DE BORTOLI CONTRO LA FUSIONE “CORRIERE”-“STAMPA” - IL CDA PENSA A VENDERE VIA SOLFERINO E FARE SINERGIE INDUSTRIALI TRA LE DUE TESTATE. POI SI VEDRÀ

Andrea Montanari per "Milano Finanza"

Le sinergie tra Rcs Mediagroup e la Editrice La Stampa saranno principalmente di natura industriale. Quindi si prosegue sulla strada della possibile integrazione delle concessionarie di pubblicità e su quella dell'individuazione di progetti comune sul fronte della stampa, intesa come produzione e distribuzione dei giornali.

La liaison dovrebbe - ma il condizionale è d'obbligo- fermarsi qua. La ventilata fusione tra i quotidiani Corriere della Sera e La Stampa non s'ha da fare. Né ora, né mai. Per non snaturare i due prodotti che hanno una storia, un pubblico e una penetrazione nettamente differente. Questa la tesi che avrebbe sostenuto ieri nel corso del consiglio d'amministrazione il direttore della testata milanese, Ferruccio de Bortoli, che doveva anche illustrare il piano editoriale del giornale.

Una posizione che sarebbe stata condivisa all'interno del board concentrato ora sulla dismissione degli immobili di proprietà di via San Marco e via Solferino. Operazione che prosegue con la trattativa in esclusiva con il fondo Blackstone nonostante la posizione contraria dello stesso de Bortoli, delle redazioni di CorSera e Gazzetta dello Sport e delle Rsu dei poligrafici, pronti a far valere le loro ragioni fino in fondo.

Ma che la cessione dei due palazzi di Milano sia una priorità lo dimostra il fatto che sia lunedì al patto di sindacato sia ieri in cda si sia presentato Leo Civelli, ad della società di valutazione Reag Italia, che avrebbe presentato lo stato dell'arte sulla perizia relativa ai valori di trasformazione della destinazione d'uso, da commerciale ed editoriale a residenziale degli immobili oggetto della trattativa tra Rcs e Blackstone. La salvaguardia dell'autonomia del Corriere e la fiducia al suo direttore, ribadita all'unanimità dai grandi soci del gruppo al momento dello scioglimento del patto, potrebbe controbilanciare l'operazione di cessione che non piace a giornalisti e poligrafici.

La grande novità annunciata dal cda del gruppo guidato dall'ad Pietro Scott Jovane è la nascita, su proposta di John Elkann, presidente di Fiat (primo socio di Rcs con il 20,55%), dell'International advisory council che si riunirà ogni anno con i vertici aziendali e il top management «per delineare e rispondere ai futuri scenari di sviluppo in una fase caratterizzata da forti cambiamenti, puntando sulle aree delle soluzione digitali, della creazione di community e della pubblicità». Membri su base volontaria del council, coordinato dallo stesso Elkann, sono Mathias Dopfner (Axel Springer), Xavier Niel (Iliad e Le Monde), Martin Sorrell (Wpp), Pietro Supino (Tamedia) e Robert Thompson (News Corp).

Ieri, infine, il consiglio ha cooptato il professore e avvocato Attilio Guarneri in sostituzione dello scomparso Giuseppe Rotelli. Guarneri era il secondo dei candidati della lista presentata dall'azionista Pandette (3,37%) che fa riferimento alla famiglia Rotelli e che ora è presieduta dall'ex manager di Rcs, Claudio Calabi. Ieri il titolo ha stornato perdendo oltre il 3%: forti i volumi dal momento che è passato di mano il 3,3% del capitale. (riproduzione riservata)

 

Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.SCOTT JOVANE CALABRESI ANDREA MONTI FERRUCCIO DE BORTOLI A BAGNAIA il Presidente de La Stampa e di Fiat John Elkann e lAd di RCS Pietro Scott Jovane SEDE CORRIERE DELLA SERA

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO