canone rai renzi campo

ATTENTI AL CANONE: IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA LA NORMA CHE INSERISCE IL CANONE RAI IN BOLLETTA: VANNO RIVISTE - IN PRATICA, LA LEGGE NON DICE MANCO COSA SI INTENDE PER TELEVISIONE - IL SOTTOSEGRETARIO GIACOMELLI METTE UNA PEZZA: ''NON È UNA BOCCIATURA''

Da www.ilsole24ore.com

 

RAI CANONERAI CANONE

Mancanza di “un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo”, dal momento che sul mercato sono ormai disponibili molti “device” per la ricezione dei programmi. Nessun riferimento allo scambio dati tra vari enti necessario per l’addebito. Formule tecniche di non facile comprensione. Segnalando queste “criticità”, il Consiglio di Stato invita l’amministrazione a rivedere il regolamento sul canone Rai in bolletta, sospendendo il proprio parere in merito.

 

Nell'atto del Consiglio di Stato (Sezione consultiva per gli atti normativi) vengono esaminati i contenuti dello schema di regolamento sui contenuti dalla legge di Stabilità e le disposizioni sul canone Rai con l'addebito nella bolletta elettrica.

 

RAI CANONERAI CANONE

Uno dei primi aspetti segnalati, è che “l'adozione del decreto non è avvenuta nel rispetto del termine previsto dalla norma di riferimento e che non risulta espresso il concerto del Ministro dell'economia e delle finanze”, come previsto dalla legge di Stabilità 2016; e “con il concerto - si sottolinea - il Ministro partecipa dell'iniziativa politica, concorrendo ad assumerne la responsabilità: pertanto, il concerto può essere manifestato da un funzionario soltanto per espresso incarico o per delega del Ministro e non sotto la forma di semplice nulla osta al prosieguo dell'iter procedurale”.

 

Il Consiglio di Stato di sofferma quindi su “alcuni profili di criticità” del regolamento “che dovrebbero trovare soluzione prima della sua definitiva approvazione” per “non condizionare il grado di efficacia di tale strumento normativo”. Innanzitutto nel testo “manca un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo”.

 

antonello giacomelliantonello giacomelli

E siccome oggi anche smartphone, tablet e altri apparecchi si prestano alla ricezione di programmi tv, “precisare che il canone di abbonamento è dovuto solo a fronte del possesso di uno o più apparecchi televisivi in grado di ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare direttamente o tramite decoder costituirebbe un elemento informativo particolarmente utile”, in relazione agli obblighi contributivi dei cittadini.

 

In secondo luogo, il procedimento di addebito e riscossione del canone di abbonamento alla televisione presuppone uno scambio di dati fra i vari enti: Anagrafe tributaria, Autorità per l'energia, Acquirente unico spa, Ministero del'interno, Comuni e alcune società private. Ma nelle norme non si fa alcun riferimento a questo tema che, “viceversa, potrebbe trovare soluzione quantomeno con la previsione di una disposizione regolamentare che espliciti che le procedure ivi previste avvengano nel rispetto della normativa sulla privacy, sentito il Garante per la protezione dei dati personali”.

 

CONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADACONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADA

Un ulteriore profilo di criticità è dato dal fatto che «non tutte le norme ivi previste risultano formulate in maniera adeguatamente chiara, tenendo conto del'ampia platea di utenti cui le medesime si rivolgono»: ne è un esempio l'art. 3 del regolamento che «nell'individuare, ai fini dell'addebito del canone, le categorie di utenti, utilizza formule tecniche di non facile comprensione per i non addetti al settore».

 

Sottosegretario Giacomelli: «Non è una bocciatura»

«Quella del Consiglio di Stato non è affatto una bocciatura ma un utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti peraltro assolutamente nella prassi dei pareri del Consiglio stesso». Lo afferma il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. «È un po' singolare - afferma - trasformare nella comunicazione i pareri e i contribuito consultivi che servono esattamente a migliorare il testo e che sono accolti da noi con spirito costruttivo in una inesistente bocciatura».

 

PALAZZO SPADA SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO PALAZZO SPADA SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO

La riforma annunciata

Secondo la riforma annunciata dal Governo Renzi, il nuovo canone Rai costerà 100 euro annui. Le rate, dieci da gennaio a ottobre, saranno raggruppate a seconda della cadenza (bimestrale o trimestrale) delle bollette elettriche e arriveranno anche a chi non ha consumato elettricità. La prima maxirata sarà a luglio da 70 euro. La famiglia che possiede la tv ma non ha nessun contratto elettrico pagherà in un'unica soluzione tramite codici forniti dalle Entrate. Per i rimborsi dei canoni non dovuti ma addebitati in bolletta, infine, le Entrate hanno 60 giorni dal'emanazione del Dm per definire le modalità.

 

L'associazione dei consumatori

Per il Codacons i giudici di Palazzo Spada oggi hanno «confermato pienamente i tanti dubbi del Codacons sulla legittimità del canone Rai in bolletta, ravvedendo le stesse criticità sollevate dalla nostra associazione».

 

maggioni campo dall ortomaggioni campo dall orto

«Come conseguenza del parere del Consiglio di Stato - spiega l'associazione dei consumatori - non sarà possibile inserire il canone in bolletta, almeno fino a che non saranno superate le pesanti criticità rilevate». Il Governo deve quindi ora «sospendere il decreto e apportare tutte le correzioni richieste dai giudici. L'unica cosa certa in mezzo ai tanti dubbi e alla totale mancanza di informazioni per i cittadini, è che sul canone Rai in bolletta regna il caos più totale, motivo per cui il Governo farebbe bene a rinunciare del tutto al provvedimento», conclude il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…