roberto saviano

SAVIANO CHE FLOP - ENNESIMA PROVA CHE LA CORNICE FA IL QUADRO: DAI TRIONFI SU RAI3 AL FIASCO SUL “NOVE”: 669 MILA SPETTATORI, SHARE 1.54% PER “KINGS OF CRIME” - GRASSO: “SAVIANO È ORMAI UN FORMAT VIVENTE. I SUOI RACCONTI SI ASSOMIGLIANO TUTTI, ANCHE SE QUESTA VOLTA C'È UNA PARVENZA DI LEZIONE UNIVERSITARIA” - VIDEO 

 

 

1­ - FENOMENOLOGIA DEL CAMORRISTA: SAVIANO È ORMAI UN FORMAT VIVENTE

Aldo Grasso  per il Corriere della Sera

 

PAOLO DI LAURO

Paolo Di Lauro, il boss cui gli autori di «Gomorra» si sono ispirati per costruire il personaggio di Pietro Savastano, è il primo dei tre «Kings of Crime» che Roberto Saviano ha deciso di raccontare, una sorta di fenomenologia composita del camorrista (Nove, mercoledì, ore 21,25). Paolo Di Lauro è stato un grande «manager» del narcotraffico. In pochi lo hanno conosciuto di persona perché alla sua presenza non erano ammessi che gli uomini più fidati e nessun affiliato. Per tanti è stato «Ciruzzo 'o milionario». Lo chiamavano così perché si diceva che ai tavoli di poker si sedesse sempre con le tasche piene di soldi.

 

SAVIANO

Saviano è ormai un format vivente: i suoi racconti si assomigliano tutti, anche se questa volta c' è una parvenza di lezione universitaria. Alla base un' istanza di orazione civile che si traduce, attraverso una scarna mediazione estetica (aiutata questa volta dall' auricolare), in un grande impatto emotivo per chi è digiuno di queste storie. Molto più interessante la seconda parte, ovvero l' intervista a Maurizio Prestieri, per oltre vent' anni uomo di fiducia di Di Lauro e ora collaboratore di giustizia. Prestieri parla a ruota libera e i suoi racconti sono impressionanti: non tanto per i crimini di cui parla, ma per il modo con cui li descrive.

 

MAURIZIO PRESTIERI

Un modo a volte allusivo, a volte più diretto, ma sempre sorretto da grande lucidità (ed è questo l' aspetto che fa più paura) e da una visione strategica non comune. Memorabile il momento in cui racconta come i boss della camorra amassero partecipare al Festival di Sanremo come ospiti: «Sanremo era la visibilità, un modo per essere nell' élite, è il festival della canzone italiana, sei un vip». A Sanremo bisognava andarci con gli abiti firmati, frequentare i migliori hotel, fare la bella vita, ordinare i vini più costosi: «Ti abitui subito al benessere». E poi la gelida chiusa: «Se a Napoli uno va a lavorare è nu poco scemo».

 

2 -SE LA REPLICA DI SAVIANO TROVA ANCORA DEI FAN

Laura Rio per Il Giornale

 

In effetti la lezione sulla Camorra di Roberto Saviano non è stata disdegnata dal pubblico. Data la pesantezza e la complessità dell' argomento, per Kings of Crime è un discreto risultato aver raggiunto 800 mila spettatori e il 3,3 per cento di share in simulcast sulle reti Discovery (Nove, Real Time, Dmax, Focus e Giallo). Ovviamente considerando che non si tratta delle grandi tv generaliste. Contando solo il canale Nove, il programma ha registrato 669 mila spettatori, share 1.54%. Chissà se quegli spettatori erano digiuni degli «insegnamenti» di Saviano.

 

ROBERTO SAVIANO

Delle due l' una: o amano tanto sentire parlare lo scrittore oppure non lo conoscono bene. Perché chi lo ha sentito spesso difficilmente poteva resistere a un' altra lezione uguale a quella che abbiamo sentito tante altre volte. In questo programma l' unica differenza era l' ambientazione: in un' aula universitaria con gli studenti che fingono di prendere appunti. In Kings of Crime Saviano si concentra sulle biografie dei re della malavita: il primo a finire sotto la sua lente di ingrandimento è stato, ça va sans, Paolo Di Lauro, il boss napoletano a cui lo scrittore si è ispirato per il personaggio di Don Pietro Savastano di Gomorra.

ANTONIO PELLE

 

Insomma, roba per chi non ha già fatto indigestione di Gomorra libro, film e serie. Per non farsi mancare nulla, a seguire, è andata in onda sul Nove l' intervista al pentito Maurizio Prestieri che ha ottenuto 431mila spettatori ed il 2,2% di share. Prossimi appuntamenti con la storia di El Chapo, altro must del repertorio di Saviano e Antonio Pelle, boss della' ndrangheta.

 

3 - SAVIANO RISCHIA DI MITIZZARE LE VITE DEI BOSS

Maurizio Caverzan per La Verità

 

Insomma, la realtà è sempre più forte della narrazione. E anche della rappresentazione. Sono andati in onda l' altra sera i primi due episodi di Kings of crime, sottotitolo Roberto Saviano racconta le vite dei boss (share dell' 1.54% su Nove, del 3.34 su tutti i canali Discovery in simulcast). Nella prima parte lo scrittore ha tenuto una lezione a un gruppo di studenti su Paolo Di Lauro, capoclan che ha ispirato il don Pietro Savastano di Gomorra - La serie. Nella seconda ha intervistato in una località segreta e a volto oscurato il collaboratore di giustizia Maurizio Prestieri, a lungo suo braccio destro.

 

SAVIANO

Aspettiamo di vedere il terzo episodio su El Chapo perché, di primo acchito, la tentazione di dire che Saviano tende a camorrizzare il pianeta, suffragata anche dalla citazione di Curzio Malaparte posta a esergo («Che cosa vi aspettate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell' Europa di diventare Napoli») è forte. Dunque, Saviano in giacca e cravatta ci racconta il boss Di Lauro. È materia che possiede alla grande essendo il contenuto del suo bestseller, del film che ne fu tratto e della serie di Sky, esportata in tutto il mondo. Ora ce la ripropone in forma biografica e qui, forse, si cela il pericolo.

 

gomorra la serie tv Conte e Ciro

Il racconto è sostenuto da immagini d' archivio, ritagli di giornali, testimonianze. Chi ha visto la serie vi ritrova la strage del bar Fulmine, l' urina fatta bere dal boss al luogotenente come atto di sottomissione, la ragazza del pusher torturata e bruciata, l' inafferrabilità del capoclan. Solo che, mentre nella rappresentazione della fiction il male è autoevidente, nella narrazione delle gesta del boss, della sua imprendibilità, del rispetto di cui gode e del suo potere invisibile, il rischio della mitizzazione è in agguato. Paradossalmente, per sottolineare la pericolosità del sistema e dei suoi capi, Saviano ne accentua inevitabilmente il potere di fascinazione, senza che le immagini di crudeltà e spietatezza ne rendano la feroce perversione.

 

el chapo 3

Più asciutta e diretta risulta la testimonianza dell' intervista con Maurizio Prestieri, il suo tormento, il riconoscimento dei danni procurati, il non dirsi pentito, perché il pentimento è un fatto spirituale. Qui il rischio di mitizzazione non c' è perché c' è l' ammissione di una vita vissuta dentro un incubo: «Io sono stato a New York, ho girato il mondo. Come un malato terminale. Perché un camorrista sa la vita è breve, che alla fine ci sarà il conto, più o meno salato. O la morte o il carcere. Però la morte Quando vivi questa vita la morte appartiene sempre agli altri, mai a te». Anche Saviano si ritrae e ascolta.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...