divano dei giusti

IL DIVANO DEI GIUSTI – IN CHIARO COSA POSSIAMO VEDERE STASERA? CANALE 27 PROPONE LA BELLA COMEDY-ACTION “TUTTO IN UNA NOTTE” DI JOHN LANDIS, CON JEFF GOLDBLUM, TRADITO DALLA MOGLIE, IN FUGA CON MICHELLE PFEIFFER – ITALIA 1 SI BUTTA SULLA VERSIONE ANIMATA DI “IL GRINCH” – CIELO PROPONE UNO DEI FILM PIÙ RARI DELLA SERATA, “SCACCO ALLA REGINA”, OSCURO LESBO-EROTICO-POLITICO D’AUTORE CON ROSANNA SCHIAFFINO QUEEN SADICA, HAYDÉE POLITOFF SUA SCHIAVA – IN SECONDA SERATA SU ITALIA 1 AVETE UNA BOMBA COME IL PRIMO “GREMLINS”… – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

landman

Che vediamo stasera? Io seguito a spararmi le nuove puntate di “Landman” con Billy Bob Thornton, che non è affatto male e seguita a spiegare bene il capitalismo americano e il suo rapporto col petrolio, di “Day of the Jackal” con Eddie Redmayne, che è esattamente quel che temevo, un remake poco fantasioso del capolavoro di Fred Zinnemann adattato ai giorni d’oggi con qualche inutile complicazione in più.

 

In chiaro cosa possiamo vedere stasera? Canale 27 alle 20,50 propone la bella comedy-action “Tutto in una notte” di John Landis con Jeff Goldblum, tradito dalla moglie, in fuga nella notte con Michelle Pfeiffer alle prese con ogni genere di avventure. Ci sono camei impressionati, non solo Irene Papas o Dan Aykroyd, ma registi famosi come Jack Arnold, Paul Bartel, David Cronenberg, Jonathan Demme, Richard Franklin, Lawrence Kasdan, Paul Mazursky, Don Siegel, Roger Vadim. Senza scordare B.B.King. Il film, però, è così così. Non vale il “Fuori orario” di Scorsese, per intenderci.

landman

 

Cine 34 alle 21 propone “Fantozzi in Paradiso” di Neri Parenti con Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Plinio Fernando, che ho incontrato qualche mattinata fa e lo ricordavo con affetto. Per il mio amico Steve Della Casa era un film “disordinato, geniale e confuso come le idee politiche del suo protagonista, che contro Berlusconi si candida con la lista Pannella alleata di Mister Tv”.

 

E’ un tardo Fantozzi, dove, per uno scambio di lastre, Fantozzi pensa di avere poche settimane di vita. E la Signora Pina gli concede anche una notte d’amore con la Silvani. Alla fine, per rispettare il titolo, Fantozzi muore lo stesso, fa un viaggio verso il Paradiso vestito di bianco assieme a una bella ragazza nuda, ma il suo volo viene dirottato e finisce davanti a Budda. Così torna sulla terra, uscendo dalla pancia della mamma con il vestito da impiegato. Ci sono ancora tutti, Plinio, Gigi Reder, Paolo Paoloni.

 

fantozzi in paradiso

Rai Movie alle 21, 10 propone “Nuovo cinema Paradiso”, di fatto il film più famoso di Giuseppe Tornatore con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi, ma anche Nino Terzo, favoloso, Enzo Cannavale, Isa Danieli, Leo Gullotta, Tano Cimarosa. Ci sono attori italiani meravigliosi, Brigitte Fossey che venne tagliata di netto nella versione più corta, quella che vinse l’Oscar e funzionò in sala.

 

Ma manca Ciccio Ingrassia, che era stato chiamato per il ruolo poi andato a Philippe Noiret. Grande attore, ma se deve interpretare un siciliano non è giusto. O no? Alla fine anche i cuori più duri come il mio rimangono colpiti non tanto dall’amore per le vecchie sale quanto per i vecchi attori. Ma Ciccio ci voleva. Se la legò al dito.

 

jeff goldblum michelle pfeiffer tutto in una notte

Rai Storia alle 21,10 passa “Aspromonte – La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti con Valeria Bruni Tedeschi che va a fared la maestrina in Aspromonte, in un paesino lontano dalla civiltà, Marcello Fonte ancora fresco di premio a Cannes per Dogman, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini, un cammeo di Fulvio Lucisano e una partecipazione speciale addirittura di Elisabetta Gregoraci.

 

Iris alle 21,15 passa il remake di Andrew Davis del capolavoro di Alfred Hitchcock “Delitto perfetto” con Michael Douglas nel ruolo che fu di Ray Millan, Gwyneth Paltrow in quello di Grace Kelly, Viggo Mortensen in quello di Robert Cummings e David Suchet. Non era male, ammetto, ma come si fa a giare il remake di un film che era perfetto?

 

 

michelle pfeiffer tutto in una notte 1

Canale 5 alle 21,20 passa in prima visione “Improvvisamente Natale” cinepanettocino Mediaset del 2022 diretto da Francesco Patierno con Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania. Rai4 alle 21,20 passa invece “Escape Plan – Fuga dall’inferno” action con fuga diretto da Mikael Håfström con Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jim Caviezel, Sam Neill, Vincent D'Onofrio. Così così.

 

michelle pfeiffer tutto in una notte

Italia 1 alle 21,20 si butta sulla versione animata del 2018 di “Il Grinch”, diretto da Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan. Come saprete il Grinch, l’omino verde, peloso, cattivo, che odia il mondo ma, più di tutto, odia il Natale, o, meglio, l’idea consumistica del Natale.

 

Ideato da Theodore Geiseisel alias il Dr Seuss, genio della letteratura per ragazzi, nell’ormai lontano 1957, in un misto di favola horror e di progetto educativo contro la civiltà dei consumi, è stato sempre considerato difficilmente esportabile da noi, troppo cattolici e poco inclini sia alla fiaba gotica che alle lezioni morali, e ebbe già due celebri versioni cinematografiche. Una nel 1966, “Come il Grinch rubò il Natale”, un grande cartone animato diretto da Chuck Jones, molto fedele al libro, dove lo stesso Dr Seuss scrisse i testi della canzoncina dedicata al suo Grinch.

 

 

Nuovo cinema Paradiso

E una più recente, dal vero, con Jim Carrey protagonista, appunto Il Grinch, diretto da Ron Howard, considerata molto cupa, prodotta dalla Universal. Questa terza versione, “Il Grinch”, prodotta da Universal e dalla Illumination, la casa di produzione di Chris Meledandri per che ci ha dato Cattivissimo me, Minions e Pets, con l’omino verde doppiato da Benedict Cumberbacht in inglese, e da Alessandro Gassman, da noi, mentre al rapper Pharrell Williams spetta la narrazione, che nel 1966 fu di Boris Karloff, torna all’animazione, ma grazie alla regia di Yerrow Cheney (Pets) e di Scott Mosier, e alla sceneggiatura firmata da Michael LeSieur e Tommt Sherdlow, cerca anche di combinare il racconto e la grafica aggressiva del Dr Seuss con il tipo di tecnica e di estetica della Illumination.

 

nuovo cinema paradiso

Senza perdere quel che di buono c’era nella versione di Jim Carrey e Ron Howard, anche se qui è tutto molto più addolcito, già nel disegno, tutto più tondo e meno spigoloso, e la parte horror non ha nulla di gotico. Questo Grinch, anzi, punta decisamente al comico, anche se la voce di Benedict Cumberbacht, non è così rassicurante.

 

Il Grinch, insomma, vive ancora col suo cagnetto Max, in una caverna in cima al monte Crumpit, da dove domina la festosa città di Who-ville, resa ancora più festosa dall’arrivo del Natale. Non sappiamo bene perché il Grinch, ancora così verde e peloso, non sopporti il Natale.

 

Forse perché ha il cuore di due taglie più piccolo del resto dell’umanità, perché ha avuto un’infanzia da orfano, perché, a parte Max, non ha amici con cui condividere una festa. Ma il Natale lo stravolge al punto che decide di rubarlo proprio ai cittadini di Who-ville. Travestendosi da Babbo Natale e rubando tutti i regali dei bambini proprio nella magica notte del 24 dicembre.

 

assassinio sull’orient express 2

Rai Due alle 21,20 punta invece sulla versione live action di “La carica dei 101”, già capolavoro d’animazione della Disney, qua diretto da Stephen Herek e interpretato da Jeff Daniels, Joely Richardson, Glenn Close, Joan Plowright. Rete 4 alle 21,25 ripropone un sempre funzionante, ma davvero stravisto, “Assassinio sull’Orient Express” diretto da Kenneth Branagh con Kenneth Branagh come il baffuto Hercule Poirot, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Penélope Cruz, Daisy Ridley.

 

Cielo alle 21,25 propone uno dei film più rari della serata, “Scacco alla regina”, oscuro lesbo-erotico-politico d’autore diretto da Pasquale Festa Campanile con Rosanna Schiaffino queen sadica, Haydée Politoff sua schiava, Romolo Valli, Aldo Giuffrè, Gabriele Tinti.

 

assassinio sull’orient express 7

Il film, sceneggiato da Briunello Rondi e Tullio Pinelli, era tratto da un romanzo erotico di Renato Ghiotto, che ricordo vecchio giornalista dell’Espresso, aveva la rubrica dei film in tv già all’epoca di Zanetti. Veniva pagato per vedere e schedare un film a settimana, che vedeva rigorosamente nella saletta cinematografica della Rai a Viale Mazzini al tempo di Vieri Razzini. E noi giovani a contratto lo accompagnavamo nella mitica saletta. Se penso al lavoro che faccio io tutti i giorni, a quanti film tratto… altro che un film a settimana…

 

scacco alla regina 1

Nessuno però leggeva le critiche al film tv del polveroso Renato Ghiotto, finito all’Espresso chissà come e perché. Invece leggevamo tutti le critiche ben più scatenate e cattive di Tatti Sanguineti su Panorama. Questo film rivelava un po’ di sadismo d’epoca dello scrittore e forse dello sceneggiatore Brunello Rondi, che presto esordirà da regista con opere tutte basate sul sesso.

 

Anche se leggo qualche rivalutazione moderna in chiave pop, il film non era un capolavoro neanche allora, anche un po’ noioso, ma i fan di Haydée Politoff, come me, che l’avevano amata ne “La collezionista” di Rohmer, ci andarono subito.

 

 

scacco alla regina 3

Passiamo alla seconda serata con “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese con Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Carolina Crescentini, Cine 34 alle 22,55. Su Italia 1 alle 23,10 avete una bomba come il primo “Gremlins”, diretto da Joe Dante, prodotto da Steven Spielberg, scritto da Chris Columbuis con Zach Galligan, Phoebe Cates, Hoyt Axton, Don Steele, Susan Burgess. Devo dire che il vecchio Gizmo funziona ancora. Occhio all’apparizione di Chuck Jones al bar.

 

E’ uno dei migliori fantasy natalizi mai fatti. Adoro anche il sequel, sempre girato da Joe Dante. Leggo che in un primo tempo Gizmo e Stripe erano lo stesso personaggio. Fu Spieleberg, giustamente, a insistere per farne due personaggi diversi, in modo da avere un gremlin buono.

 

scacco alla regina 5

Molti dei produttori cercarono di tagliare la scena contro il Natale con il racconto crudele della ragazza, ma Joe Dante si oppose e Spielberg lo appoggiò. Si provò a truccare un gruppo di scimmie con le facce da gremlins, ma facevano troppa paura.

 

Allora vennero costruiti dei gremlins in animatronics, costosetti, 30-40 mila dollari l’uno, che oggi sono il doppio. Anche l’idea di sceneggiatura coi gremlins cattivi che uccidono il cane e decapitano la mamma venne eliminata. E’ grazie a questo film e a Indiana Jones che la censura americana studiò il PG-13 rating, cioè il film che puoi vedere senza divieti sotto i 13 anni se va coi genitori. Per un attimo Spielberg pensò di farlo dirigere a Tim Burton, ma non aveva ancora girato nulla.

 

GREMLINS

Rai Tre alle 0,20 presenta una commedia che non conosco, “La notte più lunga dell’anno” diretta da Simone Aleandri con Mimmo Mignemi, Ambra Angiolini, Anna Ammirati, Luigi Fedele, Francesco Di Napoli. Rai Movie alle 0,20 passa invece un filmone come “I cannoni di Navarone” di J. Lee Thompson con Gregory Peck, Anthony Quinn, David Niven, Irene Papas.

 

Cine 34 all’1,15 propone un vecchio glorioso film di Francesco Nuti, “Tutta colpa del paradiso” con Francesco Nuti, Ornella Muti, Roberto Alpi, Novello Novelli, Laura Betti. Rai Tre alle 2 propone invece l’ultimo film di Paolo Taviani, “Leonora addio”, con Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dora Becker, Massimo Popolizio, Dania Marino. La chiave di tutto il film sta nella prima scena.

 

GREMLINS

In una grande scena bianchissima e scarna, davanti a un Luigi Pirandello sul letto di morte, ricostruito dalla voce piena di storia di Roberto Herlitzka, si fanno avanti i tre figli, ad ogni passo sempre più grandi, fino ad apparir vecchi. “Leonora, addio”, con grande titolo mediato da “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi (quanto ci manca oggi Verdi, anzi quanto ci mancano i Bertolucci e i Bene che citano Verdi…), non è solo un film sulla morte del fratello Vittorio, con tanta di dedica iniziale, e sulla ineluttabilità della morte.

 

E’ un profondo e commovente viaggio nel ’900 italiano della nostra letteratura e del nostro cinema neorealista (Rossellini, Vergano, Lizzani), con radici profonde nel secolo precedente (Verdi), non certo alla ricerca di una metafora che dia un senso alla nostra vita, ma magari solo di un chiodo, di un’urna con le ceneri di un poeta che la racchiuda per sempre e al tempo stesso apra un percorso di ricordi e di memorie che sono la nostra storia.

 

una famiglia perfetta

Complessa costruzione sulla elaborazione di un lutto profondo compiuta da un regista di ormai 91 anni che per tutta la vita ha diviso la scena col fratello maggiore in maniera così chiusa da diventare un solo artista, I Taviani, “Leonora, addio” parte dal vero repertorio della consegna del Nobel nel 1936 a Luigi Pirandello, per mettere in scena la sua morte due anni dopo, e la folle avventura delle sue ceneri in viaggio per l’Italia.

 

Ferme per dieci anni dietro un muro di mattoni a Roma, vengono liberate ormai a guerra e fascismo finiti, e si decide di trasportale, seguendo le ultime volontà dello scrittore, a Agrigento, dove era nato. Un viaggio faticoso, che vede Fabrizio Ferracane viaggiare con l’urna chiusa in una cassa prima in aereo, poi in treno nell’Italia ancora martoriata dalla guerra. Ma al film non finisce qui, con questo bellissimo e già conclusivo episodio in bianco e nero.

 

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

Da una parte delle ceneri gettate in mare, Paolo Taviani passa al colore per una specie di secondo episodio, ma quasi un extra, una storia in più del vecchio “Kaos”, che i Taviani girarono ormai più di trent’anni fa. Si tratta de “Il chiodo”, ultimo misterioso racconto pubblicato da Pirandello, ambientato tra la Sicilia e l’America, dove il piccolo Bastianeddu, sradicato dalla sua terra dal padre e portato al di là dell’oceano, compie un delitto assurdo con un chiodo caduto da un carretto. Un chiodo caduto apposta, “on purpose” continua a ripetere. Un chiodo che lo unirà per sempre a chi ha ucciso. Alla morte.

 

E’ evidente che Paolo Taviani cerchi così di chiudere, “dalla bara al chiodo” lessi su Indiewire, una storia che inizia dalle ceneri per arrivare alla memoria, ma che vive soprattutto per la messa in scena, la narrazione, il percorso.

 

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

Ottimo l’action “Rapina a Stoccolma” diretto da Robert Budreau con Ethan Hawke, Noomi Rapace, Mark Strong, Christopher Heyerdahl, Mark Rendall, Iris alle 2,10. Rete 4 alle 3,05 propone “Due mafiosi contro Goldginger” di Giorgio Simonelli con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Fernando Rey, Gloria Paul, Andrea Bosic, Luis Peña. Troviamo Fernando Rey, non ancora il divo del cinema di Buñuel, nei panni dello scienziato pazzo Goldginger e Dakar in quelli del suo assistente-killer Molok. Franco e Ciccio, in realtà, non sono agenti segreti, ma ladruncoli manipolati dal colonnello Hermann, Andrea Bosic, per sconfiggere il cattivo Goldginger, che ha un piano per dominare il mondo.

 

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

Rosalba Neri è invece l’agente 00024. Vengono addestrati da spie, con prove di travestimento creativo, prove per frenare i più ovvi istinti sessuali verso le donne. Grande scambio di battute tra lo 007 di George Hilton e Franco: “Sono 007. Licenza di uccidere”. “Piacere, Franco Pecora… licenza elementare”. Al posto di Shirley Eaton ritroveremo Franco dipinto d’oro in una scena con Rosalba Neri. Il film fece un incasso spaventoso, oltre un miliardo, arrivando all’ottavo posto tra i maggiori incassi italiani della stagione 1965-66.

 

Chiudo, Iris alle 5,35, con una commedia del 1938 di Mario Mattoli, “L’ha fatto una signora” con Nino Taranto, Alida Valli, Michele Abruzzo, Rosina Anselmi, Tina Pica, Virgilio Riento, storia di un tassista che si ritrova un neonato sull’auto e non sa di chi è. Lo porta a casa ma cosa dirà alla moglie…

ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO