black mirror

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - IL TEMA GENERALE DEI PRIMI CINQUE EPISODI DELLA SESTA STAGIONE DI “BLACK MIRROR”, DA IERI SU NETFLIX, SEMBRA ESSERE UNA SORTA DI CRITICA ALLA SOCIETÀ COSTRUITA DA PIATTAFORME COME NETFLIX, CHE CON UNA FIRMA DIGITALE POSSONO ENTRARE NELLA TUA VITA, RIPROPORLA COME SERIE TV - PIÙ CHE UNA SORTA DI “AI CONFINI DELLA REALTÀ”, MI SEMBRA CHE “BLACK MIRROR” GIOCHI SUI CAMBIAMENTI CHE CI HANNO SEGNATO DAGLI ANNI DEL VHS IN POI… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

black mirror sesta stagione 14

Stavo cercando di scrivere qualcosa sui cinque nuovi episodi di “Black Mirror”, che sono da ieri su Netflix, che ribadiscono l’ossessione dello showrunner Charlie Brooker e di tutto il cinema attuale per i multiversi, le vite parallele, la mancanza di ogni privacy rispetto alle stesse piattaforme che ti succhiano la vita e la risputano come vogliono, la dipendenza dalle narrazioni costruite dagli algoritmi e dalle intelligenze artificiali, la ricerca di una qualsiasi anomalia rispetto a una vita fatta di ripetizioni controllate chissà da chi, che mi imbatto prima in una articolessa di Veltroni sul Corriere, dove ci invita tutti a liberarsi un attimo del terzo braccio, il cellulare, e a capire dove stiamo andando (ma dove stiamo andando?) e poi nelle anticipazioni del fondamentale libro di Buttafuoco su Berlusconi.

 

black mirror sesta stagione 2

Altro che 5 maggio di Manzoni. Qua si vola più alti. «La patria del melodramma ha trovato in Berlusconi, che è amico di tutti nemico di nessuno, il primo dei suoi amanti». Aiuto! Anche se Buttafuoco è divertente. «Come il duca Valentino, come Cagliostro e come Giuseppe Garibaldi - tutti uomini totali e arcitaliani, sepolti tutti sotto montagne di bibliografie e leggende - egli è persona che diventa personaggio e però solo lui s'impone ai posteri con un sovrappiù di fantasia».

 

black mirror sesta stagione 13

Ecco. Lo sapevo che ci voleva un poeta per descrivere Berlusconi. Anche se, confesso, il giorno che è morto, esattamente quando l’ho saputo, mentre guidavo dalle parti dell’Abetone per andare a trovare ilò mio amico Massimo Ceccherini è spuntato nel cielo, altro che “Stranger Things”, “Black Mirror”, “Nope”, una gigantesca nuvola a forma di (ceppa di) cazzo eretto che forse Buttafuoco, da arcitaliano, dovrebbe inserire nel suo dotto poema.

 

black mirror sesta stagione 12

Una sorta di sogno di Costantino, “in hoc signo vinces”, che da piccolo mi tormentava e c ercavo anch’io nel cielo. E non era stato proprio Ceccherini, in un film che diresse per Cecchi Gori e che venne nascosto per anni e mai uscì in sala, “La brutta copia”, a presentare Berlusconi come una forza aliena sconosciuta che avrebbe potuto compiere miracoli.

 

black mirror sesta stagione 11

Film scomparso, dopo una piccolissima apparizione su Sky, come leggo che è scomparso da ogni piattaforma (ma perché?) anche “Loro” di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo – Berlusconi, che ci saremmo rivisti tutti volentieri in questi giorni, dopo aver assistito all’incredibile funerale di Berlusconi nel Duomo di Milano, puro Almodovar, o puro “Black Mirror”, una sorta di buco nero arcitaliano dove possono convivere il Gabibbo e Mattarella, il governo omofobo della Meloni con aggiunta di Renzi e tutto il lelemorismo del gruppo e della famiglia Berlusconi.

black mirror sesta stagione 10

 

Marta Fascina e Marina Berlusconi che si danno la mano davanti a Maria De Filippi, mentre Francesca Pascale chissà dov’è e nessuno inquadrava Elly Schlein vestita tutta di nero, venuta, come cantava Jannacci nella celebre Prete Liprando, (da Como) per niente.

 

Ma torno a “Black Mirror”, sesta stagione, con episodi diretti da giovani e bravi registi, Jophn Crowley, Sam Miller, Ally Pankiw, Uta Briesewitz, Toby Haines. Il tema generale sembra essere una sorta di critica alla società costruita da piattaforme come Netflix, qui ribattezzata Streamberry, che con una firma digitale possono entrare nella tua vita, riproporla come serie tv , come nel primo episodio “Joan Is Awful” con Annie Murphy e Salma Hayek, e farne cosa vogliono.

 

black mirror sesta stagione 3

Salvo pensare che la tua stessa vita è una imitazione alla Netflix della vita di un altro, secondo un modello infinito di ricostruzione narrativa a sua volta ripetibile di quel che gli algoritmi ci indichino quale sia la vita da seguire da spettatori e possibili protagonisti. Nel secondo episodio vediamo una giovane coppia di registi cerca di costruire un docu-drama storico per Streamberry-Netflix (racconto nel racconto) nella cittadina inglese dove si sono svolti anni prima terribili delitti seriali con torture e sevizie.

 

black mirror sesta stagione 4

 In questo caso la ricostruzione stessa degli avvenimenti, costruita con metodi di riproduzione d’epoca e vecchi vhs casalinghi, porterà a una nuova terribile verità. Ci si spinge oltre nel terzo episodio, molto originale, dove due astronauti in orbita nello spazio hanno una vita da alias sulla terra con dei loro cloni. Più che una sorta di “Ai confini della realtà”, mi sembra che “Black Mirror” giochi sui cambiamenti che ci hanno segnato dagli anni del vhs in poi, che per noi sono grandemente anni berlusconiani o post debordiani (“la morte di berlsuconi è la morte degli anni 80” ha detto giustamente Carlo Freccero), e che arrivano facilmente alle nuove logiche della tv delle piattaforme invadenti, dello spettacolo che ti prende la vita proprio mentre la vivi.

 

black mirror sesta stagione 1

Rientrano in questo discorso anche i primi due episodi di “The Idol”, Sky, odiati da tutta la critica, che sembrano capovolgere la logica femminista della regista, la Amy Seimetz di “The Girlfriend’s Ecperience”, che il produttore Sam Levinson ha rimosso, con l’aiuto di “The Weeknd”, per imporre uno sguardo maschile sull’intera storia. Anche se, oltre a non sapere come la storia si svilupperà, e quindi parliamo tutti un po’ a cazzo, su, pure in questo caso mi sembra di leggere nelle prime due puntate che tutti abbiamo visto una pur facile critica alla manipolazione della vita delle star in chiave di ripetizione narrativa dove una cantante vale l’altra indifferentemente.

 

black mirror sesta stagione 9

E quel che si costruisce può ancor più facilmente che ai tempi di Judy Garland o Janis Joplin essere distrutto da una fotografia sbagliata sui social. Ma, e qui chiudo, tutto questo si lega benissimo alla morte da padre di un impero mediatico come Berlusconi, che potete benissimo vedere come Mozart alla Buttafuoco o come Logan Roy in Succession o come J.R. in Dallas, con feretro da bruciare su una montagna di vhs polverosi che tutti abbiamo avuto o come qualche personaggio immorale e divertente di Game of Thrones.

black mirror sesta stagione 8

 

 Perché Berlusconi, più che persona che diventa personaggio, come un Nonno Ugo Rossetti qualsiasi, è parte fondamentale dell’immaginario televisivo che in Italia ha dominato la scena dagli anni ’80 a oggi in un arco che va dal pupazzo Five alle ragazze di Colpo Grosso al Signorini del Grande Fratello.

black mirror sesta stagione 6black mirror sesta stagione 5black mirror sesta stagione 7

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)