20230817pulci

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – TITOLO DALLA PRIMA PAGINA DEL “FATTO QUOTIDIANO”: “SANGIULIANO DICE SÌ A MUSK-ZUKERBERG”. PER AZZECCARE L’ESATTA GRAFIA DEL SECONDO COGNOME, SAREBBE BASTATO CHE IL TITOLISTA LEGGESSE L’INIZIO DELLA RUBRICA “LA CATTIVERIA” PUBBLICATA LÌ ACCANTO: “LA SERATA ZUCKERBERG CONTRO MUSK SARÀ APERTA DA RENZI E CALENDA” – SULLA “STAMPA”, MARIA CORBI CAMBIA PER DUE VOLTE IL NOME ALL’ATTORE RUSSELL CROWE, CHIAMANDOLO “RUSSEL”. LA REDAZIONE PRONTAMENTE SI ADEGUA...

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto

dal sito http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm

pubblicato da “Italia Oggi”

 

funerali di michela murgia 1

Orazione funebre udita al funerale di Michela Murgia: «Michela ha reso pubblica la sua malattia per mostrare e difendere la dignità. Diceva: “Il tuo valore non si esaurisce in quanto vieni pagato”, così la malattia non ti fa smettere di essere quello che sei. Anzi: la prospettiva della fine intensifica la possibilità di reinventare la vita. Perché l’ha reso pubblico? Per non sentirsi sola e non far stare soli chi vive nella stessa condizione».

 

Quindi la malattia, femminile nel primo periodo, diventa maschile nel quarto (sarà stato un omaggio queer), e il chi, pronome relativo singolare che significa «colui il quale», viene accordato con il plurale «non far stare soli».

 

Siccome la frase è stata pronunciata da Roberto Saviano, scrittore, il quale l’ha pure affidata con la propria firma al Corriere della Sera, temiamo che la defunta, cui non faceva certo difetto la verve polemica, abbia trovato qualcosa da ridire.

ilaria cucchi

 

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«Sono ancora qui a dover parlare di morte in carcere», esordisce la senatrice Ilaria Cucchi (Sinistra italiana) in un articolo sulla Stampa. «Nel corso di questi primi mesi di mandato sono state numerose le mie ispezioni negli istituti di pena italiani. Sono avvenute quasi tutte a sorpresa e, cioè, senza preavviso». Esistono anche le ispezioni a sorpresa con preavviso?

 

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corriere della sera, campagna non obbligatoria

Titolo dal sito della Repubblica: «Bolzano, 21enne uccisa a coltellate in casa dell’ex. L’uomo in fuga verso l’Austria, carabiniere spara all’auto: arrestato». Così impara a colpire i veicoli inermi.

 

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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Covid, al via in autunno nuova campagna vaccinale (ma non è obbligatoria)». Quindi il ministero della Salute potrà astenersi dall’avviarla. Storica notizia.

 

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Scrivendo sul Sole 24 Ore del rapporto tra Chiesa e artisti, Marco Sammicheli lo definisce un «dialogo che inaugurò Paolo IV cinquant’anni fa e che dopo il suo pontificato si è di nuovo interrotto». Si tratta naturalmente di Paolo VI, perché Gian Piero (o Pietro) Carafa fu papa dal 1555 al 1559.

 

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il fatto quotidiano, zukerberg

 

Titolo dalla prima pagina del Fatto Quotidiano: «Sangiuliano dice sì a Musk-Zukerberg». Per azzeccare l’esatta grafia del secondo cognome, sarebbe bastato che il titolista leggesse l’inizio della rubrica La cattiveria pubblicata lì accanto: «La serata Zuckerberg contro Musk sarà aperta da Renzi e Calenda».

 

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Titolo dal sito della Stampa: «Vacanze, ecco perché gli italiani scelgono l’Albania: dai lettini alle cene al soggiorno prezzi più bassi anche del 250%». Significa che, se il conto della vacanza ammonta – poniamo – a 3.000 euro, al momento di pagare ti praticano uno sconto di 7.500 e quindi sono gli albergatori a darti 4.500 euro. Hai capito che dritti gli italiani lettori della Stampa!

 

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la stampa, in albania prezzi piu?? bassi del 250%

 

Molti anni fa La Repubblica ha introdotto nei titoli una sciagurata regola tutta propria, assai discutibile, che ha subito attecchito nelle altre redazioni: ogni riga viene considerata a sé stante, come se finisse con un punto fermo, e ciò che si legge accapo (la riga seguente) deve intendersi staccato dal resto nonostante cominci rigorosamente con la lettera minuscola. I risultati sono spesso equivoci, surreali, come testimonia questo titolo a tutta pagina della Stampa, stesso editore della Repubblica: «La “stanza per l’ascolto” delle donne incinte protesta a Torino: “Propaganda anti aborto”». Bisogna ammettere che una stanza che protesta, e che parla, un titolo se lo meritava.

 

la stampa, la stanza protesta

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Ester Palma sul Corriere della Sera afferma, trattando del prossimo concistoro, che «dal 20 novembre 1970, con il motu proprio Ingravescentem aetatem, Paolo VI decise di escludere dall’elezione quelli che avessero compiuto 80 anni. Una norma ancora in vigore, che terrà fuori i cardinali Maradiaga e Sepe, e anche Comastri, che li compirà a inizio settembre. Sempre Paolo VI indicava come cifra ideale per il conclave 125 partecipanti».

 

Per la precisione, il provvedimento di papa Montini entrò in vigore il 1° gennaio 1971. Sostanzialmente confermata dai successori, la norma prevede un tetto di 120 elettori, non di 125, anche se più volte questo limite è stato superato nelle successive creazioni cardinalizie (ma in nessun conclave gli elettori hanno finora superato il numero di 115).

 

STEFANO LORENZETTO

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Dalla Lettura: «Ma è nella raffinata corte del duca di Gonzaga che il Rubens dei record compie i primi passi come artista internazionale, in quella Mantova dove arrivò nell’agosto del 1600». Semmai sarà stata la corte del duca di Mantova, e segnatamente di Vincenzo I Gonzaga, salito al trono nel 1587, che regnò fino al 1612, anno della sua morte.

 

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stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

Nell’introdurre un’intervista sull’Arena, Stefano Lorenzetto scrive «Marylin Monroe». Sbagliato: era Marilyn Monroe. Attenuante (molto) generica: lo scambio delle due lettere è tutt’altro che infrequente sui giornali e affliggeva la stessa attrice, che per l’anagrafe si chiamava Norma Jeane Mortenson. A darle il nome d’arte Marilyn fu Ben Lyon, dirigente della 20th Century-Fox. Fabio Secchi Frau, collaboratore del Farinotti (Zanichelli), il «dizionario di tutti i film», e di Mymovies.it, ricostruisce così il momento in cui Norma Jean diventa Marilyn: «La ragazza ne è entusiasta, anche se, quando comincerà a firmare i primi autografi farà fatica a ricordare dove mettere la Y e dove la I nel nome Marilyn. Infatti, sarà costretta a chiedere sempre allo staff che la segue».

 

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la stampa, russell crowe diventa russel

 

Sulla Stampa, Maria Corbi cambia per due volte il nome all’attore Russell Crowe, chiamandolo «Russel». La redazione prontamente si adegua: anche nel titolo e nel testo della scheda accanto il protagonista del Gladiatore diventa «Russel Crowe».

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