diego abatantuono

“AL DERBY, A PARTE MIA MADRE, PIPPAVAMO TUTTI” – DIEGO ABATANTUONO MEMORIES: “NEL QUARTIERE DOVE ABITAVO, IL GIAMBELLINO, UNO SU TRE È MORTO DI EROINA, COMPRESO MIO CUGINO. JANNACCI MEDICO? AVEVO UN FEBBRONE, ARRIVÒ ENZO IN VESPA, SCRISSE LA RICETTA E MANDÒ IL MIO AMICO UGO CONTI A COMPRARE LE MEDICINE E DEI CAMPARI SODA. MI FECE UN'INIEZIONE: ERO GIRATO, MA LEGGENDA VUOLE CHE NELLA SIRINGA ABBIA MESSO ANCHE UN PO' DI CAMPARI. DI FATTO, LA FEBBRE PASSÒ E ANDAI IN SCENA…”

diego abatantuono

Marina Cappa per “il Messaggero”

 

«Ho scritto il libro facendo finta di morire, ma nella vita continuerei ancora un po'». Diego Abatantuono compirà 67 anni il 20 maggio. Oltre 50 anni di carriera, un'ottantina di film, un bel po' di tv, moltissimo cabaret e qualche libro. Si potrebbe andare tutti al mio funerale è l'ultimo, appena uscito per Einaudi, coautore Giorgio Terruzzi: Diego immagina di risvegliarsi in una strana condizione dove parla con i morti, e i vivi parlano di lui. Ripercorre così la sua vita, nel lavoro, nell'amore, nell'amicizia. A partire dal Derby, cabaret milanese dove entra da ragazzo addetto alle luci, incontra Jannacci, Cochi e Renato, Dario Fo, i Gatti di Vicolo Miracoli. E infine sale sul palco.

DIEGO ABATANTUONO - SI POTREBBE ANDARE TUTTI AL MIO FUNERALE

 

Nostalgia?

«Mi sono divertito moltissimo, pochi sono stati fortunati come me. Il Derby è stato il mio illuminismo, in mezzo a gente illuminata».

 

Però, c'era anche Francis Turatello, girava la droga...

«Il Derby era un ambiente evoluto, scrittori, artisti... A parte (credo) mia mamma che lavorava lì come guardarobiera e la madre di Turatello, tutti pippavamo. Avevo 16 anni, ho fatto esperienze, ma sono ancora vivo. Mentre nel quartiere dove abitavo, il Giambellino, uno su tre è morto di eroina, compreso mio cugino».

 

Lei quindi niente eroina, ma...

«Qualche canna. Se un amico me la propone a fine giornata e non ho sonno, può capitare anche oggi. Ma non voglio rischiare, già mi dicono che dovrei bere mezzo bicchiere di vino a pasto. È bere quello? Piuttosto, mi faccio mezza Coca Cola Zero».

 

diego abatantuono grand hotel excelsior

Un tempo, lei chiedeva agli amici: «Come si sviluppa la serata?». E adesso, come sono le sue serate?

«So già come vanno a finire: che cosa c'è in tv? Anche per via della randellata di questi due anni di virus, che ho passato in campagna. All'inizio c'erano anche i miei figli, ma per loro non era proprio una grande libidine star chiusi con i genitori. Fosse successo a me, avrei strangolato mamma».

diego abatantuono

 

Aumenta l'età, il divertimento cala.

«Io però me la sono sempre goduta. E facendo due film all'anno ho potuto stare con i miei figli, giocare a calcio... Pensi se non avessi visto le coppe del Milan: quanti rimpianti avrei! Certo, adesso mi manca il pallone, l'avventurosità, le seratone con gli amici».

 

DIEGO ABATANTUONO - CAMERIERI

Quanto contano gli amici?

«Ho comprato case grandi per stare tutti assieme, soprattutto da vecchi. Invece oggi loro hanno problemi, impedimenti, lavoro. Ma dopo saremo comunque vicini».

 

Dopo quando?

«Io immagino di essere cremato e messo con chi vuole starmi vicino, sotto un ulivo, una quercia, un leccio. Sarà il bosco degli amici, con le targhette dei loro nomi: ognuno sceglie il suo albero, a chi non c'è più lo scelgo io».

 

diego abatantuono chiara francini soap opera

Tutti insieme appassionatamente?

«L'idea di essere in catalessi mentre gli altri fuori si divertono mi fa incazzare, voglio vedere che cosa succede. Da qui l'inizio del libro: mi sveglio e c'è una festa per me, persone che avrei voluto conoscere come Marlon Brando, la mamma, gli amici. Potrei essere morto, oppure è un sogno».

 

Sogna molto?

«Sì, ma non andrei mai a dormire. Quando devo farlo mi siedo sul letto, controllo la luce, la pastiglia, scelgo il canale perché la notte devo avere sempre la tv accesa... e mi addormento seduto».

DIEGO ABATANTUONO

 

Perché non nel letto?

«Non riesco a mettermi con la testa sul cuscino. Non capisco chi dorme al buio e in silenzio: per me è una bara».

 

Torniamo alla sua storia. Dopo il cabaret, arriva il cinema.

«Ho cominciato con piccole partecipazioni, poi è arrivato Eccezzziunale... veramente ed è partita l'operazione sbagliata: 12 film, arricchendo il produttore e guadagnando un decimo di quello che avrei dovuto. Ma dopo due anni il personaggio è finito, e mi sono fermato. In seguito, mi ha chiamato Pupi Avati per Regalo di Natale, che Lino Banfi aveva rifiutato».

 

Milanese, con i primi film è arrivato a Roma: ha un ricordo particolare?

«Erano tutti molto socievoli, io affittai un teatrino in piazza Navona: avevo messo via tre milioni e mezzo e ho preso per una settimana questa sala, 500 mila lire al giorno. Ho invitato tutti quelli che conoscevo, i Vanzina, la Vitti, Villaggio, Benigni, Arbore con cui avevo fatto Il pap' occhio. La prima sera è andata benissimo, dal giorno dopo non è venuto più nessuno: non mi conoscevano».

diego abatantuono laura antonelli viuuulentemente mia

 

Quando la rivedremo al cinema?

«Ho pronto Il mammone con Angela Finocchiaro e Andrea Pisani, remake del francese Tanguy. In giugno girerò con Patierno, ci saranno anche Frassica e il mago Forest, tutti simpatici».

 

Nel lavoro è importante la simpatia?

«Metà vita sono stato sul set, se mi fossi annoiato o avessi fatto come quelli che solo sangue & sudore avrei passato il tempo a soffrire».

diego abatantuono

 

Jannacci, che ha ispirato il titolo del libro, era medico: è mai stato curato da lui?

«Avevo un febbrone, arrivò Enzo in Vespa, scrisse la ricetta e mandò il mio amico Ugo Conti a comprare le medicine e dei Campari Soda. Mi fece un'iniezione: ero girato, ma leggenda vuole che nella siringa abbia messo anche un po' di Campari. Di fatto, la febbre passò e andai in scena».

 

Alla fine, perché scrive?

«Voglio raccontare, per non dimenticare. Pur di raccontare, potrei anche fare teatro, che mi piace. Il problema è che potrei solo il lunedì e il venerdì, perché non ci sono le partite».

diego abatantuono cose dell’altro mondodiego abatantuono chiara francini soap opera diego abatantuono il toro di mazzacuratienrico montesano diego abatantuono grand hotel excelsior CARLO VERDONE DIEGO ABATANTUONO "MAGO DI SEGRATE" GRAND HOTEL EXCELSIOR - 3

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...