campo dall orto fiorespino

MAI DIRE RAI! - TROVATO IL CAPRO ESPIATORIO PER IL PASTICCIACCIO DELLE ASSUNZIONI ESTERNE: COME DAGO-ANNUNCIATO, FIORESPINO LASCIA LA DIREZIONE DEL PERSONALE. MA RESTA IN AZIENDA COL SUO CONTRATTO DORATO, ALLE DIPENDENZE DEL DG…

CAMPO DALL'ORTOCAMPO DALL'ORTO

 

1.RAI, FIORESPINO LASCIA IL PERSONALE. MELCHIONNA DIRETTORE AD INTERIM ??

Aldo Fontanarosa per “La Repubblica”??

 

Antonio Melchionna è il nuovo Direttore delle Risorse umane della Rai, sia pure in via provvisoria. Il manager pugliese - ex Palmolive, Unilever ed H3g - era già alla televisione di Stato nel ruolo di vice direttore delle Risorse umane. Ora sale l`ultimo gradino, ma ricoprirà quest`incarico soltanto ad interim. Nei prossimi giorni l`ad della Rai Campo Dall`Orto sceglierà il nuovo Direttore delle Risorse Umane, il nuovo capo del Personale, tra i manager esterni suggeriti da una società di "cacciatori di teste". 

VALERIO FIORESPINOVALERIO FIORESPINO

 

A lasciare la Direzione delle Risorse Umane di Viale Mazzini è Valerio Fiorespino - funzionario molto esperto - che viene parcheggiato in un ruolo indefinito. Lavorerà alle "dirette dipendenze" dell`amministratore delegato Campo Dall`Orto, come figura di "supporto ai progetti speciali". 

 

 

 

2. RITA BORSELLINO: "LA MAFIA CI RUBA LE PAROLE, MA CERTA INFORMAZIONE LE CORROMPE" 

Marco Dotti per “Vita”

 

VALERIO FIORESPINO VALERIO FIORESPINO

Durante un interrogatorio risalente al 1980, al magistrato che gli poneva la classica domanda “che cosa è la mafia?”, il boss Frank P. Coppola rispose in termini più che eloquenti: “Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia”. La mafia ama i cretini. E la banalità che ne consegue. Davanti a questa strategia, osserva Rita Borsellino, dobbiamo opporsi con tutte la forza dell'intelligenza. La mafia, ricorda la sorella di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso a Palermo il 19 luglio 1992, cambia pelle, tattica, strategia. Sceglie maschere rassicuranti, punta a banalizzare il livello della critica e della discussione.

 

Abbiamo incontrato Rita Borsellino, da anni impegnata sul tema, a margine dei preparativi di un incontro, promosso dall'Associazione Montessori, che la stessa Borsellino terrà il 14 maggio prossimo a Brescia, per Donne straordinarie la rassegna, giunta al suo secondo anno, dedicata alle storie di donne hanno dedicato e dedicano la loro vita alla difesa dei diritti di altre donne e dei bambini.

RITA BORSELLINO jpegRITA BORSELLINO jpeg

 

Sono passati molti anni dalla reazione civica alle stragi di Capaci e via d’Amelia. Oggi sembra che le istituzioni non reagiscano più e i media si siano assuefatti o peggio. Penso al caso di Salvo Riina in televisione, su Rai 1, servizio pubblico…?

Dal punto di vista della visibilità, la prima impressione è proprio questa: che vi sia un arretramento e che istituzioni e informazione non abbiano anticorpi rispetto ai fenomeni mafiosi. Quando, però, si entra a stretto contatto con il sociale o con la società civile che dir si voglia la sensazione è ben diversa. La società ha, oggi, dopo ventiquattro anni dalle stragi una consapevolezza molto maggiore. Viviamo quindi una sorta di schizofrenia fra classe dirigente e società. La reazione che avvenne subito le stragi del 1992 fu molto forte e generalizzata. Se fino a quel momento l’antimafia era un fenomeno di élite, dopo il 1992 diventa un’antimafia popolare. Da Palermo si sviluppò una reazione a catena, da Sud a Nord, intergenerazionale e di lungo periodo che oggi è il nostro baluardo rispetto allo sbando.

RITA BORSELLINO AL VOTO PER LE PRIMARIE A PALERMO jpegRITA BORSELLINO AL VOTO PER LE PRIMARIE A PALERMO jpeg

 

Oggi si svolge a Modena un maxiprocesso contro la ‘ndrangheta e questo ci testimonia della pervasività del fenomeno mafioso, che al Nord ha occupato il territorio di regioni economicamente floride e, quindi, permeabili al denaro proprio attraverso i due canali dell’economia e della finanza.

 

Oggi nessuno nega che la mafia esista, casomai la si trasforma e la si sovraespone con narrazioni, diciamo così, un po’ ambigue che deformano il problema, presentandolo come un caso di gossip o in un contesto da telenovela. Pensiamo al caso di Salvo Riina ospite a Rai 1, da Bruno Vespa, il 7 aprile scorso. Al contrario, Paolo Borsellino, che fu tra i primi magistrati ad andare nelle scuole – e, ricordiamolo, nelle scuole del Nord – riteneva i ragazzi all’altezza della loro intelligenza, responsabilizzava la loro intelligenza…?

 

Oggi siamo davanti a un tentativo di riconfigurazione dell’immaginario mafioso. Al tempo stesso, sembra vi sia una sorta di volontà di giocare sempre al ribasso. Troppa intelligenza, troppa consapevolezza, troppa coscienza, troppa etica spaventano.

rita borsellinorita borsellino

 

Anche la scelta…?Certo, perché se abbassiamo il livello finiamo per non avere più strumenti per scegliere consapevolmente e, di conseguenza, finiamo per non scegliere affatto ma ci facciamo scegliere. Ma non deve essere così.

 

Lei gira molto per l’Italia, incontra migliaia di ragazzi, qual è stata la loro reazione al caso Riina-Vespa??Sono molto, molto indignati. Sono arrabbiatissimi, più di tanti adulti e funzionari che non ne colgono la gravità. Guardi, non giudico il figlio di Riina. È già stato giudicato: è un mafioso e fa il suo mestiere. E devo dire che lo fa bene questo mestiere se arriva a presentare il suo libro da analfabeta – perché lui si vanta di essere tale – sul primo canale della Radio Televisione Italiana. Anche questo vantarsi di essere analfabeta è un messaggio che lancia…

 

Torniamo alla questione dei segni di cui parlava Paolo Borsellino: dobbiamo saperli leggere. Rimparare o imparare a leggerli là dove non sono ancora evidenti…

bruno vespa salvo riinabruno vespa salvo riina

Se un analfabeta – così, ripeto, si è presentato Riina jr – arriva nel salotto più ambito della Rai – e qui dovremmo chiederci perché è il più ambito – allora questo qualcosa significa. In un’epoca di “cervelli in fuga”, noi mandiamo in televisione il figlio del boss.

Si è molto parlato del rapporto fra Riina padre e Riina figlio, dimenticando la madre. Un elemento, quello femminile, che oggi i sociologi reputano quanto mai cruciale nel fenomeno mafioso…

 

Le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nella mafia anche prima che diventassero capi. Le donne sono diventate capi nel momento in cui l’azione repressiva c’è stata – e ancora oggi, ricordiamolo, con ottimi risultati continua – i mafiosi che erano in carcere, non potendosi fidare di nessuno hanno affidato alle donne le chiavi. Prima di passare all’atto, le donne avevano comunque un ruolo nella mafia: educavano alla contiguità mafiosa. Il figlio di Totò Riina è stato educato non tanto da Totò Riina, ma da Ninetta Bagarella, la moglie che ha custodito i disvalori mafiosi trasmessi ai figli, che ne hanno fatto “tesoro” diventando a loro volta mafiosi.

salvo riina a porta a porta da bruno vespa  8salvo riina a porta a porta da bruno vespa 8

 

E Vespa come lo giudica?

Non lo giudico, lo schivo, non voglio avere nulla a che fare con lui.

 

E allora chi giudica??Giudico la scelta della Rai, Radio Televisione Italiana, servizio pubblico.

 

Giudica sia stata una scelta infelice?

Non scherziamo. Infelicissima è chiaro lo sia stata. Soprattutto quella della Rai è stata una scelta di campo vergognosa e di una gravità inaudita. Su cui nessun dirigente ha fatto nessuna autocritica. È una di quelle cose su cui il Paese chiede di fermarsi. E invece tutto va, come se fosse n fiume limaccioso senza coscienza, che continua a scorrere e non si ferma davanti a nessun ostacolo. È una cosa senza precedenti.

 

salvo riina a porta a porta da bruno vespa  6salvo riina a porta a porta da bruno vespa 6

 

3.RAI: ANZALDI (PD), BORSELLINO HA RAGIONE, SERVE AUTOCRITICA SU RIINA JR

(AdnKronos) - "Rita Borsellino ha ragione, la scelta della Rai sull'intervista al figlio di Totò Riina è vergognosa ed è inaccettabile che nessun dirigente abbia ancora fatto autocritica, sebbene i dubbi siano emersi ben prima della messa in onda. Ci sono state diverse occasioni, nelle audizioni Rai di direttori e vertici in commissione Antimafia e in commissione di Vigilanza, ma nessuno si è scusato: possibile che dirigenza e consiglio di amministrazione facciano cadere nel vuoto anche le parole della sorella del magistrato simbolo della lotta alla mafia?".

 

E' quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in riferimento all'intervista di Rita Borsellino al periodico 'Vita'. "Presidente, direttore generale, direttore editoriale, direttore di Raiuno - spiega Anzaldi - sono venuti in parlamento in queste settimane dopo l'intervista di Vespa al figlio del boss. Hanno assicurato che episodi come quello della liberatoria fatta firmare dopo non si verificheranno più, anche se non è arrivata nessuna risposta formale su chi siano i responsabili di una vicenda di gravità tale da aver portato a intervenire anche il presidente del Senato, Piero Grasso.

 

ANZALDIANZALDI

Eppure nessuno ha avuto la sensibilità di scusarsi per quella brutta pagina di tv, che è stata stigmatizzata pesantemente anche dal presidente dell'Agcom Cardani". "Tra i dirigenti Rai c'è chi, addirittura, non ha trovato di meglio che venire in parlamento a definire il monumento in ricordo della strage di Capaci un'infamia: parole non degne di chi lavora per il servizio pubblico. Mercoledì c'è il seguito dell'audizione del direttore generale in Vigilanza, vedremo se almeno in quell'occasione verranno pronunciate le parole che i cittadini e i familiari delle vittime di mafia attendono da giorni", conclude Anzaldi.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”