jax j-ax

“LA MIA GENERAZIONE MORIVA DI EROINA, PROBLEMA PIÙ GROSSO DI TIKTOK” - J AX FA 50: “DIETRO DI ME PIU’ FALLIMENTI CHE SCELTE GIUSTE. COME RIMPIANTO PERSONALE HO QUELLO DI AVER PERSO TEMPO DA GIOVANE DIETRO DROGHINE, ALCOL, FESTE. NON FUMO DA ANNI E NON BEVO PIÙ NEPPURE UNA BIRRA” (AMMAZZA CHE TRISTEZZA) – LA PACE CON FEDEZ, LA DIFESA DI ALESSANDRA AMOROSO, AMBRA, SALVINI E LA POLITICA: “ANDIAMO INCONTRO A QUALCOSA ALLA TRUMP, A GUAI SERI” – “I TRAPPER CHE INSULTANO IL PUBBLICO? IO MI FACCIO I PALCHI MIEI”

Barbara Visentin per il “Corriere della Sera”

 

j ax

«Quando ero ragazzino uno di 30 anni già mi sembrava vecchio, a 50 era un nonno». J-Ax il fare da ragazzino non l'ha perso, eppure la carta d'identità parla chiaro: Alessandro Aleotti, tra i primi in Italia a fare rap con gli Articolo 31, poi rinato come solista, nella data di nascita ha scritto 5 agosto 1972.

 

Le fanno effetto i 50 anni?

«Fa paura, ma è un numero. Oggi un 50enne è un papà: siamo la prima generazione ad aver ritardato tutto, ma io di testa non mi sento diverso, forse solo meno impetuoso».

j ax 2

 

Dietro di sé cosa vede?

«Più errori e fallimenti che scelte giuste, ma per fortuna non vedo rimpianti. Ho raggiunto il culmine della realizzazione negli ultimi anni e considerato che cambiando ogni errore cambierei il risultato, non cambio nulla».

 

A che errori si riferisce?

«Scelte sbagliate, dischi sbagliati, esperimenti riusciti male, penso ad esempio a Sorci verdi (programma tv che ha condotto nel 2015, ndr. ). Come rimpianto personale ho quello di aver perso tempo da giovane dietro dei cliché: droghine, ubriacarsi, fare festa. Evitandole magari avrei avuto più tempo per migliorarmi».

 

«Droghine» non è riferito alla cannabis, giusto?

«Quella la tiro fuori dal discorso, anche se ormai non fumo più da anni. La droga ponte che porta verso la cocaina è l'alcol, ti fa perdere la testa, fai delle scelte che da sobrio non faresti. Io sono per legalizzare la cannabis o per proibire l'alcol, fate voi».

 

Lei continua a non bere?

j ax 1

«Neanche una birra, l'ultima volta credo sia stata al mio compleanno di 4 anni fa. Vedo l'alcol come il padre di tutti i mali, ma come per tutte le cose, la moderazione e l'equilibrio sono la strada vincente».

 

La pace con Fedez, celebrata anche durante il concerto LoveMi a Milano, ha destato molto entusiasmo.

«La gente ci adora più adesso di prima. A noi il tempo ha dato modo di guardare con gli occhi dell'altro quel che era successo, cosa che in un momento di litigio non si riesce a fare. Poi io sono stato la prima persona, a parte sua moglie, che Fede ha visto dopo la diagnosi di tumore. Quindi siamo passati dal vederci come supervillain a parole di conforto e amicizia».

 

E nuovi brani insieme?

«Per ora non è in programma, ma non è precluso. Ognuno sta facendo le proprie cose, io sono felice del successo del mio podcast che replicherò, ma se prima la risposta era "mai" adesso è "boh"».

 

Con gli Articolo 31 faceva rap prima che l'Italia scoprisse il rap. Com' era?

«C'erano svantaggi e vantaggi. Eravamo di meno, ma l'Italia è refrattaria alle novità quindi era difficile. Però c'era la forza di sentirci nel giusto».

 

Quando sente parlare di rapper che insultano il pubblico cosa pensa?

j ax the voice

«Mi infastidisce che altri artisti debbano dire la loro, io mi faccio i palchi miei ed empatizzo con chi ha appena iniziato: è stressante, hai tutti gli occhi addosso. E le cose vengono amplificate, come è stato per Alessandra Amoroso quando ha preferito non firmare un autografo per non scontentare altri. Quel che è stato detto su di lei, persona super alla mano, mica una trapper, è vergognoso».

 

I nuovi rapper si prendono troppo sul serio?

«Anche noi ci prendevamo sul serio, anche se amo l'ironia nella scrittura. C'era chi aveva l'impressione che fossimo dei "pirla colorati" come credo ci abbiano chiamati, ma c'è sempre stata anche roba non colorata. Non c'è cosa che non sia già stata detta, solo che ora il rap è popolare».

 

Riascoltando «2030» alcuni versi sembrano profetici. Manca solo «Ambra è il primo presidente donna».

«L'ho incontrata a San Siro da Max Pezzali e le ho detto di muoversi a entrare in politica.

j ax e fedez fanno pace 1

In quel pezzo del 1996 ho solo traslato in avanti quel che già accadeva. Però avevo intuito che la Lega, una volta avuto successo, avrebbe finito di prendersela con i meridionali, passando agli immigrati».

 

Come vive questa estate di campagna elettorale?

«Andrò a votare, ma sappiamo tutti cosa succederà anche se speriamo nel miracolo. La sinistra ha smesso di occuparsi della felicità delle persone, per certi versi è peggio della destra. Deve nascere una roba nuova perché se ho sempre pensato che Salvini sia un politico nel senso più dispregiativo, uno che al potere diventa moderato, ora invece andiamo incontro a qualcosa alla Trump, a guai seri».

 

In passato ha vissuto il bullismo. Cosa direbbe al sé di allora?

«Di fare ciò che ho imparato dopo: trasformare in energia positiva le vessazioni, che continuano ad arrivare anche da artista, con gli hater».

 

j ax 1

Avendo un figlio piccolo la spaventa l'idea degli hater?

«La mia generazione moriva di eroina, problema più grosso di TikTok. Non ci sono caduto grazie all'educazione dei miei genitori, quindi meglio educare i figli e non dare la colpa al mondo esterno».

 

Suo figlio l'ha cambiata?

«Per fortuna penso di essere cambiato prima. Ora sono solo molto più in ansia. Ma quella te la tieni e basta».

j-axj-axJ-AXsalvini j-axsalvini j-axJ-AXJ-AXJ-Ax-dito-medioj-ax 2J-AXj-ax

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...