“E LA CARNE SI FECE VERBO” (UN SAGGIO “SERIO” SU SESSO E BERLUSCONI) - INTANTO SI PUO’ AZZARDARE CHE IL GOVERNO MONTI E’ FIGLIO DEL BUNGA BUNGA - LA "SOBRIETÀ" DEI PROFESSORI CONTRAPPASSO CON L'INTENSO E SPASMODICO CICLO DI SCANDALI SESSUALI CHE HANNO SEGNATO IN ITALIA IL BIENNIO 2009-2011: DA NOEMI A MARRAZZO, DA BOFFO A RUBY - PERCHÈ SI CERCA CON INSISTENZA NELLA SESSUALITÀ DEI POTENTI IL SEGRETO DEL LORO POTERE…

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

Sì, d' accordo, lo spread, il disastro dell' economia, la bancarotta del sogno berlusconiano. Eppure, con ragionevole forzatura argomentativa si può azzardare che il governo Monti è figlio del bunga bunga - in tal caso da riabilitarsi quale fecondo strumento di ricambio della classe dirigente. Ipotesi suggestiva.

Assai più realistica la sensazione che la "sobrietà" dei professori abbia molto a che fare con l'intenso e spasmodico ciclo di scandali sessuali che hanno segnato in Italia il biennio 2009-2011: Noemi, D' Addario, Marrazzo, Boffo, Cinzia-gate alla bolognese, massaggi Bertolaso, Ruby, annessi e connessi.

Con un titolo immaginifico, E la carne si fece verbo. Il discorso sul libertinaggio politico nell' Italia del nouveau régime, e una copertina che riprende la bella e spaventosa "Nana Veritas" che Riccardo Mannelli aveva inserito nel gigantesco fregio della sua "Apoteosi dei corrotti", esce per Quodlibet (140 pagine, 18 euro), il primo studio ragionato e documentatissimo sulla natura e gli effetti di quelle scabrose vicende che hanno massivamente occupato il sistema mediatico (190 giorni sulla prima pagina de la Repubblica e 148 su quella del Corriere della Sera, per un totale di 534 trattazioni) e saturato il discorso pubblico, ben 20 libri usciti, dibattiti parlamentari, inchieste, processi, talkshow, satire, oltre a un' infinità di foto e ad altre innumerevoli iniziative sul web, senza contare due o tre filmetti porno in tema.

Un lavoro che si deve a un gruppo di sei ricercatori diligenti e senza complessi, per lo più sociologi (Stefania Ferraro, Alessandra M. Straniero, Serafina Ruggiero, Ciro Pizzo, Maria Ferrara), coordinati da Ciro Tarantino. Ne è venuto fuori un libro abbastanza tosto, denso di note, quindi non semplice né svagato, ma che nell' approccio metodologico scava sotto la coltre dei pregiudizi, delle rimozioni, delle strumentalizzazioni e delle ipocrisie per arrivare a conclusioni che per certi versi purificano la materia, nel senso che le tolgono il fango di dosso, e per altri versi spiegano le cause della "nuova emergenza" e i risultati della "rara permanenza" di tali faccende.

Il punto decisivo da cui muove l' analisi è che nell' odierna società politica (senza più ideologie, ad alta personalizzazione, ammaestrata all' intimismo) si cerca con insistenza nella sessualità dei potenti il segreto del loro potere, quasi fosse diventato «lo specchio delle loro brame». In altre parole: nulla oggi più del sesso contiene «una capacità di rivelazione e di illuminazione» non solo sul tipo di comando che il politico esercita, ma soprattutto e specialmente quando questo si guarda bene dall' esplicitarlo.

La seconda decisiva annotazione ha a che fare con lo sviluppo tecnologico, giacché ogni scandalo è stato prima alimentato e poi riprodotto, oltre che da testimonianze, da foto, filmati, intercettazioni e registrazioni che ne hanno sostenuto e intensificato "gli effetti di verità". In questo quadro la retorica del gossip risulta riduttiva, se non fuorviante. Così come l' invocazione della privacy è suonata spesso pretestuosa, occupandosi spesso e volentieri il potere della persona, come del resto dimostra la sorveglianza a fini di sicurezza o la disciplina sulla preocreazione.

Giocata sui confini ormai inesistenti tra sfera pubblica e privata, la vera partita riguarda piuttosto il rapporto fra il potere e la verità. Avendo l' Immagine sostituito l' Ideologia, il controllo tra prediche e razzolamenti vari diviene infatti una necessità. Ma le reazioni e gli effetti non sono univoci: se Berlusconi non si è dimesso perché da homo novus non sentiva alcuna contraddizione, Marrazzo, Boffo e Delbono l' hanno fatto per residuo obbligo morale rispetto alle tradizioni ideologiche o religiose di provenienza.

E però: come dopo gli scandali di Tangentopoli il Cavaliere, messia degli affari e degli spettacoli, aveva conquistato e incorporato il piccolo mondo dei partiti, così oggi i tecnici che rappresentano la dimensione internazionale dei mercati stanno inglobando il berlusconismo. È questo d' altra parte un tempo di verità divenute instabili, provvisorie, reversibili, "penultime" - vedi Ruby proclamata nipote di Mubarak da ben due voti del Parlamento. Si trattava quindi di ricomporre equilibri politici, ridefinire scale di valori, in sostanza aprire un tempo nuovo. Meglio i professori, viene da pensare, che i talebani.

 

berlusconi harem Berlusconi e 5 ragazzeberlusconi harem OGGI 04Le foto di Roberta e Noemi a Villa Certosa PATRIZIA D'ADDARIO

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...