lucio dalla paola pallottino

DALLA A TUTTI! A 5 ANNI DALLA MORTE DEL CANTAUTORE A RICORDARLO E’ PAOLA PALLOTTINO, PAROLIERA DI “4/3/1943”: “LUCIO SAPEVA ESSERE BUGIARDO, GENEROSO MA ANCHE TIRCHIO - SU DI LUI HANNO SEMPRE PESATO LA MANCANZA DEL PADRE E LA MAMMA INGOMBRANTE - NEL CASSETTO HO UN INEDITO DI DALLA" - VIDEO

 

LUCIO DALLA PAOLA PALLOTTINOLUCIO DALLA PAOLA PALLOTTINO

Massimo Iondini per Avvenire

 

L' unica donna della sua vita compositiva, colei che gli dette e ne dettò i natali artistici. È grazie a Paola Pallottino se Lucio Dalla per la gente di quel porto da cui vanno e vengono le canzoni «si chiama Gesubambino.

 

«Tutto attaccato. Così com' era il titolo nella versione originale che venne, anche in altri punti, censurata. Necessaria condizione perché potesse partecipare a Sanremo. Accettai sia la censura sia il fatto che andasse al Festival, idea che non mi piaceva affatto».

 

Sono passati 46 anni da quella sorta di battesimo e la innovativa coautrice della celeberrima 4/3/1943 ricorda quell' impensabile sodalizio che vide la strana coppia («era insolito che una donna potesse avere accesso al ristretto ambiente autoriale maschile... e infatti ben presto tutto ebbe fine») lanciarsi nell' etere, conquistare il podio più ambito, scalare la hit parade e varcare i confini nazionali (il brano fu cantato anche da Dalida e da Chico Buarque de Hollanda).

 

LUCIO DALLALUCIO DALLA

La collaborazione con la storica dell' arte, illustratrice (autrice, tra l' altro, della fondamentale Storia dell' illustrazione italiana) e paroliera Paola Pallottino (figlia dell' etruscologo Massimo Pallottino) cominciò un po' per caso.

 

«Io, romana, ero arrivata a Bologna dalla Tunisia dove vissi un paio d' anni per lavoro con mio marito, architetto e urbanista, Stefano Pompei (figlio di Mario Pompei, scenografo, illustratore e scrittore, ndr). Appassionatami di Brassens e Brel, scrivevo versi. Alcuni amici mi consigliarono di portarli a un certo Lucio Dalla. Fu subito disponibile e nel 1970 uscirono i nostri primi due brani: Africa e Orfeo bianco. Niente, a confronto con quello che successe un anno dopo con ciò che io chiamo ancora Gesubambino ».

 

Perché scelse quel titolo così rischioso e "impegnativo"?

«Voleva essere un mio ideale risarcimento a Lucio per essere stato orfano dall' età di 7 anni. Doveva essere una canzone sull' assenza del padre, ma poi è diventata una canzone sull' assenza della madre. Lucio la cantò la prima volta dal vivo nel dicembre del '70 al teatro Duse di Bologna.

 

LUCIO DALLA PAOLA PALLOTTINO LUCIO DALLA PAOLA PALLOTTINO

Piacque così tanto che i discografici della Rca decisero di portarla a Sanremo. Fu il suo primo grande successo, ma Lucio ne rimase anche un po' prigioniero. Così negli anni l' ha riproposta in varie versioni, facendole però un po' perdere quel fascino iniziale che le era conferito anche dal violino di Renzo Fontanella (membro del gruppo di Dalla, Gli Idoli, ndr). Quella che uscì allora in 45 giri ricordo che era la settima versione registrata in sala d' incisione, mentre invece secondo me era migliore la prima. Ma comunque non fu quello il nostro miglior pezzo, su cui Lucio raccontò suggestivamente che nacque alle isole Tremiti anziché a Bologna».

 

Quale fu invece secondo lei il vostro vertice?

«Uno dei due fu quello che ci fece anche litigare, Il gigante e la bambina. Io gliel' avevo cucita addosso per il suo dopo Sanremo, quando di solito tutti quelli che hanno avuto successo poi crollano. Ma lui s' intestardì e la volle regalare a Rosalino Cellamare che aveva appena esordito a 16 anni e non aveva la maturità per interpretarla come io intendevo. Poi Lucio se ne pentì e se ne reimpossessò, ma ormai il gioco era fatto».

 

E anche in quel caso ci furono problemi con la censura per il riferimento a una vicenda di cronaca e di pedofilia...

PAOLA PALLOTTINOPAOLA PALLOTTINO

«Ma il testo e la musica erano in chiave poetica, con un ricorso a metafore che rendeva tutto lieve. Così come ho fatto con Anna Bellanna, la mia canzone preferita, in cui il delitto passionale commesso da una donna viene trasfigurato e reso meno crudo. Il nome Anna era ispirato alla bellissima sorella del compianto Renzo Cremonini, che era il produttore e factotum di Lucio, dopo essere stato anche aiuto regista di Fellini per il film Roma ».

 

Tra voi nascevano prima i testi o la musica?

«Lucio era un fenomeno, riusciva a rivestire di note ogni mia parola aiutato anche dal mio rigore per la metrica. Solo anni dopo ho capito che il ruolo del paroliere è invece quello di mettere i propri versi su una canzone. Forse però gli ho fatto da palestra per quello che avrebbe poi fatto con il grande Roberto Roversi.

 

Certo, Lucio si è spesso sfogato dicendo di essersi sentito un po' troppo costretto dalle esigenze letterarie di quel sommo maestro, ma in definitiva Roversi gli ha fatto da levatrice. Basta vedere le canzoni stupende che Dalla ha scritto quando ha cominciato a fare anche i testi, da Come è profondo il mare in poi. A me resta il cruccio che non sia mai stato pubblicato l' ultimo nostro brano».

lucio dalla gianni morandilucio dalla gianni morandi

 

Vuol dire che c' è un inedito di Dalla rimasto nel cassetto?

«Sì, si tratta de La ragazza e l' eremita di cui poi avevo dato il testo ad Angelo Branduardi che l' ha musicata e cantata nell' album Domenica e lunedì del '94.

Anni fa Marco Alemanno scoprì la versione completa realizzata da Lucio: musicata, cantata e incisa in sala di registrazione secondo tutti i crismi. È lì, pronta per essere pubblicata. Alemanno sostiene di averlo proposto agli eredi di Dalla, ma finora non ne hanno voluto sapere».

 

Com' era Dalla per Paola Pallottino?

«Lucio era un po' uno streghino, ti osservava, capiva subito il tuo punto debole e a volte ne approfittava. Poteva essere molto duro, ma poi se ne dispiaceva e diventava dolcissimo.

 

Così come sapeva essere generoso, ma anche molto tirchio. Una volta lo misi alla prova e finsi di avere bisogno di un piccolo prestito, ma lui accampò la scusa di avere messo tutto in banca su un improbabile conto vincolato. Era ondivago e amabilmente contraddittorio. Su di lui credo abbiano sempre pesato la mancanza del padre e, nel bene e nel male, l' ingombrante figura materna, la signora Iole».

 

mostra fotografica su lucio dalla (5)mostra fotografica su lucio dalla (5)

Che fece di tutto per fare di quel figlio un fenomeno...

«Fin da piccolo. Lo faceva cantare e recitare in tanti spettacoli. Si esibiva in tutto, forte di quella faccina furba e intelligente. Ho delle foto in cui si vede Lucio a 6-7 anni danzare con una bambina che poi, poverina, morì suicida.

 

Avevo proposto a Marco Alemanno di fare una raccolta con tutte queste inedite foto di Lucio piccolo. Ma poi è andata com' è andata, sia per Dalla sia per Alemanno. Sono passati cinque anni dalla morte di Lucio. E devo dire che, se non sono scoppiata in lacrime alla sua morte, con il passare del tempo mi sta mancando sempre più».

mostra fotografica su lucio dalla (4)mostra fotografica su lucio dalla (4)mostra fotografica su lucio dalla (11)mostra fotografica su lucio dalla (11)mostra fotografica su lucio dalla (15)mostra fotografica su lucio dalla (15)mostra fotografica su lucio dalla (2)mostra fotografica su lucio dalla (2)

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA