
CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI - DIVERTENTE LAPSUS LINGUAE DELLA CONDUTTRICE VERONICA VOTO, CHE SU “SKY TG24”, ALLE 23.16, DICE: “ROBERT FRANCIS PREVOST HA SCELTO IL NOME DI ‘LUIGI’ XIV”. VIVA IL PAPA RE!” – DIDASCALIA DAL “CORRIERE DELLA SERA”, DOPO L’ELEZIONE DI PAPA LEONE XIV: “I CARDINALI IN VATICANO, ARRIVATI DA TUTTO IL MONDO. IN 133 HANNO PARTECIPATO AL CONCLAVE. SONO RIMASTI FUORI QUELLI CHE HANNO GIÀ COMPIUTO GLI 80 ANNI, MA ANCHE LORO OGGI INCONTRERANNO ‘FRANCESCO’”. MIRACOLO!
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
Divertente lapsus linguae della conduttrice Veronica Voto, che su Sky Tg24, alle 23.16, dice: «Robert Francis Prevost ha scelto il nome di Luigi XIV». Viva il Papa re!
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Didascalia dal Corriere della Sera, dopo l’elezione di papa Leone XIV: «I cardinali in Vaticano, arrivati da tutto il mondo. In 133 hanno partecipato al Conclave, quasi tutti quelli che ne avevano diritto: qualcuno ha rinunciato per ragioni di salute.
Sono rimasti fuori quelli che hanno già compiuto gli 80 anni, secondo le regole della Chiesa, ma anche loro oggi incontreranno Francesco». Miracolo!
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Post della Repubblica: «Chi è stato elettro tre volte? Chi erano il pirata o il Papa figlio di un pontefice? Curiosità e stranezze su duemila anni di papato». Essere eletto papa è sempre elettrizzante.
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In uno dei suoi illuminanti retroscena su Vaticano e dintorni, pubblicati dal Tempo, Luigi Bisignani incappa in una svista, là dove afferma che papa Francesco «non ha mai nascosto il fastidio per la Curia romana e, più in generale, per la Chiesa italiana e, di fatto, ha smontato sia la rete di potere, sia quella di pensiero, di cultura, di governo» e aggiunge: «Ha trattato le grandi diocesi – Milano, Venezia, Palermo, Genova – come reliquie del clericalismo, lasciandole per anni senza cardinali.
Solo Napoli, Firenze e Torino hanno ricevuto la porpora in extremis». In realtà, Firenze è tuttora priva della porpora, essendo Gherardo Gambelli, nominato nel 2024, soltanto arcivescovo metropolita e non cardinale.
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Incipit dell’editoriale di prima pagina del direttore della Stampa, Andrea Malaguti: «Due cose che accadono a poche ore di distanza una dall’altra, ieri pomeriggio. La prima. Alessandria, piazza Marconi.
Qualche centinaio di persone ad ascoltare il segretario della Cgil, Maurizio Landini, salito sul palco per spingere i referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno in dialogo con La Stampa». Sono alle viste referendum su un tipo di lavoro che si svolge solo l’8 e 9 giugno? No? Allora bisognava scrivere: «Per spingere i referendum dell’8 e 9 giugno sul lavoro».
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corriere della sera risuscitato francesco
Dalla pagina Facebook della Repubblica: «Pochi minuti prima della fumata bianca vicino al comignolo della Cappella Sistina era spuntato un pulcino di gabbiano. Insieme al piccolo pulcino altri 2 gabbiani più grandi quasi come si trattasse di una famiglia».
Nozioni di ornitologia al volo: dicesi pulcino soltanto il nato della gallina da poco uscito dall’uovo. Quel piccolo gabbiano era invece un pullo («uccello nidiaceo che necessita delle cure parentali perché incapace di camminare o volare», Lo Zingarelli 2025).
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Andrea Galli sul Corriere della Sera si occupa della riapertura delle indagini sull’uccisione dei militanti di sinistra Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci detto Iaio, avvenuta a Milano nel 1978.
Di uno dei tre sospettati scrive: «Claudio Bracci, altro noto neofascista come Mario “Marione” Corsi nella cui casa gli investigatori trovarono fotografie proprio dei 18enni assassinati e dei loro funerali, e che sempre in quei giorni partecipò a un raduno a Cremona poggiando come base qui in città».
Tutto chiaro. Invece sul sito del Corriere la versione di Galli è la seguente: «Claudio Bracci, altro noto neofascista come Mario Bracci, nella cui casa gli investigatori trovarono fotografie dei due 19enni assassinati e dei successivi funerali, e che sempre in quei giorni partecipò a un raduno a Cremona poggiando come base logistica qui in città». Ancora più chiaro.
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In un articolo sulla Repubblica, ci si mettono in due – Gabriella Cerami da Roma e Azzurra Giorgi da Firenze – a scorticare Alessandro Giuli, ministro della Cultura, rilevando come il loro collega giornalista, oggi al governo, «a Giovanni Gentile vorrebbe intitolargli una rotonda a Firenze».
papa leone xiv incontro con i giornalisti
È comunque sempre la cultura a cascare male. (Il gli posposto al verbo è del tutto superfluo: il pronome sostituisce infatti un complemento di termine, ma «a Giovanni Gentile» è già un complemento di termine).
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Didascalia dalla Verità: «Il murales di Nicolas Party». Ma nella foto si vede un unico dipinto. Invece murales è il plurale spagnolo di mural, quindi la parola non va usata in riferimento al singolare: o si scrive murale, in italiano, o mural, in spagnolo.
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Nel resoconto dei personaggi istituzionali presenti ai funerali di papa Francesco, firmato da Marco Cremonesi sul Corriere della Sera, si legge: «C’è anche il sindaco di Firenze Dario Nardella».
la repubblica pulcino di gabbiano
Ci sentiamo di escludere che fosse presente in tale veste: Nardella non è più sindaco del capoluogo toscano già dal giugno dello scorso anno, essendo stato eletto al Parlamento europeo nelle liste del Pd.
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Riferendosi al nome Leone XIV scelto da papa Prevost, Giovanni Maria Vian, direttore emerito dell’Osservatore Romano, osserva su Domani: «Ma più potente è la suggestione suscitata da Leone Magno.
Primo vescovo di Roma di cui si conservano le prediche in un meraviglioso latino e teologo acclamato anche dagli orientali al concilio di Calcedonia, nel 452 si incontra a Mantova con Attila, il re degli unni che aveva devastato l’Italia settentrionale.
Leone convince il terribile sovrano a non calare verso Roma, e la città viene risparmiata».
La collocazione geografica del fatto storico appare imprecisa. Sebbene il sito dell’incontro tra papa Leone Magno e Attila rimanga incerto, Mantova parrebbe esclusa.
papa leone xiv incontro con i giornalisti 2
Le ipotesi più accreditate riguardano invece tre località lungo il corso del fiume Mincio: Salionze (Verona), 6 chilometri a sud di Peschiera del Garda; Governolo, frazione di Roncoferraro, e Ponteventuno, frazione di Curtatone, in provincia di Mantova.
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Corriere della Sera, notizia da Mosca: «Si è subito precisato che non ci sono stati ne morti ne feriti». Né più né meno.