
“IL MIO EX ALESSANDRO BASCIANO MINACCIAVA DI UCCIDERMI. SO DI AVER FATTO LA COSA GIUSTA A DENUNCIARLO MA STO VIVENDO UN INFERNO” – PARLA L’INFLUENCER SOPHIE CODEGONI DOPO CHE LA CASSAZIONE HA STABILITO CHE IL SUO EX, INDAGATO PER STALKING AGGRAVATO, HA IL DIVIETO DI AVVICINAMENTO E DOVRÀ INDOSSARE IL BRACCIALETTO ELETTRONICO – I TRADIMENTI DI LUI CHE POI “NON HA ACCETTATO LA SEPARAZIONE” - “MI SCRIVEVA: 'PUTTANA, TI TOLGO LA BAMBINA'. LO SCORSO NOVEMBRE HA AGGREDITO E SPACCATO LA MACCHINA AI MIEI AMICI E MI HA DETTO: 'HO AMMAZZATO DI BOTTE IL FROCIO TUO AMICO, ORA AMMAZZO ANCHE TE'. OGGI VIVO IN CONTATTO CON I CARABINIERI…”
Maria Volpe per il "Corriere della Sera" - Estratti
«Tante volte ho pensato: ma chi me l’ha fatto fare di denunciare?
È tostissimo. So di aver fatto la cosa giusta, ma sto vivendo un inferno». È un pugno nello stomaco sentire Sophie Codegoni, 23 anni, giovane e bella, influencer da oltre un milione di follower, che parla così con le lacrime agli occhi.
La Corte di cassazione il 30 aprile ha stabilito che Alessandro Basciano, dj, indagato per stalking aggravato nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni (assistita penalmente dall’avvocata Jessica Bertolina) ha il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e il divieto di comunicazione nei confronti di Sophie e della figlia. Dunque Basciano (che il 28 aprile è partito per Miami) dovrà indossare il braccialetto elettronico.
La coppia si è conosciuta al «Grande fratello Vip», lei, 19 anni, lui 31: l’amore, la convivenza, la nascita della bambina, la separazione, l’inferno.
Violenza verbale e psicologica continua.
Che cos’è quell’orologio che ha al polso, Sophie?
«Me l’hanno dato i carabinieri, lo scorso dicembre, in virtù della mia situazione di vittima di stalking. Grazie a questo, le forze dell’ordine sanno dove sono e se clicco un tasto arrivano le pattuglie. Mi sento più tutelata e protetta con questo. Prima che arrivasse, avevo preso un bodyguard, ma non ce la facevo più economicamente a sostenere i costi. Sono stati mesi durissimi, avevo tanta paura».
«Grande fratello vip» del 2021: lì nasce il vostro amore.
«Dopo il reality, sono andata a vivere a Roma con lui e finché sono stata lì è andato tutto bene, lui aveva il controllo totale su di me».
A maggio 2023 nasce la piccola Celine Blue.
«Lui era sempre via per lavoro e io ero sola con la bambina. Poi ho scoperto i tradimenti e sono tornata dalla mia famiglia a Milano. A settembre ci siamo separati. Ed è cominciato l’inferno»
ALESSANDRO BASCIANO - SOPHIE CODEGONI
Non ha accettato la separazione.
«Assolutamente no. Ovunque io andassi, lui lo sapeva e mi mandava la foto di dove ero. Mi scriveva: “put.. ti tolgo la bambina”. C’era gente che mi controllava fuori dalla mia porta di casa. Così a dicembre 2023 denuncio»
Un po’ di sollievo?
«No, gran senso di colpa. Sono stata malissimo. Lui mi convince che cambierà e torniamo insieme. Provo a rimettere insieme la famiglia».
Pensava davvero che potesse funzionare?
«Un po’ sì, ma presto ho capito che sarebbe stato un altro fallimento. Io avevo il mio lavoro, i miei amici, tutte cose per lui insopportabili. Mi diceva sempre: “Io devo essere la tua priorità, qualunque cosa tu stia facendo, se io ti chiamo devi mollare tutto. E se non mi rispondi al primo squillo, faccio un casino”».
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alessandro basciano sophie codegoni
Sembra davvero un calvario infinito. Ma quando e come ha capito che doveva fare qualcosa?
«Lo scorso novembre: ha aggredito e spaccato la macchina ai miei amici. Mi chiama e mi dice: “Ho appena ammazzato di botte il frocio tuo amico, ora arrivo e ammazzo anche te”. Sono tornata a denunciare».
Questa denuncia è stata fondamentale. Ha portato al braccialetto elettronico e a un probabile processo (per ora sono ancora in corso le indagini preliminari).
«Sì è stato importante, ma io sono stata molto male. Non ero certo felice, per me è stato un fallimento totale a livello personale».
Il 21 novembre scorso Basciano è stato incarcerato e poi scarcerato dopo 48 ore.
«Credo sia riuscito a far credere che io esageravo: ha presentato screenshot di alcune mie frasi positive, omettendo il resto. Ho sentito su di me gli sguardi dubbiosi della gente.
È stata durissima. Però dopo la scarcerazione, in Procura mi hanno ascoltato per 5 ore. Ho consegnato il mio telefono e l’hanno tenuto 48 ore, così hanno visto e letto le chat di 3 anni di rapporto tra me e lui. Quando mi hanno ridato il cellulare ho saputo dai miei avvocati che hanno detto: “Abbiamo capito cos’ha vissuto, è tutto più infernale di quanto sembrava”».
Ora come sta?
«Sono svuotata, piango sempre. Non ho mai dato peso agli haters, ma oggi ogni parola è una ferita. Ma per mia figlia e per il mio lavoro devo sorridere e far vedere che sono felice».
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