titoli libri storpiati

DAI 'FRATELLI KALASHNIKOV' AL 'FU MATTIA BAZAR': TUTTI GLI STRAFALCIONI DEI CLIENTI DI LIBRERIE - NEI BLOG LE RACCOLTE DI TITOLI STORPIATI SONO SPESSO ALIMENTATE DAGLI STESSI LETTORI IN UNA SORTA DI GIOCO DI SOCIETÀ CHE BARTEZZAGHI HA RILANCIATO NEL SUO “DANDO BUCA A GODOT” - VIDEO

 

Michele Smargiassi per Robinson -la Repubblica

 

LIBRILIBRI

Qualcuno dovrebbe scriverlo, I fratelli Kalashnikov: romanzo filosofico sui dilemmi morali di una famiglia di terroristi. E anche Il fu Mattia Bazar, thriller sulla misteriosa sparizione di un gruppo pop. Non ridiamo sugli strafalcioni dei clienti di libreria: potrebbero essere i visitatori privilegiati di una borgesiana Libreria di Babele dove ogni combinazione è possibile. E i quadernini dove i librai annotano le loro castronerie forse ne sono il catalogo.

 

Perché lo sapete, vero, che non appena giriamo le spalle alla cassa i librai tengono nota delle nostre gaffe, gli epic fail della nostra cultura. E ci piace andarli a leggere, quei calembour involontari, nei blog dei librai stessi, esilaranti, irresistibili, da sgranocchiare come patatine, ridendo e pensando che siano sempre gli altri a confondere Schumpeter con Schumacher. Ma «il collasso semantico colpisce tutti, la casalinga che cerca L' agnello del Re Salomone e il professore che vuole un romanzo di Tolstuà», ammonisce Stefano Amato, per dieci anni dietro il banco di una libreria di Siracusa.

UMBERTO ECOUMBERTO ECO

 

«Colpisce anche noi librai, che a dispetto di quel che crede la gente non leggiamo tutti i libri che vendiamo». Ora scrittore, Stefano non ha smesso di alimentare - grazie alle delazioni dei colleghi - il suo blog L' apprendista libraio. Ed è vero, conferma, sono i clienti stessi che corrono a rileggere le proprie figuracce, a segnalarne altre, e magari a simularle, trasformando la gaffe in un gioco di società colto e raffinato che appassionava Umberto Eco, Roberto Benigni e Paolo Conte, e che Stefano Bartezzaghi ha rilanciato nel suo Dando buca a Godot.

 

I primi blog risalgono a una dozzina d' anni fa, pioniere il sito di una grande catena che pubblicava aneddoti sulle richieste più bizzarre, poi smise forse per paura di urtare la sensibilità dei clienti. Rispetto alla voga degli stupidari (lanciata trent' anni fa da Io speriamo che me la cavo del maestro D' Orta), l' incongruo bibliografico ha una marcia in più: perché la libreria è uno dei rarissimi luoghi dove cult e midcult si scontrano con impatti fragorosi. In libreria non va solo il lettore forte, bestia rara, ma soprattutto quello debole e perfino il non lettore, perché il libro è anche un oggetto regalo, o un obbligo scolastico. Il cliente che cerca un libro che non leggerà, il libraio lo riconosce subito, è quello col bigliettino in mano (ora col dito sul cellulare). E si prepara al peggio.

SALONE FIRENZE LIBRISALONE FIRENZE LIBRI

 

"Checcià queeesto?", mastica la ragazzina, senza un buongiornoscusi, sventolando il display sotto gli occhi di Marino Buzzi, libraio a Bologna: foto sfocata, titolo inquadrato a metà, ma lui, professionale: "È un' edizione scolastica di Nietszche, gliela vado a prendere".

 

Anche Marino da sette anni tiene un blog, Cronache dalla libreria, che diventò libro, Un altro best seller e siamo rovinati, dove scrive: "La libreria è un gigantesco acquario in cui nuotano polpi, meduse, c' è pure qualche cozza E io sono il pesce spazzino". Dica la verità, Marino, i blog sono la panic room dove vi rifugiate a urlare di frustrazione, la vostra rivincita contro il cliente impossibile «Ma no, c' è complicità col cliente L' ironia è sulla relazione » .

BARTEZZAGHIBARTEZZAGHI

 

Strana relazione asimmetrica, quella tra libraio e lettore: nel libraio, il cliente rivede l' ombra ansiogena del professore che ti dà il voto. Il libro è una merce identitaria, ti definisce, non ti senti giudicato se compri un gelato, ma se compri un libro sì. E scatta il panico da prestazione.

 

« In libreria, la mente del cliente si svuota » , giura Laura Mango, che lavora a Milano, il suo blog è La giovane libraia, aneddoti in forma di vignette. « Il lettore colto vuole dimostrare di saperne più di te, l' incolto teme il tuo giudizio, il risultato è frustrante Ecco, coi blog cerchiamo di sdrammatizzare » .

 

libri e  ebooklibri e ebook

In libreria va in scena l' insicurezza collettiva. Chiunque sa cosa si vende in macelleria: ma la libreria è un antro misterioso, dove chi entra non sa cosa trova, spesso neppure cosa cerca. "Scusi, di Harry Potter hanno fatto anche il libro?". Ma è un miracolo se in libreria non entrano solo i lettori abituali. Il libro ha una chance se la libreria è ancora il negozio dell' universale, dove le culture si mescolano. Per dire: se qualcuno cerca I viaggi di Gullit o La coscienza di Zenga significa che lettura e tifo calcistico non hanno ancora divorziato.

tullio de maurotullio de mauro

 

Altro che stupidari, il blog del libraio è il taccuino dell' antropologo in missione tra le culture selvagge della giungla urbana. Tullio De Mauro innalzò le gag di Nino Frassica in Quelli della notte ( il frate che sbagliava le citazioni e si scusava " c' ho il libro a casa") a metafora dell' ansia di acculturazione in un paese dall' alfabetizzazione instabile.

Allora, questa etnografia del lettore ansioso rivela freudianamente qualcosa sui nostri pensieri. Chi vuol leggere Gomorrea prova forse disgusto civile per una malattia della legalità? A volte dietro lo sbaglio magari c' è il giusto.

NINO FRASSICA QUELLI DELLA NOTTENINO FRASSICA QUELLI DELLA NOTTE

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO