marco columbro

“LA TV DI OGGI MI ANNOIA, È FALSA, COMPRESI I TELEGIORNALI. I REALITY? IL PEGGIO DEL PEGGIO” – MARCO COLUMBRO, 73 ANNI, NON RIESCE A DARE UNA SPIEGAZIONE ALLA SUA IMPROVVISA SCOMPARSA DALLA TELEVISIONE GENERALISTA: "UN ANNO DI ASSENZA MI FECE PERCEPIRE COME MORTO" - "BERLUSCONI? MI AIUTÒ MOLTO, MA NON È BASTATO PER FARMI TORNARE IN ONDA" – LORELLA CUCCARINI? “UNA DELLE POCHE PERSONE DELLO SPETTACOLO A NON ESSERSI DIMENTICATE DI ME DOPO LA MALATTIA” – IL PROGRAMMA SU "BUSINESS 24" E IL LIBRO

Estratti da leggo.it

MARCO COLUMBRO ALLA CONFESSIONE DI PETER GOMEZ

 

Marco Columbro, uno dei volti più amati della televisione italiana degli anni Ottanta e Novanta, ha inventato la tivù del mattino insieme a Silvio Berlusconi, diventando un personaggio da milioni di spettatori. 

 

 

A 73 anni ha vissuto molte vite, dal conduttore all'attore di teatro, passando per la filosofia, le pubblicità di climatizzatori, un libro in uscita (...) e la gestione di un albergo in Val D'Orcia. In un'intervista a Repubblica le ha ricordate tutte, senza mai dimenticare l'affetto di un pubblico che ancora oggi lo sostiene.

 

 

Lo stesso Marco Columbro non riesce a dare una spiegazione alla sua improvvisa scomparsa dalla televisione generalista, dopo aver raggiunto apici di successo racchiusi nella copertina di “Sorrisi e Canzoni tv” del 5 gennaio 1992, quando fu premiato con il Telegatto. Accanto a lui, Silvio Berlusconi, Enzo Biagi, Alberto Tomba, Gino Paoli, Roberto Benigni e Francesco Cossiga.

marco columbro silvio berlusconi

 

«Si vede che doveva andare in questo modo - dice senza rancore -. Un anno di assenza mi ha fatto percepire come morto, anche se non lo ero affatto e non lo sono, per fortuna». Eppure il richiamo del piccolo schermo non l'ha mai abbandonato: «Da cinque anni conduco un programma che si chiama Leader, sull’emittente Business 24. Intervisto imprenditori».

 

Columbro ha anche gestito altre attività, come il suo albergo in Val d’Orcia, la Locanda Vesuna, e si è dedicato alla scrittura. «A Natale uscirà un mio libro, Il risveglio di Parsifal, frutto di 45 anni di ricerca spirituale contro il dogmatismo e il fideismo». Nonostante l'assenza dalla televisione generalista, Marco Columbro ha mantenuto un forte legame con il pubblico: «Mi fermano ancora per strada, mi vogliono molto bene e pure questo me lo spiego fino a un certo punto, visto tutto il tempo che è passato. L’affetto di queste persone mi fa capire che ho fatto un buon lavoro».

lorella cuccarini marco columbro

 

 

Riflettendo sulla sua lunga carriera e sui rapporti personali, Marco Columbro ha parlato con affetto di Silvio Berlusconi: «Siamo stati amici fraterni, e ripenso a Silvio con gioia. Nei momenti più difficili mi aiutò molto, ma non è bastato per farmi tornare in onda. Lui aveva ormai altre priorità, la politica specialmente. Ma so che ci provò. E ci sono altre cose che non è opportuno dire», ha ricordato. Columbro ha anche lavorato per anni con Lorella Cuccarini, una «formidabile professionista e amica vera, una delle poche persone dello spettacolo a non essersi dimenticate di me dopo la malattia».

marco columbro

 

 

I litigi in tv

Sulla televisione di oggi Marco Columbro non spende belle parole: «Mi annoia, è falsa, compresi i telegiornali: tutti di parte, raccontano la realtà come fa comodo, non solo alla politica. Di questi tempi, poi… Per non parlare della tivù del dolore: quella è davvero terribile, perché sfrutta la sofferenza della gente. Quella di cui si parla, ma anche quella che guarda, da casa». Per non parlare dei reality: «Il peggio del peggio».

marco columbro fa meditare pierluigi diaco a bellama

 

marco columbro fa meditare pierluigi diaco a bellama cuccarini columbroCOLUMBRO CUCCARINIraffaele pisu, marco columbro ed enzo garinei non ho l eta' VALERIO STAFFELLI CONSEGNA IL TAPIRO D'ORO A MARCO COLUMBROmarco columbro e l'attuale compagnaBARBARA D URSO MARCO COLUMBROmarco columbromarco columbro

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…