
1. “LA MIA AMICA LAURA ANTONELLI STAVA SCRIVENDO UN LIBRO SULLA SUA VITA” 2. L'EX STARLETTE PENTITA CLAUDIA KOLL RIVELA: ‘’LE AVEVO DETTO CHE DOVEVA DARE UN SENSO ALLA SUA NUOVA VITA E CHE SAREBBE STATO BELLO TRASMETTERE LA SUA ESPERIENZA INTERIORE A QUEI GIOVANI CHE VOGLIONO ENTRARE NEL MONDO DELLO SPETTACOLO’’
Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”
Stava scrivendo un libro sulla sua vita, Laura Antonelli. Il consiglio di raccontarsi gliel’aveva dato Claudia Koll: «Le avevo detto che doveva dare un senso alla sua nuova vita e che sarebbe stato bello trasmettere agli altri la sua esperienza interiore, perché sarebbe certamente servita soprattutto alle nuove generazioni e, in particolare, a quei giovani che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo».
Giovani che la Koll conosce bene, insegnando e dirigendo la Star Rose Academy: «Alle ragazze che intraprendono la carriera d’attrice cerco di insegnare a non farsi irretire, strumentalizzare da un sistema insano che guarda solo il corpo della donna e non quello che c’è dentro. Era ciò che era successo a Laura, massacrata, stritolata da questo meccanismo infernale, sfruttata da persone che le si avvicinavano solo per prendere. Io la capivo bene, perché avevo corso lo stesso pericolo, ma per fortuna me ne sono accorta in tempo e ho cambiato strada».
Questo non significa guardare al mondo dello spettacolo come a un luogo di perdizione: «Assolutamente no! Altrimenti non insegnerei questo mestiere a dei ragazzi. Ma occorre avere un carattere strutturato per non scivolare fino alla perdita della dignità, del rispetto di se stessi. Laura, purtroppo, era tormentata anche da sensi di colpa nei confronti della sua famiglia, che sicuramente non aveva approvato certe sue scelte. E ha finito anche per accanirsi contro il suo stesso corpo».
Un corpo che, da icona sexy, era stato devastato: «Autolesionismo, il suo, ma soprattutto erano le ferite interiori che si manifestavano nell’aspetto esteriore. Però le foto che sono circolate non le rendono giustizia - aggiunge - Laura continuava a mantenere una sua bellezza: quando la guardavi in quegli occhi intensi e profondi, ti dimenticavi del corpo deformato. Una volta mi disse devi volermi bene per come sono».
Se ce l’avesse ancora davanti, cosa le direbbe? «L’abbraccerei forte e basta, non ci sarebbe bisogno di dirle niente».