugosi 9

 

Ma se c' è un vento che può spazzare via un progetto tanto rigido e assennato è la passione quando soffia forte, insieme a un sogno che illumina orizzonti lontani e irresistibili: Bela dice ai suoi che vuole fare l' attore, e quando loro gli rispondono che è una follia e se lo deve scordare, lui non ribatte nemmeno. Aspetta la notte, apre la finestra e sparisce nel buio come un pipistrello. Ha dodici anni, e non lo rivedranno mai più.

Lavori umili, espedienti, qualsiasi cosa pur di arrivare a fine giornata. Prima sale sui palchi di paese, poi quelli più seri, fino al teatro nazionale di Budapest.

 

Spettacoli importanti, Shakespeare, applausi, il mondo che comincia a girare nella direzione giusta. E poi, a forza di girare, il mondo inciampa nella guerra. Gli attori sono dispensati, ma Bela si arruola lo stesso nell' esercito austro-ungarico, viene ferito e torna a casa con una medaglia al valore. Ma le battaglie non finiscono mai, Bela combatte per il sindacato degli attori e dopo la rivoluzione del 1919 non gli sarà più permesso di lavorare in patria. Emigra a Berlino, partecipa a qualche film muto e si trova bene, potrebbe accontentarsi, solo che la sua strada là davanti continua a chiamarlo. Stavolta è luccicante e smisurata come l' oceano, visto dalla nave dove sale come tecnico motorista per raggiungere New Orleans e poi New York.

bela lugosi 8bela lugosi 8

 

È il 1920 e quello che trova è un mondo nuovissimo, ma allo stesso tempo gli sembra di essere tornato dolorosamente indietro: lavori faticosi, giorni a spalare e scaricare, non conosce nessuno e nessuno lo conosce. Ma il talento è come l'oro nei fiumi del grande West, quando c' è brilla così forte che lo vedono tutti, e in poco tempo Bela arriva a Broadway, a recitare in una lingua che quasi non parla, imparando le battute sillaba per sillaba come suoni di un canto misterioso.

 

Il suo accento e il suo aspetto sono esotici e affascinanti, e gli procurano il ruolo di protagonista nell' adattamento teatrale del Dracula di Bram Stoker, con un successo così clamoroso che Bela non saprebbe immaginarne uno più grande. Ma non serve l' immaginazione, basta aspettare la versione cinematografica, diretta da Tod Browning, ed ecco che Bela diventa una stella.

bela lugosi 7bela lugosi 7

 

Sognava ruoli romantici, da bello e tenebroso, qua invece le tenebre sono più cupe e al posto di baci appassionati distribuisce morsi sul collo. Ma alla figura sinistra del vampiro riesce a unire fascino e sensualità, trasformando il Conte transilvano in un Rodolfo Valentino dall' oltretomba. Senza bisogno di effetti speciali, senza nemmeno i lunghi canini affilati che nel corredo vampiresco arriveranno solo negli anni Cinquanta, col turco Drakula Istanbul' da e soprattutto col Dracula di Christopher Lee.

 

Ma Bela è un' altra storia, Bela è più umano e quindi più inquietante, e il pubblico impazzisce. Le donne vogliono lui, e gli uomini vogliono essere come lui. Che si trasferisce in una grande villa a Hollywood, e la sera può sedersi in veranda e finalmente rendersi conto di quanta strada ha fatto quel ragazzino di dodici anni, da Lugos fino allo smisurato tramonto californiano. Ma la vita è un fiume che non si ferma mai, e mentre Bela sorride abbagliato da quella luce dorata, non si accorge di un gorgo che si avvicina, silenzioso e letale.

bela lugosi 6bela lugosi 6

 

La Universal lavora a una nuova trasposizione orrorifica apposta per lui, stavolta dal Frankenstein di Mary Shelley. Bela legge il copione, lo rilegge per sicurezza, e poi fa l'errore che rimpiangerà per il resto dei suoi giorni, un errore gigantesco e insieme formato da due sole lettere: N e O . Bela rinuncia a questo film assurdo, dove chili di trucco avrebbero nascosto i suoi tratti fascinosi e le uniche battute a disposizione sono urla e grugniti.

 

E così il ruolo rotola, seguendo le traiettorie spietatamente precise del caso, fino a un tizio che il regista James Whale nota mentre pranza alla mensa degli studios. Per vivere fa consegne col furgone, ma di lì a poco il suo nome illuminerà il firmamento di Hollywood. Perché si chiama Boris Karloff, e il suo Frankenstein avrà un successo mondiale senza precedenti.

 

bela lugosi 4bela lugosi 4

Una gloria pensata per Bela Lugosi, che accettando quel ruolo avrebbe dimostrato la sua versatilità diventando l' erede di Lon Chaney, «l'uomo dai mille volti». Invece col suo rifiuto si è rinchiuso da solo nella gabbia del vampiro che lo ossessionerà per sempre, insieme all' errore di quel giorno in cui, con un semplice no, ha creato il proprio mostro di Frankenstein, che come nel film si ribella al suo creatore rovinandogli l' esistenza.

E Karloff lo fa nel modo più devastante: senza cattiveria, senza nemmeno accorgersene. È buono per natura, è piacevole e misurato. Il suo lusso è un tè alle cinque, mentre Lugosi organizza feste senza fine e regala soldi pure alle squadre di calcio ungheresi.

 

bela lugosi 3bela lugosi 3

Ma soprattutto, Karloff viene dalla madre Inghilterra e parla l' inglese dei re, mentre l'accento che Lugosi non riesce a perdere lo relega a parti laterali come il vampiro, lo scienziato pazzo, il perfido sceicco. Succede anche nello splendido Il figlio di Frankenstein, dove Karloff è di nuovo il mostro, Basil Rathbone è il sofisticato figlio dello scienziato e a Lugosi invece tocca il ruolo di Ygor, aiutante gobbo e col collo rotto dopo un tentativo di impiccagione andato male. Accetta la parte solo perché ha appena dovuto cedere la sua villa ai creditori ma con un miracolo di talento riesce a capovolgere la situazione e Ygor diventa un comprimario se non il protagonista del film, spaventoso e insieme commovente, grottesco e tanto umano.

 

bela lugosi 14bela lugosi 14

Ma non servirà a raddrizzare la sua carriera. L'Inghilterra mette al bando gli horror e se ne produrranno molti meno, i più importanti vanno a Karloff e a Bela toccano gli avanzi, titoli improbabili, ritmi forsennati. Che risvegliano le ferite della guerra, un dolore alla sciatica peggiorato dalle ore di trucco e di posa sul set. Il dottore gli prescrive oppiacei, morfina e poi il metadone, Bela ne prende molti, troppi, per combattere i dolori fisici e quelli più profondi che lo mangiano dentro. Gli studios lo sanno e non avranno pietà, offrendogli lavori degradanti e contratti al ribasso.

 

bela lugosi 5bela lugosi 5

E la guerra mondiale non aiuta. Lugosi in tenuta da vampiro appare in una campagna per incoraggiare gli americani a donare il sangue, ma gli orrori dei combattimenti e poi l'angoscia della guerra fredda creano paure nuove e più concrete. I cinema si riempiono di mostri atomici e minacce nucleari, mentre i vampiri, i licantropi e i vecchi manieri isolati fanno solo sorridere.

 

Infatti il suo ultimo titolo con una major sarà proprio un film comico, Il cervello di Frankenstein, dove Bela è ancora il conte Dracula, ma invece di candide fanciulle si ritrova accanto Gianni e Pinotto. E molto peggio andrà con Bela Lugosi meets a Brooklyn Gorilla, dove l' attore che un tempo sdegnò il ruolo di Frankenstein si ritrova a dividere la scena con due tristi sosia di Dean Martin e Jerry Lewis, nella parte del dottor Zabor sull' isola di Kola Kola.

 

Un film indipendente, lontano dalle grandi produzioni che ormai non lo cercano più. Così come gli amici di un tempo, pronti a fare baldoria e ancor più rapidi a sparire quando finiscono i brindisi e le danze. Adesso Bela vive in un piccolo appartamento in periferia, e gli unici a fargli compagnia in questi anni vuoti e tristi saranno dei ragazzini: un gruppetto di giovanissimi appassionati, che non si perdono uno dei suoi film trasmessi in tv a tarda notte.

bela lugosi 13bela lugosi 13

 

Scoprono dove vive, si fanno coraggio e gli telefonano, ma restano senza fiato quando Bela, col suo accento inconfondibile, gli risponde: «Grazie ragazzi, venite a trovarmi quando volete». E così faranno, ogni pomeriggio per tredici anni. Un pubblico ristretto, ma che basta a riempire il suo salotto, e applaude entusiasta mentre Bela ripete le sue scene più celebri.

 

E quando la sua carriera sembra ormai aver toccato il fondo, su quel fondo spunta una botola che lo porta ancora più in basso, fino ai deliranti film di Ed Wood. Pellicole sconclusionate e stordenti, come sogni acidi dopo una cena a base di peperonata, così assurde da ipnotizzarti, in un misto tra la sindrome di Stendhal e il mal di mare.

 

bela lugosi 12bela lugosi 12

Ma almeno servono a tenere occupato Bela. Sempre meglio delle lunghe notti buie, quando i vampiri sentono la musica dei lupi e risorgono, e invece lui sente solo la voce dolorosa dei ricordi, dello splendore perso, la traiettoria amara di una vita che ha solcato oceani e continenti per finire strizzata in un appartamento vuoto. È un dolore proprio fisico, anche peggiore di quello alla schiena. Allora Bela chiede alla morfina di portarlo altrove, dovunque ma non lì. E così si ritrova ricoverato in clinica.

 

«Dracula è un drogato!», titolano i giornali, che di colpo tornano a parlare di lui ma solo per riempire le pagine scandalistiche. E tre mesi dopo, quando viene dimesso, non lo cercherà più nessuno. Nessuno tranne il suo amico Ed Wood, che subito lo coinvolge in qualche nuova ripresa fuori dalla porta di casa, senza un' idea precisa, forse solo per distrarlo un po'.

 

Sono scene che finiranno nel famigerato Plan 9 from Outer Space , passato alla storia come «il film più brutto di sempre». Nelle ultime inquadrature però il vampiro non è più Lugosi, ma il chiropratico della moglie del regista, che non gli somiglia per niente. Wood lo sceglie perché è davvero pazzo, o forse perché sa che è inutile cercare un sosia: nessuno può sostituire davvero Bela Lugosi. Che intanto se n' è andato. Sulla sua poltrona, la notte del 16 agosto 1956, una sceneggiatura stretta in mano.

bela lugosi 11bela lugosi 11

 

Lo vestono col mantello e l'abito che l' hanno reso celebre. Anzi, molto più che celebre, l'hanno reso immortale. E infatti, a quel funerale di sessant' anni fa, tutti si aspettano di vederlo uscire dalla bara come ha fatto mille volte sullo schermo.

 

Secondo la leggenda, Boris Karloff lo guarda e dice: «Su, Bela, smettila di prenderci in giro»; e Peter Lorre aggiunge: «Forse per stare tranquilli dovremmo piantargli un paletto nel cuore». Ma appunto sono leggende, la realtà è meno lugubre e assai più triste: nessuna celebrità è presente alla cerimonia. Ci sono però Ed Wood e la sua truppa di caratteristi strampalati, insieme ai piccoli amici di Bela. Un drappello forse meno prestigioso, ma carico di quell' affetto vero che chiude gli occhi e ti si tuffa addosso, fregandosene dello stile e dell' eleganza.

 

bela lugosi 10bela lugosi 10

E Bela non può immaginarlo, ma come loro molti ragazzini in tutto il mondo stanno crescendo altrettanto strambi, altrettanto appassionati dei suoi film, e diventando grandi faranno tornare grande anche il suo nome. Ray Bradbury e Stephen King, Steven Spielberg, John Landis e tanti altri, tutti incantati dal suo sguardo ammaliatore che oggi ci fissa da mille poster, magliette, riviste ed edizioni speciali delle sue pellicole, in ogni angolo di questo pazzo pazzo mondo.

 

bela lugosi bela lugosi

Peccato che Lugosi non possa godersi lo spettacolo. O forse sì. Forse, dalla finestra di qualche sinistro castello fra la Transilvania e Hollywood, Bela ammira quello che succede, rivedendo in un volo leggero di pipistrello la lunga strada avventurosa disegnata dalla sua passione. E certamente sorride come tanti anni fa, quando un giornalista alla fine di Dracula gli chiese se il vampiro era morto e il pubblico poteva dormire tranquillo. «No, no», risponde Bela, col suo accento irresistibile come il richiamo della notte, «Dracula non muore mai».

bela lugosi dipendente da alcol e morfinabela lugosi dipendente da alcol e morfina

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...