
IL DIVANO DEI GIUSTI/2 – IN CHIARO STASERA C’È POCHINO… IL CLOU DELLA SERATA È LA PRIMA TV DI “DIABOLIK – CHI SEI?”, MA AVETE ANCHE I DIVERTENTI “IL LETTO RACCONTA” E “RAMBO II. LA VENDETTA” – IN SECONDA SERATA PASSA “RICHARD JEWELL”. OCCHIO ANCHE A “SHAME” CON MICHAEL FASSBENDER IN UN DEI SUOI MIGLIORI RUOLI DI SEMPRE, MALATO DI SESSO E TRISTISSIMO. GRANDE APPARIZIONE DEL PISELLO DI FASSBENDER, CHE VENNE SALUTATO DA TUTTE LE CRITICHESSE A VENEZIA AL SEGUITO DI NATALIA ASPESI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
In chiaro che vediamo? C’è pochino… Il clou della serata è la prima tv del terzo capitolo della saga di Diabolik dei Manetti bros, cioè “Diabolik – Chi sei?”, Rai Due alle 21, 20, con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Lorenzo Zurzolo, Andrea Arru, Valerio Mastandrea. Non è ossessivo e autoriale nella messa in scena come il primo, non è originale e miriamleonecentrico come il secondo, ma è forse quello più di genere e più godibile.
Specialmente nella prima parte, dove si respira una bell’aria da poliziesco anzi poliziottesco all’italiana anni ’70, con inseguimenti, sparatorie, rapine, macchine d’epoca, una presenza importante come Barbara Bouchet e belle facce da cattivi, come lo strepitoso Massimiliano Rossi come avvocato boss di una banda di rapinatori violenti ricostruiti sul modello dei Bruno Corazzari&co dell’epoca.
Come se la fase più sperimentale e di maggiore adesione al fumetto fosse superata e il problema di chi mettere dietro la maschera, una star come Luca Marinelli o uno sconosciuto come Giacomo Gianniotti, un vago ricordo.
In verità, in questo episodio possiamo rimpiangere un ruolo non così da protagonista per Miriam Leone, vera carta segreta del secondo episodio, mentre la non autorevolezza di Giacomo Gianniotti come Diabolik viene compensata dalla sua versione giovanile nei flashback e intanto il Ginko di Valerio Mastandrea continua la storia d’amore con Monica Bellucci, così presa dalla situazione che alla ricerca dell’amato azzarda perfino uno scavalcamento di porta inferriata alquanto improponibile coi tacchi e la gonna.
Ma forse lo era anche per Mastandrea un filo sovrappeso. Altra novità nel nuovo episodio è la mancanza di crudeltà e di sadismo nel personaggio di Diabolik, vero problema spinoso delle precedenti versioni, perché è ovvio che i Manetti volessero mantenere i caratteri originali del personaggio del fumetto, ma non era certo facile far digerire al pubblico di oggi i tanti morti ammazzati uccisi inutilmente dal protagonista. Qui Diabolik e Ginko se la vedono con una banda di rapinatori anni ’70 alquanto brutale che compie una serie di colpi sparando e uccidendo a gogo. Notevoli i piccoli cammei di Max Gazzé, Carolina Crescentini. Per il resto non vedo grosse novità.
Torna su Cine 34 alle 21 “La casa stregata” di Bruno Corbucci con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Zoppelli, Yorgo Voyagis, Marilda Donà. Su Tv2000 alle 21, 10 passa “O Jerusalem” diretto da Elie Chouraqui con JJ Feild, Said Taghmaoui, Daniel Lundh, sulla nascita dello stato e del conflitto coi palestinesi. Più divertente la vecchia commedia in Technicolor “Il letto racconta” di Michael Gordon con Rock Hudson, Doris Day, Tony Randall, Thelma Ritter, Nick Adams, Julia Meade, Marcel Dalio. Vinse pure un Oscar per la sceneggiatura, di Stanley Shapiro e Maurice Richlin.
Ross Hunter, il produttore, lo offrì tre volte a Rock Hudson, che preferiva ruoli più virili e non aveva mai girato una commedia. La accettò solo quando venne trovata una parte al suo amico del cuore, Nick Adams. Ma i cinema non volevano proiettarlo. La commedia sofisticata sembrava roba da vecchi. Invece andò benissimo. Doris Day, Tony Randall e Rock Hudson girarono altri due film di questo tipo. Vent’anni dopo Michael Gordon pensava di poter fare un sequel. Nel film Tony Randall è geloso del rapporto tra Rock Hudson e Doris Day e insinua che sia gay. Ma pensa…
Su La5 alle 21, 10 passa un’altra commedia, “Funny Money” di Donald Petrie con Whoopi Goldberg, Dianne Wiest, Eli Wallach, Tim Daly, Bebe Neuwirth. Canale 20 alle 21, 10 propone la prima versione cinematografica di “Hulk”, diretta da Ang Lee con Eric Bana, Jennifer Connelly, Sam Elliott, Josh Lucas, Nick Nolte. Non funzionò per nulla. Molto più riuscito “L’uomo invisibile”, horror diretto dall’emergente Leigh Whannell con una strepitosa Elisabeth Moss, Oliver Jackson-Cohen, Harriet Dyer, Aldis Hodge, Storm Reid. L’uomo invisibile è uno scienziato che, diventato invisibile, non trova niente di meglio che spaventare la sua ex. Ma li morté…
Su Iris trovate “’L’uomo nel mirino”, buon film di e con Clint Eastwood e con Sondra Locke, Pat Hingle, William Prince, Bill McKinney. Cielo alle 21, 20 passa “Amanti”, storia di amore tormentata in tre atti con tre personaggi diretta da Nicole Garcia con Pierre Niney, Stacy Martin, Benoît Magimel, Roxane Duran, Grégoire Colin. Su Rai4 alle 21, 20 vedo che passa l’action hongkonghese “Lady Bloodfight” di Chris Nahon con Amy Johnston, Jenny Wu, Muriel Hofmann, Kathy Wu, Sharon Zhang. Mai visto. Donne che si menano all’ultimo sangue in scontri clandestini.
Niente male “Rambo II. La vendetta” sequel del primo storico Rambo diretto dal greco George P. Cosmatos con Sylvester Stallone, Richard Crenna, Charles Napier, Steven Berkoff come il cattivissimo colonnello russo Padovsky e Julia Nickson. Venne scritto addirittura da James Cameron, anche se poi Stallone cambiò profondamente la storia e l’orientamento politico. Ricordiamo che nel 1985 c’erano ancora 2500 soldati americani scomparsi in Vietnam, probabilmente prigionieri e Stallone voleva fare un film sui veterani. Ma qui i cattivi diventano direttamente i russi e gli eroi i talebani.
Passiamo alla seconda serata con un film molto amato dalle fan di Julia Roberts, “Mona Lisa Smile” di Mike Newell con Julia Roberts, Kirsten Dunst, Julia Stiles, Maggie Gyllenhaal, Ginnifer Goodwin, Rai Movie alle 23. In realtà funziona bene il titolo e la foto di Julia Roberts che sorride sul manifesto. Bellissimo, Cielo alle 23, 10, “Shame” di Steve McQueen con Michael Fassbender in un dei suoi migliori ruoli di sempre, malato di sesso e tristissimo, e Carey Mulligan come sua sorella. Doveva essere girato in Irlanda e finirono tutti in America, a New York.
Grande apparizione del pisello di Fassbender nelle prime scene che venne salutato da tutte le critichesse a Venezia al seguito di Natalia Aspesi. In realtà è un grande e complesso film sulla ricerca di identità e sulle dipendenze, piselli a parte. Mai capito dalla critica italiana. Su Italia 1 alle 23, 15 passa il thriller “D-Tox” di Jim Gillespie con Sylvester Stallone, Charles S. Dutton, Polly Walker, Tom Berenger, Kris Kristofferson. Su Iris alle 23, 30 passa “Richard Jewell” di Clint Eastwood con Paul Walter Hauser, Sam Rockwell, Brandon Stanley, Olivia Wilde, Kathy Bates.
Vediamo cosa ne scrissi quando uscì. Ciccione baffuto, sfigato, mammone, soggettone con voglie di fare il poliziotto alla Alberto Sordi, armato di fucili, bombe e pistole come fosse Bin Laden, è chiaro che Richard Jewell, l'eroe del film del vecchio ma vitalissimo Clint Eastwood interpretato da Paul Walter Hauser, si presta più a fare il colpevole di un attentato bombarolo che il patriota che salva vite umane.
Il fulcro di questo Richard Jewell, che Clint Eastwood e il suo sceneggiatore Billy Ray hanno tratto da un articolo di Marie Brenner e da una storia davvero accaduta, è tutto qui. Il faciolone Richard Jewell, di guardia a un concerto country, si accorge di una bomba e salva la vita a un mucchio di concittadini, ma il suo profilo e la sua figura sono da tipico maschio fascio terrorista bianco con mamma a carico e chili sovrappeso, così l'FBI, cioè l'ispettore interpretato da Jon Hamm, star di Mad Men, pensano che sia stato lui a mettere la bomba e poi a fingere di fare il salvatore.
Così passa da stelle alle stalle, da eroe a feccia umana. Lo aiuta, perché lo conosce un po' e gli è amico, l'avvocato democratico interpretato da Sam Rockwell, oltre a mammina, la grande Kathy Bates. Clint se la prende in po' con la logica poliziesca del punire chi corrisponde di più al profilo del terrorista suprematista bianco, e il profilo di Richard Jewell è pessimo, ma anche con il sistema dei media di esaltare e sputtanare la gente nel giro di poche ore senza la minima prova. In questo caso ci mostra come cattiva la giornalista bonissima e rampante di Olivia Wilde che circuisce facilmente il prosciuttone Jon Hamm per avere informazioni e fare il suo scoop. Mah...
Essendo un film pensato per ribaltare gli stereotipi per salvare la pelle a Richard Jewell ci sembra un modo un po' sessista di ragionare... Ma qui parte il dibattito, perché c’è chi, come Luca Guadagnino, adora il film.
Tornano Carmen Villani e Barbara Bouchet su Cielo alle 0, 50 in “L’amica di mia madre” di Mauro Ivaldi con Roberto Cenci, Raul Martinez. Rai Movie all’1, 10 propone il biopic “Dalida” diretto da Lisa Azuelos con Sveva Alviti come Dalida, Riccardo Scamarcio, Jean-Paul Rouve, Nicolas Duvauchelle. Rai Tre all’1, 45 inizia il cineclub della notte con i 143’ di “Monrovia, Indiana”, grande documentario di Frederick Wiseman sulla cittadina dove vivono i grandi elettori di Trump. L’America profonda.
Su Cine 34 alle 2, 30 trovate “Amore mio non farmi male” di Vittorio Sindoni con Walter Chiari, Valentina Cortese, Luciano Salce, Macha Méril, Leonora Fani e Roberto Chevalier. All’epoca il film ebbe grossi problemi con la censura, perché mostrava due ragazzini che scopavano, fuori dal matrimonio, con dei genitori impossibili. Troppo moderno per i tempi? Scoppia un caso quando la censura vieta ai minori di 18 anni il film.
Come si legge sulle pagine de Il Messaggero il 10 ottobre 1974. Il regista, Vittorio Sindoni, denuncia la cosa: «Il dottor Brancaccio, presidente della VII commissione di censura mi ha testualmente detto: ‘Mi complimento con lei perché ha fatto un film nel quale ha evitato ogni compiacimento di tipo erotico sensuale’. Mi aspettavo che il film fosse per tutti, invece è stato vietato ai minori di 18 anni, perché, come si legge nel verbale della commissione, ‘il film tratta del primo rapporto d’amore fra due minorenni (lui ha 19 anni, lei 18)’.
Questo significa che due ragazzi che vogliono fare l’amore in modo che la prima volta sia una cosa bellissima e pulita, sono da vietare ai minori di 18 anni: e questo succede il 3 ottobre 1974 e non il 3 ottobre 1874. Ogni commento è superfluo».
Walter Chiari dichiara invece. «E ci meravigliamo? Per i tutori della nostra morale i bambini li porta ancora la cicogna». Il film esce così «Amorevolmente vietato ai minori di 18 anni» (come si legge sul flano), e funziona benissimo in sala. Buone anche le critiche che insistono sull’assurdo divieto. Dopo dieci giorni, il 29 ottobre 1974, il divieto è abbassato. Su Rai Movie alle 3, 20 il giallo alcolico veneto “Finché c’è prosecco c’è speranza” diretto da Antonio Padovan con Giuseppe Battiston, Rade Serbedzija, Silvia D'Amico, Liz Solari, Gisella Burinato.
Su Iris alle 3, 40 passa “L’altra donna del re” diretto da Justin Chadwick con Natalie Portman, Scarlett Johansson, Eric Bana, Jim Sturgess, Kristin Scott Thomas, buona ricostruzione della storia delle due sorelle Bolena alle prese con Enrico VIII.
Rete 4 alle 3, 40 propone invece lo stravagante “Blue Gang. E vissero per sempre felici e ammazzati”, curioso western alla Butch Cassidy diretto da Luigi Bazzoni, ideato da Augusto Caminito, con tanto di fotografia di Vittorio Storaro, che vede protagonisti i cinque fratelli Blue, rapinatori di banche, la loro musa, Tina Aumont, e il cattivo capitano Hillman, interpretato da Jack Palance, che non si darà pace fino a quando non li avrà uccisi tutti.
Curiosa ballata spaghetti costruita per il mercato anglofono. C’è anche una vaga critica al capitalismo americano. I protagonisti, oltre a Palance e alla Aumont, sono Antonio Falsi, lanciato poco prima come star di Bubù di Mauro Bolognini, ma non aveva funzionato, e Guido Mannari, protetto di Franco Rossellini, il produttore, che nello stesso periodo interpretò pure “Identikit” di Giuseppe Patroni Griffi a fianco di Liz Taylor, e la Taylor era così offesa di recitare con uno sconosciuto da pretendere di fare le scene che aveva con lui con una controfigura (Ljuba Rizzoli dixit su “Vanity Fair” italiano).
blu gang e vissero per sempre felici e ammazzati
La mamma dei fratelli Blue è la grande attrice neorealista Maria Michi, probabilmente portata dallo stesso Rossellini, assieme alla costumista Marcella De Marchis, sua madre e prima moglie del padre Roberto. Caminito ricorda che il film non venne lanciato per niente, anche se Marina Cicogna aveva promesso a Franco Rossellini che lo avrebbe distribuito lei. Per questo fu un disastro. Tina Aumont era ancora bellissima, ma già con pesanti problemi di droga.
Roberto Perpignani, amico dei fratelli Bazzoni, e montatore dei loro film, anche di quelli western, lo difende. “Con Luigi c’era sempre un’intesa sul piano del gusto. Cercava sempre di esprimere delle cose non convenzionali. Poteva affidare questo ai costumi, all’ambiente, alla storia, ai personaggi, ma erano sempre film anomali”.
Chiudo con un grande film di John Ford, meno noto di altri, “La carovana dei mormoni” con Ben Johnson, Joanne Dru, Ward Bond, Alan Mowbray, Jane Darwell, Harry Carey jr., James Arness e Jim Thorpe, campione olimpico indiano, qui alla sua ultima apparizione. Era uno dei film preferiti di John Ford, assieme a “Il sole splende alto” e “La croce di fuoco”. Ben Johnson, che fa tutte le sue cadute da solo, cavalca un celebre cavallo che apparteneva al suo patrigno, Steel, mentre Harry Carey Jr cavalca il più tranquillo Mormon. Hank Worden, per la prima volta, fa un cattivo.
diabolik chi sei? 4
giuseppe battiston finche c'e prosecco c'e speranza
la carovana dei mormoni
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rambo ii la vendetta 1
BLU GANG
blu gang e vissero per sempre felici e ammazzati
richard jewell
dalida
shame
RICHARD JEWELL
l'amica di mia madre.
monrovia, indiana
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shame 2
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diabolik chi sei? 3
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la casa stregata
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l uomo invisibile
amanti
lady bloodfight
lady bloodfight
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diabolik chi sei? 2