paolo villaggio villaggio paolo pec

LA DOMENICA DEL VILLAGGIO - ''HO ANNUNCIATO PIÙ VOLTE LA MIA MORTE PER FINIRE SUI GIORNALI, FARMI CELEBRARE E FAR PARLARE DI ME'' - "IO NO, MA FANTOZZI VOTA RENZI PERCHÉ RASSEGNATO A SUBIRE''' - ''HO SOSTENUTO GRILLO? HO BARATO. ERA L'ONDA DELLA PROTESTA''

Pierluigi Diaco per ''Oggi''

 

PAOLO VILLAGGIOPAOLO VILLAGGIO

Paolo Villaggio dixit: “Il comico non diventa mai adulto, resta sempre un bambino”. Insomma, se fosse vero che i comici non invecchiano nello spirito ma restano sempre allegramente attaccati al senso più ludico della vita, Villaggio farebbe eccezione a modo suo: ha appena compiuto 84 anni, veste come una matrona rigorosamente in divisa, si serve di chicchissimi apparecchi acustici per ascoltare le “fregnacce” di noi comuni mortali e in silenzio, esclusivamente in silenzio, sente il suono di quell’aldilà che più volte, in diretta tv, ha preso di petto quasi volesse sfidarlo.

 

paolo villaggiopaolo villaggio

Quante volte abbiamo letto “Villaggio annuncia la sua morte in diretta televisiva” senza che il Signore Gesù sentisse l’urgenza di venirselo a prendere direttamente dentro il cubo catodico? Quante volte abbiamo ascoltato, dalla voce di Paolo, scomodare la morte, e deriderla, invocarla, provocarla al solo scopo di esorcizzarla e restituirla a tempi futuri?

 

Tante immagino, come tante sono state le interviste concesse, “tutte noiose” dice lui, nelle quali ha snocciolato modi, tempi, date della sua lunga e felice carriera. Stavolta al bando curriculum, riconoscimenti, premi, film, successi teatrali, quelli televisivi, libri e trovate mediatiche. Stavolta si entra in casa sua con permesso e ci si ritrova dentro al suo stato d’animo senza licenza alcuna.

paolo villaggio (6)paolo villaggio (6)

 

Insomma, ti mantieni in vita per puro dispetto?

 

“ Io ho annunciato più volte la mia morte perché ho sempre avuto un interesse speciale a sopravvivere. Annunciare la morte è stato un modo banalissimo, quindi criticabile, per uscire sui giornali. Alimentare l’idea di stare sul punto di morte è stato uno strumento per celebrami e far parlar di me. Insomma mi mantengo in vita perché, in fondo, voglio vivere”

 

Quindi ti stai facendo intervistare perché finire sui giornali ti dà l’illusione dell’immortalità?

paolo villaggio (2)paolo villaggio (2)

 

(Ride) Può darsi…mi diverte parlare di me perché è un modo per narrare la mia biografia. E come sai, quando si racconta se stessi non si dice mai la verità. Soprattutto quando, come in questo caso, rispondo alle domande. La mia tendenza è quella di costruire risposte, inventarle, depistare l’interlocutore”

 

Nel 1968 tenevi una rubrica sull’Europeo, “La domenica di Fantozzi”. Oggi come sono le domeniche?

 

PAOLO VILLAGGIOPAOLO VILLAGGIO

“Le mie, quelle di Paolo, insignificanti. Quelle di Fantozzi, al contrario, sono sicuramente più interessanti di quelle di Villaggio. Fantozzi tutte le domeniche va ancora a fare la mangiata fuori porta con la famiglia, oppure fa la scampagnata con gli amici, insomma ha un piccolo gruppo di disperati con cui passare il suo tempo e con cui parlare di politica, male, e di calcio, un po’ meglio”.

 

Ma Villaggio e Fantozzi si sono mai odiati?

 

“No, nel modo più assoluto. C’è un rapporto di riconoscenza reciproca. Io devo tutto al personaggio di Fantozzi. Infatti io ho un vantaggio su molti miei colleghi di cui non faccio il nome: io ho già un posticino nei ricordi della gente, anche tra cinquant’anni. Perché Fantozzi è l’emblema dell’italiano medio sfigato e questo modo di essere, nel nostro paese, non credo scomparirà facilmente”.

MAURO VESTRI E PAOLO VILLAGGIO MAURO VESTRI E PAOLO VILLAGGIO

 

Ma Fantozzi vota per Renzi?

 

“Sinceramente sì, perché non lo vedo impegnato né a destra né a sinistra. Lui è assolutamente rassegnato a subire, quindi quando ascolta Renzi e le sue promesse, si sente ingenuamente rassicurato”.

 

fantozzi paolo villaggiofantozzi paolo villaggio

Villaggio invece il 18 Gennaio del 2013 ha dichiarato di essere un sostenitore di Grillo

 

“Non me lo ricordo…”

 

Me lo ricordo io, però.

 

“Credo di aver barato, perché avevo capito che l’onda di quel momento era quella della protesta a tutti e a tutto. Grillo è stato il comandante di quel tipo di protesta, è stato abile e furbo. Quando faceva il comico non faceva ridere e basta: funzionava nei suoi spettacoli perché parlava male dei politici. Negli anni ha messo a punto con una tecnica, provata per dieci anni nei teatri e nei palasport, le cose che piacevano di più alla gente che lo andava ad ascoltare.

paolo villaggiopaolo villaggio

 

Questo repertorio lo ha usato in politica e ha avuto un successo popolare ed inaspettato. Recentemente ho avvertito la sua stanchezza, il suo volersi fare da parte. Comunque una cosa gli va riconosciuta: lui sarà ricordato come un politico geniale. Il suo aspetto comico, al contrario, sarà ricordato meno: ha preferito diventare un tribuno della plebe e non uno di noi con il dono di far ridere”.

paolo villaggio con beatrice jannozzipaolo villaggio con beatrice jannozzi

 

E Renzi che repertorio ha usato per diventare Presidente del Consiglio?

 

“L’aspetto fisico, il giovanilismo e un po’ di simpatia. Ecco i suoi ingredienti: nienti anziani, nienti gobbi (anche se gli avrebbero portato fortuna), niente sordi e quindi ha messo in campo un aspetto apparentemente rassicurante.

 

Quindi vitale?

 

“Tanto vitale non direi, si comporta già come un vecchio politico. Sembra gioviale, ma sotto sotto deve essere una belva, altrimenti non si arriva a quei livelli”

 

Com’è lo stato di salute del nostro paese?

 

paolo cirino pomicino con la moglie lucia e paolo villaggiopaolo cirino pomicino con la moglie lucia e paolo villaggio

“Discreto perché l’Europa va discretamente. C’è un errore di fondo, però: l’Unione Europea è fatta da un Nord molto ricco e da un Sud piuttosto povero. Questo contrasto fa sì che le cose non funzionino come dovrebbero. Si continua a mettere i poveri in una condizione debitoria”.

 

E tu sei ricco?

 

“Io sono benestante anche se esserlo serve a fare cose più o meno interessanti come andare a cena ad un buon ristorante nel centro di Roma, oppure passare cinque giorni a Londra, o andare con un amico dall’altra parte del mondo e passare un periodo senza troppi pensieri o preoccupazioni”

beatrice jannozzi paolo villaggio lucia e paolo cirino pomicinobeatrice jannozzi paolo villaggio lucia e paolo cirino pomicino

 

E l’amico di cui parli chi sarebbe?

 

“L’unico amico che ho: Paolo Fresco, che è stato anche il mio compagno di banco”

 

Hai solo un amico?

 

“Sì, solo uno. Ho sempre pensato di essere una persona divertente da frequentare per il clima che riuscivo a creare, ma il giorno che mi sono ritirato dalle notti romane, circa due anni fa, non ho trovato più nessuno di quegli amici occasionali che frequentavo. Oggi non esco più, prima uscivo tutte le sere e senza mai annoiarmi. Poi ho capito che Roma è una città che offre molto poco, soprattutto dal punto di vista umano”

Paolo Villaggio Paolo Villaggio

 

Cosa ti diverte oggi?

 

“Mi diverte vedere qualche vecchio film in tv”.

 

E chi sono le persone a cui vuoi veramente bene?

 

“Nell’ordine?”

 

Come vuoi tu

 

“ Nell’ordine: voglio bene a mia moglie, ai miei due figli, ai miei due cani”.

paolo fresco   nozze carraipaolo fresco nozze carraipaolo villaggio x paolo villaggio x Paolo Villaggio Paolo Villaggio FABRIZIO DE ANDRE E PAOLO VILLAGGIO FABRIZIO DE ANDRE E PAOLO VILLAGGIO Paolo Villaggio Paolo Villaggio

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”