miranda tinto brass serena grandi

IL DIVANO DEI GIUSTI – ALLE 21,10 SU “CIELO” C’È “MIRANDA” DI TINTO BRASS, IL FILM CHE LANCIÒ SERENA GRANDI: TRIONFO DELLA CARNE E DELLE SCOPATE CON I MASCHI DEL POSTO, IL CAMERIERE, L’EX-FASCISTA, IL CAMIONISTA, INTERPRETATI DA UN ANDREA OCCHIPINTI ANCORA NON PRODUTTORE SOFISTICATO, FRANCO INTERLENGHI, FRANCO BRANCIAROLI, IL BLUESMAN ANDY J. FOREST. C’È PURE LA SUBLIME ISABELLE ILLIERS REDUCE DA “LES FRUITS DE LA PASSION” (MA CHE FINE HA FATTO?). SE BRASS AVESSE GIRATO IL FILM CON STEFANIA SANDRELLI SAREBBE STATO UN FILM MIGLIORE? MAH… MIRANDA È ORMAI SERENA GRANDI…

Marco Giusti per Dagospia

 

bernardo bertolucci la tragedia di un uomo ridicolo

In chiaro stasera che volete vedere? La serata è ricchissima e piena di capolavori di Pier Paolo Pasolini. Tutti visti, veri, ma sempre da rivedere. Vi spingo prima, però, su un bellissimo film che non ebbe il successo sperato quando uscì ma ebbe un fortissimo e duraturo culto minore, “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci, girato nel 1981, alla fine degli anni di piombo, con Ugo Tognazzi, premiato a Cannes, come Primo Spaggiari padre-padrone meraviglioso alle prese con Verdi, Parma, i brigatisti, la bellezza di una giovanissima Laura Morante musa di Carmelo bene, il vero figlio Ricky Tognazzi che fa il figlio, Anouk Aimée. 

 

miranda di tinto brass 9

Ma soprattutto quando penso al film mi vengono in mente sempre le note di Verdi, “… di Provenza il mar il suol”. Da piangere. Nessuno oggi sa usare Verdi come lo sapevano trattare Bernardo e Bene… Grande film sui padri e sui figli. Lo trovate su Rai Storia alle 21, 10. Alla stessa ora su Cielo è il momento invece di Serena Grandi e di “Miranda” di Tinto Brass, il film che la lanciò, che allora ci sembrò una cultissima versione erotica della Locandiera goldoniana ambientata nel dopoguerra italiano nel ferrarese. 

 

miranda di tinto brass 8

Trionfo della carne e delle scopate di Serena Grandi con i maschi del posto, il cameriere, l’ex-fascista, il camionista, interpretati da un Andrea Occhipinti ancora non produttore sofisticato, Franco Interlenghi, Franco Branciaroli, il bluesman Andy J. Forest. C’è pure la sublime Isabelle Illiers reduce da “Les fruits de la passion” (ma che fine ha fatto?). Se Brass avesse girato il film con Stefania Sandrelli sarebbe stato un film migliore? Mah… Miranda è ormai Serena Grandi. 

 

E ricordo bene che segnò molto più di “La chiave” lo scivolamento nel porno di Tinto, perché la Grandi veniva da una ventina di particine più o meno spinte negli ultimi bagliori della commedia sexy, nei Pierini, negli Hercules di Cozzi. Non aveva cioè lo status di star bertolucciana della Sandrelli che avrebbe potuto ancorarlo a un cinema “alto”. 

 

miranda di tinto brass 7

Con la scena della pipì in primo piano della Grandi diventava indifendibile per i più. Ma la vera domanda è cosa sarà rimasto da vedere stasera, visti i tagli e le censure che Cielo fa ai film di Tinto… Vi segnalo anche “007 Skyfall” di Sam Mendes con Daniel Craig, Javier Bardem, Naomie Harris, Ralph Fiennes, bellissimo 007 con uno strepitoso cattivo, Rete 4 alle 21, 25. O “Inside Out”, il capolavoro, per i più, di Pete Docter e della Pixar che spiega ai bambini il funzionamento dei nostri sentimenti, Italia 1 alle 21, 20. 

 

Madeline Il diavoletto della scuola

Non così riuscito, invece, ma forse andrebbe rivisto, la versione cinematografica della celebre “Madeline” del disegnatore e scrittore Ludwig Bemelmans, diretta nel 1998 da Daisy von Scherler Mayer, “Madeline. Il diavoletto della scuola” con Frances McDormand, Hatty Jones e Nigel Hawthorne, Tv2000 alle 21, 20. Bemelmans, nato a Merano quando era territorio austro-ungarico e trasferitosi da giovane in America, fu un sofisticatissimo interprete della società a cavallo tra le due guerre. 

 

La sua Madeline, la scolaretta parigina, è un classico della letteratura per ragazzi. La versione più bella è il meraviglioso corto del 1952 diretto da Robert Cannon per l’Upa/Columbia. Ai tempi di Blobcartoon lo aveva trasmesso ogni volta che potevo. Una delle puntate di “Inventing Anna” è diretta dalla regista newyorkese Daisy von Scherler Mayer. Nella seconda serata preparatevi a rivedere su Rai Movie alle 22, 55, il fondamentale “Decameron” di Pier Paolo Pasolini, il primo film della sua Trilogia della Vita e uno dei massimi incassi italiani di ogni tempo, con 3 miliardi 900 milioni di lire. Il film che per la prima volta mostrò, volutamente, politicamente, piselli maschili in erezione, e che segnò profondamente il paese. 

 

pasolini decameron

Non solo dando vita a un serie di film pecorecci e selvaggi, i decameroneidi, ma cambiando proprio il nostro atteggiamento verso il sesso negli anni ’70. Lo sguardo di Pasolini non ha niente di torbido, di represso, di moralista né di cattolico. La sua è una vera e propria rivoluzione politica, fatta mostrando corpi non perfetti, genitali maschili e femminili, in una esplosione di gioia legata all’atto sessuale. 

 

Salvo poi domandarsi tre anni dopo, in un celebre convegno sul cinema erotico a Bologna, se la colpa dell’impoverimento culturale degli italiani diventati dei “miseri erotomani nevrotici nevrotici” sia stata proprio sua. Occhio, comunque, alle grandi novelle del Boccaccio rilette da Pasolini con un cast che mischia i suoi fedelissimi Ninetto e Franco Citti e se stesso come pittore allievo di Giotto con Silvana Mangano, Angela Luce nudissima, una marea di meravigliosi comici napoletani e giovani mai visti prima. 

anna magnani. mamma roma

 

Il miglior Decameron possibile di sempre. Inoltre seguito sulla stessa rete da “I racconti di Canterbury” con Hugh Griffith, Josephine Chaplin, Laura Betti. Attenti ai tagli. Cine 34 risponde alla sfida pasoliniana alle 23 sfoderando “Mamma Roma” con Anna Magnani, Ettore Garofalo, Franco Citti, capolavoro che uscì subito dopo “Accattone” nel 1962 e venne girato dalla Magnani come risposta a Carlo Ponti e Vittorio De Sica che le avevano preferito Sofia Loren per “La ciociara”. 

 

In realtà Pasolini avrebbe voluto una Mamma Roma meno ingombrante e più sconosciuta, ma basta vederla mentre cammina nella notte per Roma illuminata dal bianco e nero di Tonino Delli Colli per capire che forza abbia la sua presenza. 

 

pasolini e la callas sul set di medea 2

Subito dopo, all’1, 10, Cine 34 presenta addirittura “Medea” con Maria Callas, Giuseppe Gentile, Laurent Terzieff e Massimo Girotti. Su Tv8 alle 23, 15 avete “Spider-Man 2” di Sam Raimi sceneggiato da Michael Chabon con Tobey Maguire, Kirsten Dunst, James Franco e Alfred Molina. Bellissimo. 7Gold alle 23, 45 propone un titolo poco visto della commedia sexy, “Peccatori di provincia”, ultima commedia erotica di Tiziano Longo con un buon cast che vanta il lusso di Macha Meril e addirittura di Lauretta Masiero a fianco dei più collaudati Renzo Montagnani e Riccardo Garrone. 

 

peccatori di provincia

Ma è quello di Daniela Halbritter il nudo più in vista. Il film non prende mai una vera direzione stilistica, indeciso fra l’erotico, il comico, il serioso. Per Giovanna Grassi, sul “Corriere della Sera”, “Il tutto è immerso in un assurdo neorealismo anni Settanta dove persino l’erotismo che potrebbe avere un suo commerciale significato, perde mordente perché diluito dai falsi discorsi pseudo intellettualistici di una provincia medio borghese”. 

peccatori di provincia 1

 

Per Davide Pulici, invece, è un film emblematico dell’opera di Tiziano Longo. “con sequenze e situazioni audacissime per un Montagnani-movie (basti pensare solo alle foto porno scattate alla giovane protagonista addormentata per incastrarla)”. Notevolissimo il poliziesco “New Jack City” di Mario Van Peebles con Wesley Snipes, Ice-T, Chris Rock e lo stesso Mario Van Peebles, Rai 4 all’1, 10. 

 

Agguato sul grande fiume

Solo per i superfan del western di coproduzione italo-tedesco vi segnalo “Agguato sul grande fiume” di Jurgen Roland, una sorta di Winnetou. Si segnala, come regista della seconda unità per le scene d’azione, il nostro Frank Kramer-Gianfranco Parolini, che si ritrova sul set la sua coppia preferita Brad Harris-Tony Kendall, anche se scoppiati in due ruoli ben diversi. “Era il primo western europeo e questo Jurgen Roland era un bravo regista e un buon amico”, ricordava Tony Kendall. “I protagonisti eravamo io e Brad Harris, con il quale credo di aver fatto qualcosa come undici film.” (“Cine 70”). 

Agguato sul grande fiume

 

È probabilmente grazie al successo di questo film che Kendall si vede proporre da Papi e Colombo della Jolly Film di fare il protagonista di Per un pugno di dollari. Brad Harris non è ancora l’eroe, lo diventerà nei peplum girati più o meno contemporaneamente da Parolini (Anno 79 la distruzione di Ercolano e Sansone), ma una co-star dello sceriffo Hansjörg Felmy, che si deve vendicare dei banditi del fiume che hanno ucciso la sua sposa. È anche il primo spaghetti di Dan Vadis, già molto attivo nel nostro peplum. Il grande fiume del titolo è il Mississippi. 

il fiore delle mille e una notte 2

 

Ci sono anche molte perle nella notte. Si va da “Il fiore delle Mille e una notte” di Pier Paolo Pasolini, Rai Movie alle 2, 25, all’ottimo film di Stefano Mordini “provincia meccanica" con Stefano Accorsi, Valentina Cervi, Ivan Franek, Italia 1 alle 2, 45, dal curioso, anche se non riuscitissimo ritratto della Beat Generation “On the Road” di Walter Salles con Sam Riley, Garrett Hedlund, Kristen Stewart e Tom Sturridge, Iris alle 2, 50, a “Pasolini, un delitto italiano” di Marco Tullio Giordana su Cine 34 alle 2, 55. 

 

bella e perduta 8

Dal bellissimo documentario di Pietro Marcello “Bella e perduta”, Rai Tre alle 4, 05 all’ultimo film della saga monicelliana de “I soliti ignoti” con “I soliti ignoti vent’anni dopo” di Amanzio todini con Mastroianni, Gassman, Tiberio Murgia, Clelia Rondinella, Gina Rovere, Cine 34 alle 4, 30. Non era affatto brutto, inoltre è pieno di belle facce del cinema italiano, ma è molto triste. Chiudo con “Borsalino” di Jacques Deray con la coppia Belmondo-Delon, e le cose non andarono affatto bene, perché Delon, anche produttore, voleva primeggiare su tutto, Rai Movie alle 5 e con il giallo italo-tedesco “La morte bussa due volte” di Harald Philipp con Dean Reed, Fabio Testi, Riccardo Garrone, Adolfo Celi e Anita Ekberg, Iris alle 5. Non è un capolavoro. Ma sono anche le 5 di mattina. Che lo vedete a fa?

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