UN BRUTTO FILM - LA DOPPIA VITA DI FRANCESCO CASISA, L’ATTORE CHE HA ALTERNATO LA VITA PATINATA DEL CINEMA A QUELLA DELLO SPACCIATORE IN UN QUARTIERE MALFAMATO DI PALERMO - PARTITO DAI BASSI FONDI, È ARRIVATO A FIDANZARSI CON LA FIGLIA DI UN MINISTRO DI HOLLANDE E A PRESENZIARE A CANNES, MA NON HA MAI SMESSO CON LA MALAVITA - ADESSO È RICERCATO PER TRAFFICO DI DROGA…

Alessandra Ziniti per "la Repubblica"

Si sono presentati nel cuore della notte nella modesta casa dello Zen, ma Francesco non c'era. «Ormai a Parigi dovete cercarlo, a casa della figlia del ministro... », hanno detto ironicamente alcuni vicini ai carabinieri che dovevano notificare a Francesco Casisa, volto ormai noto del cinema italiano, un ordine di cattura per traffico di droga.

A Parigi, perché quel bel ragazzo dagli occhi penetranti che hanno stregato il regista Emanuele Crialese, di strada ne ha fatta tanta: da parcheggiatore abusivo dello Zen, la Scampia di Palermo dove le forze dell'ordine fanno ancora fatica ad entrare, al bel mondo del cinema internazionale dove ha avuto modo di incontrare quella che è la sua attuale compagna, Farah, giovane regista e figlia di Yamina Benguigui, ministro per la Francofonia del governo Hollande. Ma l'inaspettata fortuna che negli ultimi dieci anni gli ha dato più di un'occasione per sottrarsi ad un destino di manovalanza criminale non è bastata a tenere Francesco Casisa lontano da guai.

E così, dopo l'arresto di quattro anni fa con mezzo chilo di hashish e cocaina e la condanna ad un anno di carcere con la condizionale, da ieri Francesco, il "Pasquale" protagonista del bel film di Crialese "Respiro" e interprete di diverse fiction di mafia, è ufficialmente latitante. È l'unico sfuggito alla cattura tra le undici persone coinvolte in un'inchiesta della procura di Marsala su un traffico di stupefacenti nella valle del Belice.

Le indagini dei carabinieri di Castelvetrano e di Trapani hanno accertato che Francesco Casisa era il personaggio centrale dell'organizzazione. Era da lui, allo Zen, che gli spacciatori andavano a rifornirsi ogni settimana per poi distribuire hashish, marijuana e cocaina tra i giovani di Partanna, Salemi e Santa Ninfa. E tutto questo ancora l'anno scorso quando Francesco era già stato catapultato sulle passerelle rosse dei festival del cinema.

Quest'estate Francesco raccontava così il suo incontro con la figlia del ministro francese: «Ci siamo conosciuti su Facebook. Farah cercava un protagonista per il suo primo film e quando ha visto "Respiro" ha pensato a me. Poi ci siamo incontrati e adesso viviamo insieme. Mi ha comprato una pila di libri perché vuole che studi. Sarà impegnativo ma ce la devo fare. Non rinnego il mio quartiere, ma studiare e leggere libri mi ha aperto la testa e mi ha fatto capire che c'è un altro modo di vivere».

Francesco faceva la spola tra lo Zen e Parigi. A Palermo era tornato ad ottobre per la morte in un incidente stradale del fratello più piccolo, Paolo. Una nuova tragedia per una famiglia già segnata anni fa da un altro incidente che aveva reso invalido il padre, fabbro, costretto poi ad arrotondare la misera pensione di 200 euro vendendo frutta in strada insieme ai figli.

Ed è lì che nel 2000, quando è a Palermo in cerca di volti per il suo "Respiro", Crialese scopre Casisa. Francesco ha solo 13 anni ma si fa subito notare per la sua faccia tosta e la parte di Pasquale, il figlio dei protagonisti, Valeria Golino e Vincenzo Amato, è sua. Pochi mesi dopo, Francesco, che non è mai andato al cinema in vita sua, è seduto accanto agli attori al Festival di Cannes.

La sua sembra la bella favola del ragazzino di strada salvato da un destino crudele. Anche perché il cinema non è una parentesi. Marco Amenta gli affida una parte ne "Il fantasma di Corleone" e poi ne "La Siciliana ribelle", trova spazio in quasi tutte le fiction tv sulla mafia, da "Il capo dei capi" a "Paolo Borsellino", a "Le mani su Palermo". A Crialese quel ragazzo piace proprio, tanto che gli affida la parte del protagonista in "Nuovo mondo" e anche a due attrici di fama come Valeria Golino e Maria Grazia Cucinotta il destino di Francesco sta molto a cuore.

Sono loro a pagargli la ricostruzione dei denti dopo un brutto incidente in moto che lo fece rimanere in coma per tre giorni. Eppure Francesco non riesce a stare lontano dal suo mondo. Alterna i ciak sui set alle notti da parcheggiatore abusivo in strada fuori
dai locali notturni e ne approfitta per spacciare. Il suo è un volto noto agli investigatori palermitani che tra un film e un altro se lo ritrovano sempre tra i piedi: rapina e spaccio. Peccato che la favola sia finita male.

 

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