2025pulci1904

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI - SOMMARIO DELLA “REPUBBLICA”, RIFERITO ALL’ALLIBRATORE TOMMASO DE GIACOMO CHE PARLA DEL CALCIATORE ALESSANDRO FLORENZI: “È MIRACOLATO. HA 10 MILA DI BOLLETTE APERTE ED È IN CORSA PER 270”. TUTTO CHIARO – “LA VERITÀ”: “’NUOVO’ IRPEF, PIÙ SOLDI A 12 MILIONI DI FAMIGLIE”. IL GENDER DILAGA (SUL QUOTIDIANO PIÙ NEMICO DEL GENDER). IRPEF È UN SOSTANTIVO FEMMINILE, NÉ POTREBBE ESSERE DIVERSAMENTE ESSENDO L’ACRONIMO DI IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE...

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

francesca chaouqui

Con uno scoop di Enrica Riera, intitolato «Il lato oscuro del caso Becciu. La chat che inquieta il Vaticano», Domani svela lo scottante contenuto dei 119 messaggi intercorsi tra Francesca Chaouqui e Genoveffa Ciferri, detta Geneviève, nei quali viene pesantemente tirato in ballo Alessandro Diddi, il promotore di giustizia che ha chiesto e ottenuto la condanna del cardinale Angelo Becciu, dopo aver rifiutato (per «esigenze di segretezza») di mettere a disposizione dei difensori del porporato il contenuto integrale della chat.

 

il cardinale angelo becciu

Le due donne appaiono coalizzate per far uscire dal processo monsignor Alberto Perlasca, agendo con successo in tal senso sul promotore di giustizia del tribunale vaticano. Anche quando scoppia il polverone sulle chat «omissate» da Diddi, le due continuano a scriversi.

 

Nel messaggio più compromettente inviato a Ciferri, «Chaouqui ammette: “Dobbiamo capire cosa devi dire. Per evitare che le chat siano considerate attendibili ove mai si decidesse di dissecretarle. Perché in questo caso avrebbe ragione Becciu. Va disinnescata la bomba. Per me vale ciò che ho detto al processo. Non conosco Diddi. Se viene fuori che eravamo tutti d’accordo è la fine».

 

la repubblica tutto chiaro

Ma il colpo giornalistico di Enrica Riera è inficiato da un incipit apparentemente privo di senso: «“Senza Perlasca, Diddi e io ci attaccavamo e tiravamo forte”. Sono giorni difficili per il Vaticano. Proprio ora che papa Francesco è tornato a casa dal Gemelli, dove è stato ricoverato per giorni, documenti e chat inedite potrebbero portare qualche scompiglio Oltretevere».

 

Chi pronuncia la frase iniziale? E che cosa significa «ci attaccavamo e tiravamo forte»? La giornalista Riera non lo spiega, uniformandosi così, inconsapevolmente, all’opacità che fin dall’inizio ha avvolto il caso Becciu.

 

•••

«Nel 1988 Romano Prodi fu il primo capo di governo occidentale in visita ufficiale nella Repubblica islamica», afferma Maurizio Caprara in un commento sul Corriere della Sera. Piuttosto improbabile: nel 1988 Prodi non era il presidente del Consiglio, bensì dell’Iri, l’Istituto per la ricostruzione industriale.

 

•••

Sommario della Repubblica, riferito all’allibratore Tommaso De Giacomo che parla del calciatore Alessandro Florenzi: «È miracolato. Ha 10 mila di bollette aperte ed è in corsa per 270». Tutto chiaro.

 

•••

maurizio belpietro

«Da Paese più povero del mondo, con un Pil pro capite che nel 1990 era di 98 dollari, il Vietnam ha trasformato la propria economia, facendola diventare una delle più dinamiche al mondo», afferma Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nell’editoriale di prima pagina.

 

Per la verità, nel 1990 il Pil pro capite del Vietnam a parità di potere d’acquisto (Ppa) era di 1.209 dollari, quindi 12 volte più alto del Pil pro capite nominale di 98 dollari statunitensi, come si evince dalle statistiche della World Bank. Il purchasing power parity tiene infatti conto delle fluttuazioni di cambio tra il dong, la divisa vietnamita, e il dollaro statunitense.

 

•••

luca bottura 3

Il teologo padre Paolo Benanti e il filosofo Sebastiano Maffettone in un commento sul Corriere della Sera parlano di «gradualistica (piecemal)». E precisano: «Ora, uno di noi ha studiato ingegneria e l’altro è stato studente di Popper». Per un allievo di Karl Popper, epistemologo austriaco naturalizzato britannico, non c’è (piece) mal, considerato che si scrive piecemeal, cioè pezzo a pezzo, un po’ alla volta, fatto a spizzichi, frammentario.

 

•••

Nel tentativo di far ridere, esercizio che gli riesce di rado, Luca Bottura ci propina la seguente freddura nella sua rubrica Minimum pax, adeguatamente titolata «Bal Condicio» dalla Stampa: «La battuta di destra di oggi. Ieri Trump ha sostenuto che i professori di Harvard sono “woke, radicali di sinistra e idioti”. Manco i sinonimi, manco».

 

cliff kupchan

In realtà, se ricorri a tre qualificazioni, è per connotare meglio, quindi non usi i sinonimi. Piuttosto diremmo che Donald Trump replichi, in senso negativo, la «regola dei tre aggettivi», un’enfasi stilistica attribuita da Marcel Proust alla marchesa Zélia de Cambremer nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto. Essa consiste nell’utilizzo di tre aggettivi elogiativi consecutivi, separati da trattini, per esprimere un apprezzamento: per esempio, «unico – raro – reale» e «deliziata – felice – compiaciuta».

 

•••

Ricordando il collega Franco Abruzzo, morto all’età di 85 anni, Alfio Sciacca rievoca sul Corriere: «Nel 1962 il trasferimento a Milano. Si occupa di cronaca giudiziaria a “Il Giorno”, che in quegli anni era forse il giornale più innovativo nel panorama italiano, guidato da firme come Gaetano Afeltra o Guglielmo Zucconi».

 

la stampa kupchan sbagliato

A dire il vero, nel 1962 a dirigere Il Giorno c’era, già da due anni, Italo Pietra, che restò in carica per altri 10. Afeltra sarebbe arrivato solo nel 1972 e Zucconi nel 1980. Più avanti, Sciacca aggiunge: «Nel 1983 Franco Locatelli lo chiama al “Sole 24 Ore”». Ma il direttore del quotidiano confindustriale si chiamava Gianni Locatelli. Il meticoloso Abruzzo avrebbe meritato un epicedio meno spannometrico.

 

•••

La Stampa intervista Cliff Kupchan, esperto di Russia e presidente di Eurasia group. Solo che correda l’articolo con una foto di Charles A. Kupchan, professore associato della Georgetown University di Washington.

 

•••

Titolo dalla Verità: «Nuovo Irpef, più soldi a 12 milioni di famiglie». Il gender dilaga (sul quotidiano più nemico del gender). Irpef è un sostantivo femminile, né potrebbe essere diversamente essendo l’acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche.

 

•••

la verita nuovo irpef

Incipit di un servizio della corrispondente da Berlino, Mara Gergolet, sul Corriere della Sera: «Da tempo in Germania la domanda è: ma perché non li abbattono? E la risposta è semplice: perché non ci riescono.

 

Sciami di droni, sempre più frequenti, sempre più ravvicinati, un fenomeno che non ha uguali in altri Paesi, come una piccola, insidiosa rasoiata nei cieli. Arrivano in genere la sera, al crepuscolo, oppure di notte. Erano 9 i sorvoli “di dubbia identità” nel 2021, quando la guerra in Ucraina era appena iniziata». Forse provenivano dal futuro, perché la guerra in Ucraina è cominciata il 24 febbraio 2022.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...