agnes varda

È MORTA AGNES VARDA – LA GRANDE REGISTA BELGA AVEVA 90 ANNI, ERA ENTRATA NELLA STORIA DEL CINEMA CON LA NOUVELLE VAGUE NEGLI ANNI '60 E DA ALLORA CI HA REGALATO UNA LUNGA SERIE DI CAPOLAVORI – SOLTANTO UN MESE FA AVEVA PRESENTATO IL SUO ULTIMO FILM ALLA BERLINALE – L’AMORE FOLLE CON JACQUES DEMY, L’OSCAR ALLA CARRIERA E L’ULTIMA PRESENTAZIONE A ROMA CON NANNI MORETTI (VIDEO)

AGNES VARDA INCONTRA NANNI MORETTI PER L'ANTEPRIMA DI VISAGES VILLAGES - MARZO 2018 - VIDEO DI VERONICA DEL SOLDA'

 

 

 

1 - E' MORTA LA REGISTA AGNES VARDA

Da www.ansa.it

agnes varda 8

 

E' morta all'età di 90 anni la regista belga Agnes Varda, decana del cinema francese e bandiera della Nouvelle Vague. Lo ha annunciato la famiglia ai media a Parigi dove viveva da sempre. In un ambiente molto maschile la Varda è stata sempre in prima fila sul tema femminile e anche all'ultimo Cannes 2018, quello della marcia del #metoo, avanti a tutte c'era lei, combattiva e indomabile, con la sua energia e i suoi capelli bicolori.

 

agnes varda visages, villages 7

Era nata a Ixelles, un comune alle porte di Bruxelles, nel 1928. Tantissimi i suoi film, tra i più noti Senza tetto né legge con una giovane Sandrine Bonnaire, Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia. È stata la prima donna a ricevere l'Oscar alla carriera ed essere candidata all'Academy Award nello stesso anno per il suo doc Visages Villages., mentre il festival di Cannes di cui era appassionata frequentatrice le ha conferito la Palma d'oro alla carriera nel 2015.    Infaticabile, a Berlino ha presentato il suo ultimo film, quasi un testamento: Varda par Agnès - Causerie.

 

agnes varda 9

2 – AGNES VARDA MORTA, ADDIO A UN GENIALE, ORIGINALE ANARCHICO FOLLETTO DEL CINEMA MONDIALE

Davide Turrini per www.ilfattoquotidiano.it

 

Adieu Agnes Varda. Geniale, originale, anarchico folletto del cinema mondiale. Pioniera della Nouvelle Vague, donna determinata, irrefrenabile, libera. La regista di origine belga, Oscar alla carriera nel 2018, moglie innamorata magicamente in eterno del marito regista Jacques Demy, ci ha lasciati nelle notte del 29 marzo, all’età di 90 anni.

agnes varda visages, villages 4

 

Esordio fulminante per un cortometraggio en plein air nel 1954 – La pointe courte – con Alain Resnais al montaggio e il faccione di Philippe Noiret in primo piano, poi il lungo del riconoscimento nazionale ed europeo, Cleo dalle 5 alle 9 nel 1962. Ancora: un gioiello di finzione pop quasi documentaria ne Le Bonheur (1965) che vince a Berlino; la consacrazione con Senza tetto né legge (1985) Leone d’oro a Venezia; e infine in mezzo ad una decina di lungometraggi tanto, tantissimo cinema documentario ipnotizzante e sincero.

 

Sembrano poche cose, invece in ogni film della Varda, in ogni sequenza e fotogramma, la cineasta ha saputo mostrare delicatezza e ambiguità del dubbio esistenziale, il palpitare silenzioso del cuore, l’osservazione gentile di anime apparentemente dure e teneramente fragili.

agnes varda visages, villages 3

 

Al centro del racconto, spesso e volentieri, una donna. Soprattutto nei lavori della maturità. Anche se già l’introspezione individuale del protagonista del suo primo cortometraggio viene scombussolato proprio dall’arrivo della moglie nel paesino natio di pescatori dove si è rifugiato ed è lei a dettare narrazione, svolte e finale con la macchina da presa che finalmente si libera da lacci e lacciuoli dell’imbalsamato “cinema di papà” commerciale.

 

agnes varda 3

Varda è probabilmente la prima regista della levata Nouvelle Vague (appellativo che non ha mai completamente gradito) ad uscire con uno sguardo diretto e realistico oltre i confini dei set angusti e artificiali della grande industria del cinema. Appena dopo il girovagare parigino di Antoine Doinel e di Michel/Laszlo, ecco la Cleo (Corinne Marchand) del film omonimo del ’62 camminare tra boulevard e bistrot della capitale in attesa degli esiti di un esame medico delicatissimo.

 

agnes varda 10

Oggi sembra tutto un dejà-vù, ma quell’ariosità formale, quell’impressione che il cinema dovesse andare in strada, percorrere, illuminare e illuminarsi di nuovi spazi e di storie comuni, inizia assieme alla Varda, in quegli anni.

 

Esuberante, schiva, legata in una maniera incredibile al marito Demy fin dal 1958, Varda ha poi saputo rimescolare le carte del destino con un film particolarissimo come Le Bonheur/Il verde prato dell’amore dove il fluttuare pop di colori (i girasoli, gli abiti, le vetture) investe un journal intime al maschile di tradimento impossibile e ricerca della felicità per una vera coppia nella vita che recita la parte di un  postino e sua moglie nella finzione.

agnes varda 11

 

Discorso più tragico ma identico in Senza tetto né legge, nel rimescolare le carte del destino individuale immergendo una ragazza (Sandrine Bonnaire) vagabonda tra le strade di campagna e i suoi incontri casuali di uomini prima della tragica morte. Anche se gli anni sessanta e settanta sono il periodo della contestazione e dell’emancipazione. E Varda si esprime parallelamente con il linguaggio del documentario.

agnes varda visages, villages 1

 

Partecipa alla realizzazione di Lontano dal Vietnam nel 1967, il lavoro di Chris Marker, assieme a Godard, Leoluch e Joris Ivens; nel ’68 immortala le Black Panthers a Oakland in California; poi ancora intesse un’amicizia con Jim Morrison fino alla sua morte nel ’71; osserva e documenta vicini di casa nella strada parigina dove abita, ma gira anche un documentario sulle statue neoclassiche della capitale. Irriducibile, instancabile, Varda non si piega alle mode, continua ad osservare attorno a sé, poi le capita di divertirsi e scandalizzare quando con Kung-fu Master (1985) la protagonista adulta del film (Jane Birkin) si innamora di un quattordicenne e stabilisce una relazione con lui. Capolavoro assoluto, infine, in questo mare magnum di spunti, inserti, corti e lunghi, documentari improvvisati, fotografie, è Les plages d’Agnès nel 2008.

 

agnes varda visages, villages 2

Un documentario autobiografico totalizzante, intenso e commovente, in cui Varda gioca con i ricordi di una carriera, saltellando su una spiaggia dove le scritte della vita si cancellano con un’onda del mare, dove siede spiritosa sulla classica sedia da regista, dove gioca con gli specchi addolorati di un’anima bella che ha incontrato il cinema e senza troppo clamore l’ha rivoluzionato.

 

3 – VARDA AGNÈS IXELLES (BELGIO) 30 MAGGIO 1928.

agnes varda 2

Da www.cinquantamila.it – la storia raccontata da Giorgio dell’Arti

 

Regista • «[...] spirito libero della nouvelle vague [...] Varda e Démy sono stati coppia emblematica di un’epoca in cui l’indipendenza e il femminismo non si erano accora affermati e lei era una delle registe che indicava la strada sviluppando la sua creatività in maniera del tutto autonoma: negli anni ”60 si poteva contare su ben poche cineaste e la Varda è stata uno dei simboli di questa nuova frontiera raggiunta.

 

agnes varda 13

Il suo primo film ebbe un grande successo (Cléo dalle cinque alle sette, 62), ma già come fotografa aveva raggiunto la fama per le foto fatte a Gérard Philipe e aveva già girato il mondo raggiungendo le più segrete province della Cina. [...] ”Non so neanch’io come sono diventata regista, non andavo neanche al cinema.

 

A 25 anni avrò visto solo una decina di film. Andavo al teatro, visitavo i museo. Il primo film l’ho fatto con l’entusiasmo e il coraggio dell’ignoranza. Se avessi visto Visconti, Buñuel non avrei mai potuto cominciare a fare cinema. Ho cominciato a imparare da un film all’altro, che non significa glaner, ma récolter, io non raccoglievo quello che gli altri avevano buttato via.

 

agnes varda 12

Ho piuttosto ”raccolto’, la comprensione di chi ha visto i film, molti premi (che io e Jacquot tenevamo in una vetrina). Il mio è un cinema fatto per condividere le emozioni, le scoperte e le riflessioni”. [...] i suoi grandi successi come Senza Tetto né legge [...] quel capolavoro sul corpo d’artista che racconta il suo compagno Jacques Démy (Jacquot de Nantes), in tutto quindici film e svariati documentari [...]

 

agnes varda 1

”Quando faccio un film è tutto previsto e scritto come un’opera dell’immaginazione, quando faccio un documentario sei tu al suo servizio e la tua posizione di cineasta è di essere modesta. Ho sempre alternato fiction e documentario, è una scuola di modestia. [...]”» (Silvana Silvestri, ”il manifesto” 26/10/2005).

 

agnes varda 5

«’Qualcuno ha detto che sono un po’ rondine un po’ dinosauro. Rondine perché molti anni fa annunciai la primavera della Nouvelle vague, dinosauro perché sono ancora qua”. [...] autrice di Clèo dalle 5 alle 7 e di Senza tetto nè legge incarna un pezzo importante della storia del cinema francese [...] ”Sono completamente autodidatta. Ho incominciato come fotografa e all’inizio non ero neppure una cinefila, avrò visto al massimo sette film.

 

agnes varda visages, villages 8

Sono diventata cinefila facendolo, il cinema [...] ero la prima donna-autore. Il mio mediometraggio La pointe courte, del ”54, anticipò di cinque anni la Nouvelle vague. Dopo, ero tutta sola in quella grande ondata, ero l’alibi, l’errore. Ma me ne fregavo, facevo i miei film e basta. Dopo ci sono state le registe della rivolta femminista. stato un fuoco di paglia, non mi sono lasciata intruppare. Però mi sono battuta perché le donne avessero ruoli tecnici e creativi come operatrici, scenografe. Per cui mi sono fatta la fama di femminista ”emmerdeuse’” [...]» (Manuela Grassi, ”Panorama” 4/5/2000).

agnes varda 6agnes varda 15JR AGNÈS VARDA agnes varda visages, villages 6agnes varda visages, villages 5agnes varda 14agnes varda 7agnes varda 4

Ultimi Dagoreport

claudia conte

DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE, "EVENT PRODUCER", OPINIONISTA” CHE IMPERVERSA TRA TV, EVENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI - COME MAI HA PRESENTATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UN LIBRO DI GABRIEL GARKO?!?! - PERCHÉ LA 33ENNE DI CASSINO È STATA SCELTA PER “RIFLETTERE” SULL’EREDITÀ DI ALDO MORO NEL MAGGIO 2023, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI, E DEL PREZZEMOLONE MOLLICONE? - SUI SOCIAL DILAGANO LE SUE FOTO CON MINISTRI, ALTE GERARCHIE MILITARI, CONDUTTORI TV E PERFINO PAPA FRANCESCO – PRESENZA FISSA A PRESENTAZIONI DI LIBRI, CENE E GALA, LA BELLA CLAUDIA HA INIZIATO COME ATTRICE, POI HA TROVATO UNA MINIERA D’ORO NEL SOTTOBOSCO DELLA ''BENEFICENZA'', DELLA ''SOLIDARIETÀ'' E DELLE "LEGALITÀ" – TRA LIBRI, LE OSPITATE, I PREMI DI OGNI TIPO, E' ARRIVATO L’INCARICO PIÙ PRESTIGIOSO: LA PRESENTATRICE DEL TOUR DELLA NAVE AMERIGO VESPUCCI, IN GIRO PER IL MONDO. A QUALE TITOLO LE È STATO AFFIDATO? E PERCHÉ PROPRIO A LEI? AH, SAPERLO...

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…