bret easton ellis

“IO COME I RAGAZZI PROTAGONISTI DEI MIEI LIBRI HO USATO DROGHE CON I MIEI AMICI. NON SIAMO MAI STATI UTILIZZATORI PROBLEMATICI” - ALLA VIGILIA DEI 60 ANNI, E DOPO 13 ANNI DI SILENZIO NARRATIVO, BRET EASTON ELLIS TORNA CON IL SUO NUOVO ROMANZO “LE SCHEGGE” – “NON SO SE HO ANCORA UN LATO OSCURO, ORMAI FACCIO UNA VITA MOLTO TRANQUILLA. SONO VECCHIO. È TUTTO PIÙ DIFFICILE A QUESTA ETA’. L’AMORE, SOPRATTUTTO..." - "C’È CHI MI HA RINFACCIATO CHE I MIEI OMOSESSUALI FOSSERO CATTIVI. MA I GAY SONO PERSONE, E CI SONO PERSONE BUONE E PERSONE CATTIVE...”

Vanni Santoni per “La Lettura - Corriere della Sera”

 

BRET EASTON ELLIS 77

C’è attesa, ma anche trepidazione, alla prima uscita europea di Bret Easton Ellis e del suo nuovo romanzo Le schegge, alla Maison de la Poesie di Parigi. È il primo romanzo in 13 anni dell’autore che ha segnato con maggiore forza il passaggio dagli anni Ottanta ai Novanta, e l’attesa e la trepidazione si mischiano alla speranza.

 

(…)

Ellis sale sul palco in felpa nera col cappuccio, jeans e scarpe da tennis, un look più da regista che da scrittore, e del resto negli ultimi anni ha messo da parte la narrativa per darsi al cinema e alla tv, scrivendo film per registi come Gregor Jordan, Paul Schrader e Derick Martini, e dirigendo anche una serie, The Deleted.

 

Al cinema, alla tv, e anche ai podcast. In effetti Le schegge è stato scritto inizialmente per essere letto a puntate nel suo podcast, come un feuilleton contemporaneo, e anche questo non prometteva benissimo (ma, di nuovo, ci sbagliavamo), così come non promette bene l’attacco della presentazione, con la relatrice che, partendo dal podcast e dagli ospiti invitati negli anni, gli chiede com’è Kanye West. 

BRET EASTON ELLIS COVER

 

Tornare alle antiche atmosfere

Le schegge è in effetti un romanzo eccezionale, è il miglior BEE, il BEE che abbiamo lungamente atteso, è un ritorno sfolgorante sulla scena, con tutto l’armamentario stilistico e tematico a cui ci ha abituati, e pure diverse sorprese nuove.

 

Certo, appare evidente come si tratti di un romanzo in cui l’autore ha voluto andare sul sicuro. Nelle Schegge abbiamo dei ragazzi bellissimi, ricchissimi e vuoti, proprio come nei suoi primi romanzi, e su quei ragazzi aleggia l’ombra di un serial killer, che non può non fare pensare ad American Psycho.

 

L’autore che abbiamo amato, per il quale siamo ancora disposti ad affollare un teatro sulla fiducia, è tornato, ed è tornato anche nei suoi territori più intimi e più mappati. Nelle Schegge, Ellis si prende il tempo e il gusto di mischiare le carte, ma senza uscire dal suo seminato più classico, portandoci in giro (ovviamente su decapottabili di lusso dalla cilindrata fuori proporzione per degli adolescenti) per i quartieri alti di una Los Angeles al neon, dal vago sapore vaporwave ma con in più un costante, e crescente, senso di minaccia.

BRET EASTON ELLIS

 

(...) «Il protagonista si chiama Bret, come me — spiega Ellis — e rimanda ai personaggi dei miei primi romanzi, ma in realtà io non ero come loro. Ho avuto una giovinezza culturalmente ricca, con tante letture, tanto cinema e tanta buona musica, che è poi quella che fa spesso da colonna sonora alle Schegge. Certo, ci divertivamo come loro. Usavamo droghe? Naturale: eravamo ragazzi, ci volevamo divertire e ci siamo divertiti: non siamo mai stati utilizzatori problematici».

 

 

(...)

«È tutto più difficile, da vecchi, no?», ride Ellis. «L’amore, soprattutto... ma è più difficile tutto. Per questo chiunque, io credo, ha nostalgia della giovinezza. È vero che il primo seme di questo romanzo l’ho elaborato quando avevo l’età del protagonista, e come il protagonista volevo sfondare nella scrittura, che fossero romanzi o sceneggiature. Ma poi, per trovare la voce giusta, e anche il giusto approccio, ci sono voluti quasi quarant’anni.

BRET EASTON ELLIS 55

 

La prospettiva delle Schegge, quella che cercavo ma non potevo sapere di volere, è infatti quella di qualcuno che di anni ne ha più di 50, e tanto tempo dopo certi eventi che l’hanno turbato, cerca di rimettere assieme i pezzi». E poi: «È chiaro che i ragazzi delle Schegge, tutti così belli e patinati, sono figure estetizzate, volutamente esagerate, mediate dall’immaginazione del narratore: mi stupisco che a volte non venga capito. Certo, le ambientazioni erano quelle, e anche certe fragilità erano reali, ma teenager esattamente così non sono mai esistiti se non nelle mie fantasie: gli adolescenti non si comportano così, non pensano così, e di certo non fanno sesso così».

 

(...) C’è chi mi ha rinfacciato che i miei omosessuali fossero cattivi. “Eh”, gli ho detto, “sapete, gli omosessuali sono persone, e ci sono persone buone e persone cattive...”. Trovo tutto ciò assurdo: noi ragazzini degli anni Ottanta, quando leggevamo o guardavamo un film, volevamo essere scioccati, offesi, provocati!».

 

 

bret easton ellis cover

A fine presentazione vado da lui e gli chiedo se gli sembra di essere diventato più buono, e se la causa di quest’impressione che emerge dalle Schegge sia Robert Mallory, il «cattivo» del libro, come se avesse funzionato da attrattore di tutto il male, rendendo così empatia a lui. «Non so — dice Ellis — se ho convogliato il mio lato oscuro in Robert.

 

bret easton ellis foto di bacco

Anzi non so se ho ancora un lato oscuro... Ormai faccio una vita molto tranquilla, sa? La verità è che proietto sempre molto, e Robert Mallory, anche se è certamente una figura inquietante — ma scopriremo che anche il buon Bret non è del tutto a posto — rappresenta soprattutto qualcos’altro: la tendenza che avevo, da adolescente, a immaginarmi le storie più assurde attorno a chiunque conoscessi, o anche solo vedessi.

 

Ricordo che un amico si infuriò quando, leggendo una mia storia, vide che ne avevo fatto un gigolò per uomini, cosa che lui non era di certo, ma io me lo ero immaginato: quando qualcuno spariva dalla circolazione per un po’, mi figuravo subito le motivazioni più losche e fantasiose. Il Robert Mallory delle Schegge può essere davvero il ragazzo bellissimo che vidi un giorno al cinema, e sul quale mi immaginai di tutto, fino ad arrivare, come accade al Bret del romanzo, a crederlo un manipolatore, un pazzo e forse addirittura un omicida seriale».

bret easton ellis - biancoBret Easton Ellis Bret Easton Ellis bret easton ellis 27bret easton ellis 26bret easton ellis 24bret easton ellis 18bret easton ellis 19bret easton ellis 25bret easton ellis 21bret easton ellis

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…