enrico vanzina

“ROMA? E’ UN SUK ORIENTALE DOVE SI VENDE E SI SVENDE TUTTO” – NEL SUO BEL ROMANZO ENRICO VANZINA - CHE FA IMPALLIDIRE "LA GRANDE BELLEZZA" DI SORRENTINO, TRA ATTORI, PRINCIPESSE E FACCENDIERI, DESCRIVE UNA CITTÀ “RASSEGNATA AL PRESENTE. NON HA PIÙ AMBIZIONI, NON RICORDA E NON FA PROGETTI. AVANZA VERSO IL FUTURO SENZA CONOSCERE IL SUO VALORE…”

enrico vanzina

MARIO BERNARDI GUARDI per Libero Quotidiano

 

«Quanto sei bella Roma quann' è sera, quando la luna se specchia dentro ar fontanone e le coppiette se ne vanno via, quanto sei bella Roma quanno piove». La canzone di Antonello Venditti è del '92: dunque sono trascorsi solo trentasei anni da quella appassionata dichiarazione d' amore, fatta con lo stesso impeto che si riserverebbe alla donna che ci ha incendiato i sensi.

enrico vanzina

 

Eppure già da allora Roma era bella e brutta insieme. Con lo splendore dei suoi monumenti, dei palazzi, dei ponti, del fiume, delle chiese, dei parchi, delle terrazze: insomma con quella «storia infinita» che Enrico Vanzina torna più volte ad evocare nel suo ultimo romanzo, cogliendone l' intatta fascinazione (La sera a Roma, Mondadori, pp. I77, euro 18,50).

 

Eppure, e già dai tempi della "Dolce vita", sessant' anni fa, Roma, l' Urbe sacra e imperiale ti gettava in faccia le immagini di una disfatta opulenza, condita di ammiccante sensualità ma anche di torpido/torbido, sonnacchioso scetticismo. Magnifica e decadente, insieme, Roma. Un crescendo di decadenza, potremmo dire infierendo.

enrico vanzina

 

Roma, per Vanzina, è adesso «una città che non ha più ambizioni, non ricorda e non fa progetti (…), è una città che avanza verso il futuro senza più la consapevolezza del suo valore». Dunque, «rassegnata al presente», immersa in un colorito caos che fa pensare a un suk orientale, dove si vende e si svende. Ecco: nel romanzo di Enrico, figlio del grande Steno e, insieme al fratello Carlo, abile creatore della nuova "commedia all' italiana", in fondo è di questo che si parla: gente di rango, protagonisti della "Roma bene" che «si buttano via».

 

enrico vanzina

ORIGINE ARISTOCRATICA Si buttano via anche quando al rango - origine aristocratica o, comunque alto livello sociale, magari conquistato a colpi di quattrini, raccomandazioni e marchette- si richiamano, con un orgoglio stizzito e degno di miglior causa. Ma credono ancora a qualcosa? Innegabile che molti abbiano ancora uno "stile" e che rivendichino un ruolo, un' immagine, vendicandosi di chi la mette in discussione e ne denuncia l' ambiguità.

federica e enrico vanzina

 

Intendiamoci: una fastosa, ammaliante ambiguità. Ne è sedotto anche il protagonista del romanzo, uno sceneggiatore con molti film di successo alle spalle, che frequenta mostri sacri del cinema italiano (chiamati con nome e cognome), broker dell' alta finanza, principesse (ed anche belle fisioterapiste brasiliane), nonché salotti, redazioni giornalistiche, trattorie storiche.

 

enrico vanzina con la moglie

Un uomo che ha dei valori e degli affetti, e che, trovandosi a districare il maledetto imbroglio di un delitto (l' uccisione di un giovane attore) in cui lui stesso si trova invischiato, deve cancellare ogni residuo incanto, facendo i conti con la realtà. Cioè con un groviglio di segreti, relazioni clandestine, passioni, risentimenti tenuti rinserrati nel cuore addirittura per decenni, poi improvvisamente dissepolti e confessati con un misto di struggimento e di insolenza. Perché nessuno vuol rinunciare al proprio potere, se non altro quello di un' immagine consolidata nella buona società, tra artifici ed effetti speciali, proprio come al cinema.

 

 

INFINITE MASCHERE Ora, di fronte a un delitto maturato in ambienti dove si indossano infinite maschere, bisogna appunto capire che cosa è invenzione "cinematografica", abile recitazione, messa in scena e quel che è invece maledettamente "reale". E reale è il sesso, declinato in tutti i modi, dunque con ogni possibile "deriva" di perversione, odio e sangue.

 

vanzina

Con annessi e connessi "sospetti" che toccano tutti quelli che in vario modo hanno conosciuto la vittima (un giovane, prestante attore disposto a tutte le esperienze per raggiungere il traguardo del successo). Anche l' io narrante ha incontrato il bellimbusto e rischia grosso. Ma, ostinato a indagare, sperimenta vittorioso un viaggio dentro la sua stessa coscienza: la risoluzione del delitto scioglie nodi interiori, conferma alcune certezze, altre ne illumina. In ogni caso è liberazione e crescita.

enrico vanzina e gigi proietticristian de sica e enrico vanzinaalberto sordi con carlo e enrico vanzinacarlo verdone e enrico vanzinaenrico e carlo vanzina con steno

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO