carlo verdelli

LA CRISI DI GOVERNO HA FATTO BENE ALLE EDICOLE: ''LA REPUBBLICA'' È TORNATA A CRESCERE NELLE VENDITE AD AGOSTO, ALCUNE TESTATE HANNO FERMATO IL TREND NEGATIVO - ''LA VERITÀ'' (+27,6%), IL ''CORRIERE DELLA SERA'' MANTIENE QUANTO GUADAGNATO SUL TOTALE CARTA+DIGITALE MA RESTA IN TERRENO NEGATIVO, STABILE IL ''FATTO''. ''LIBERO'' A -4,8% E ''MESSAGGERO'' A -6,6% - TUTTE COL SEGNO + LE COPIE DIGITALI

 

Marco A. Capisani per ''Italia Oggi''

 

La crisi di governo lo scorso agosto non ha portato bene alla Lega di Matteo Salvini ma ai principali quotidiani italiani sì: resta una sola testata in crescita (La Verità a +27,6%) ma molte altre rallentano sensibilmente il tradizionale trend negativo nella diffusione complessiva carta+digitale. Secondo le rilevazioni Ads di agosto confrontate con quelle dello stesso mese del 2018, succede per il Fatto Quotidiano sostanzialmente stabile (-0,1%), il Corriere della Sera che si ferma sul -1,7%, Repubblica a -1,8%, Libero a -4,2% e il Messaggero sul -6,6%.

 

carlo verdelli foto di bacco (2)

Contrazioni inferiori, per esempio, a quelle registrate solo un mese prima quando, comunque, il caso Sea Watch e lo scandalo di Bibbiano avevano riempito la cronaca di luglio.

 

Prosegue invece senza troppe variazioni sul tema la fuga di copie carta+digitale per Quotidiano Nazionale Qn-Giorno (-27,6%), Giornale (-13%), Stampa (-10,7%), Sole 24 Ore (-10,6%), Quotidiano Nazionale Qn-Nazione (-7,6%), Quotidiano Nazionale Qn-Resto del Carlino (-7,2%) e Avvenire (-2,2%). Tra i giornali sportivi, invece, Tuttosport registra un -12% in settimana e un -17,7% con l' edizione del lunedì, Corriere dello Sport Stadio un -9,8% sia in settimana sia al lunedì e Gazzetta dello Sport, rispettivamente, un -9,2% e un -11,2%.

 

Lo scossone agostano a Palazzo Chigi si avverte anche nella classifica dei primi dieci quotidiani per totale diffusione su carta e digitale. Il Corriere della Sera resta saldo al primo posto, così come Repubblica al secondo che, però, distanzia maggiormente rispetto al passato Quotidiano nazionale Qn (dorso sinergico di Giorno, Nazione e Resto del Carlino), terzo con all' attivo 190,5 mila copie. La differenza con Repubblica è adesso di 30,4 mila copie. Al quarto posto sale il lunedì della Gazzetta dello Sport mentre scendono al quinto i suoi numeri pubblicati nel resto della settimana.

 

LUIGI DI MAIO NELLA REDAZIONE DEL FATTO CON MARCO TRAVAGLIO

Sesto ancora una volta il Sole 24 Ore, settima la Stampa ma all' ottavo avanza di un gradino il Messaggero. Nono Avvenire, dopo il Messaggero per sole 103 ma ben prima del Corriere dello Sport Stadio del lunedì che, decimo, spinge fuori dalla classifica le sue edizioni degli altri giorni.

 

In edicola, addirittura, c' è un altro quotidiano col segno positivo davanti oltre alla Verità (+23,3%): si tratta di Repubblica che porta a casa un +1%. Anche il Corriere della Sera mantiene quanto guadagnato sul totale copie carta+digitale ma resta in terreno negativo, seppur a un contenuto -1,9%. Discorso simile proporzionalmente per Libero a -4,8% e Messaggero a -8,1%.

 

 Nel resto del segmento editoriale, Qn-Giorno contrae del 27,9%, Tuttosport del 12,9% in settimana e del 18,7% al lunedì, il Giornale del 12,8%, Sole 24 Ore dell' 11,9%, Stampa dell' 11,4%, Corriere dello Sport Stadio del 10,6% sia in settimana sia il lunedì, la Gazzetta dello Sport del 10,2% in settimana e del 12,5% il lunedì, Qn-Nazione del 7,2%, Qn-Resto del Carlino del 6,8%, il Fatto Quotidiano del 3,4% e Avvenire dell' 1,5%.

 

luciano fontana (1)

Nella top ten, il Corriere della Sera è di nuovo primo e lascia indietro di oltre 24 mila copie il Quotidiano nazionale Qn (sulle 183 mila copie). Chiude il podio il lunedì della Gazzetta dello Sport.

 

Quarta la Gazzetta dello Sport in settimana e sempre quinta Repubblica. Dopo la Stampa, balza di due posizioni il lunedì del Corriere dello Sport Stadio, ora settimo. In settimana la testata è stabilmente ottava mentre il Messaggero scivola di due scalini al nono (ma solo 1.405 copie lo separano dal Corriere dello Sport Stadio in settimana).

Sempre decimo Tuttosport.

 

Sul digitale, infine, più della metà delle pubblicazioni rilevate ha il segno positivo davanti, come La Verità (+60,1%), Corriere dello Sport Stadio (+29,5% e +34,9% al lunedì), Libero (+23,7%), Tuttosport (+21,9% e +28,5% al lunedì), Gazzetta dello Sport (+14,5% e +15,7% al lunedì), Avvenire (+9,4%), Fatto Quotidiano (+9%) e Messaggero (+2,5%).

 

avvenire prima pagina family day

In calo l' altra metà del cielo con Qn-Giorno (-26,6%), Qn-Nazione (-24,4%), Qn-Resto del Carlino (-23%), Sole 24 Ore (-11,2%), Stampa (-5,5%), Giornale (-4%) e Repubblica (-3,2%). Caso a parte il Corriere della Sera, in negativo ma sotto il punto percentuale (-0,8%).

 

In ordine di arrivo nel ranking generale, Sole 24 Ore, Corriere della Sera e Repubblica confermano i primi tre posti. Stampa, Fatto Quotidiano e Avvenire i successivi tre mentre in settima postazione era salito e rimane il Messaggero. Sale di una casella la Gazzetta dello Sport in settimana; scende di una la sua edizione del lunedì (ora nona). Chiude il Gazzettino, ancora una volta decimo.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…