
CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – TITOLO DELLA “STAMPA”, A TUTTA PAGINA, PER UN COMMENTO DI BERNARD-HENRI LÉVY: “ISRAELE NON È SOLTANTO NETANYAHU AIUTIAMOLA A SCONFIGGERE HAMAS”. IL GENDER DILAGA. IMMAGINIAMO IL DISAPPUNTO DEL FILOSOFO DI ORIGINI EBRAICHE, CONSIDERATO CHE ISRAELE DERIVA DA YISRA’EL, NOME PROPRIO MASCHILE – TITOLO DAL SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “UN SOTTOMARINO AFFONDATO NEL PACIFICO OLTRE 100 ANNI FA È STATO RITROVATO INTATTO NEL PACIFICO”. AVRÀ AVUTO IL FRENO A MANO TIRATO…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
Giovanni Ruggiero di Open si esibisce sul giallo di Garlasco, che ha visto la riapertura delle indagini a distanza di anni. Questo l’ultimo capoverso, surreale, dedicato alla vittima, Chiara Poggi: «E per quanto la scena del delitto fosse stata inquinata dai tanti interventi in quelle ore senza particolari accorgimenti, nessuno di loro può aver provocato le ferite sul corpo della ragazza emerse dall’autopsia quando era ancora viva».
Quindi la povera Chiara fu sottoposta ad autopsia prim’ancora di morire. L’incredibile frase viene ripresa alla lettera dai siti del Messaggero, del Gazzettino e del Mattino. Quando si dice l’uso vivo della lingua.
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la stampa israele cambia sesso
Sempre sul delitto di Garlasco, un altro prodigio, stavolta della Repubblica, a firma di Massimo Pisa: «Ed ecco allora Stefania Cappa che a fine luglio prende a far visita regolarmente in via Pascoli, soprattutto in cucina dove consuma una sigaretta dopo l’altra. Un posacenere pieno, ma vuoto di mozziconi, apparirà in quelle prime foto del sopralluogo». Il giornalista si sarà fumato il cervello?
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Titolo della Stampa, a tutta pagina, per un commento di Bernard-Henri Lévy: «Israele non è soltanto Netanyahu / aiutiamola a sconfiggere Hamas». Il gender dilaga. Immaginiamo il disappunto del filosofo di origini ebraiche, considerato che Israele deriva da Yisra’el, nome proprio maschile. Basterebbe aver dato una sbirciata alla Bibbia: «Dio apparve un’altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse. Dio gli disse: “Il tuo nome è Giacobbe. Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele sarà il tuo nome”. Così lo si chiamò Israele» (Genesi 35, 9-10).
È trattato come nome maschile dall’enciclopedia Treccani e dall’Accademia della Crusca. Persino Wikipedia precisa: «Israele è un nome proprio di persona italiano maschile». Nel titolo in questione, poi, il riferimento è allo Stato di Israele, il che renderebbe comunque impossibile l’uso del pronome femminile in quell’«aiutiamola».
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PAPA FRANCESCO ORDINA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Un sottomarino affondato nel Pacifico oltre 100 anni fa è stato ritrovato intatto nel Pacifico». Avrà avuto il freno a mano tirato.
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Sempre prodigo di «sussurri vaticani», l’informatissimo Luigi Bisignani distilla sul Tempo una pagina ricca di succose indiscrezioni sugli ultimi mesi di pontificato e sulla morte di papa Francesco, sui giorni della sede vacante e sull’elezione di Robert Prevost. Ma commette una imprecisione nominando «il cardinale Kasujja», perché il settantanovenne diplomatico ugandese, ordinato prete nel 1973 da Paolo VI, poi arcivescovo dal 1998, quindi nunzio apostolico in vari Paesi africani, in Belgio e in Lussemburgo, non ha mai ricevuto la porpora.
Bisignani cita anche «la vera probabile nuova star della comunicazione, Valentina Alazakty, giornalista televisiva messicana, che a breve prenderà il posto di quel trio dell’apocalisse Bruni, Tornielli e Ruffini». Ma la cronista in questione si chiama Valentina Alazraki: è da più di 50 anni la corrispondente dal Vaticano di Noticieros Televisa, meglio nota come N+, agenzia di stampa che produce notiziari per le reti messicane di Televisa Univision.
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Per il suo noto conflitto permanente con le virgole, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, scrive nell’editoriale di prima pagina: «Tuttavia, alcuni Paesi con la Germania in testa, hanno deciso con un giro di vite di fornirci nuove prove dell’esistenza di quella che i progressisti chiamerebbero democrazia illiberale».
La virgola dopo «testa» separa il soggetto («alcuni Paesi») dal verbo («hanno deciso»). Bastava metterne un’altra dopo «Paesi». Più avanti, Belpietro osserva: «In pratica, se Budapest non si adegua a ciò che desidera Bruxelles, la si priva di esprimere le proprie decisioni a livello europeo». Frase piuttosto sgrammaticata. Era preferibile «la si priva della facoltà di esprimere» oppure «le viene tolta la possibilità di esprimere».
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Da Milano Today: «Incidente sul lavoro a Milano: operai cadono da un’impalcatura di un palazzo». Attacco della notizia: «Prima la caduta, poi la corsa in ospedale in ambulanza». Difficile immaginare il contrario.
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Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera: «Papa Ratzinger conosceva molto bene i Thurn und Taxis, da sempre suoi benefattori. Insieme con Alessandra Borghese, nipote di papa Paolo V, la principessa Gloria durante il pontificato era diventata una sorta di consulente stilistica». Essendo Paolo V deceduto nel 1621 e Gloria Thurn und Taxis nata nel 1960, più che nipote diremmo pronipote. Molto pro. (Nipote va usato al plurale per indicare genericamente i discendenti, i posteri. Pronipote al singolare si riferisce a un parente in linea discendente).
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Enea Conti sul Corriere di Bologna: «Donini potrebbe essere deceduto per le complicazioni del male di cui era affetto oppure per i complicazioni dei traumi subiti dopo l’aggressione, una circostanza quest’ultima che ingoierebbe e non poco la posizione di Tarek Amida Giuma». Un simile disprezzo per la lingua è difficile da ingoiare e anche da digerire.
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«Il mercato dei veicoli elettrici si restringe, scompaginando dunque tutti i piani di Bruxelles, che vorrebbe l’eutanasia delle auto che viaggiano con i combustibili fossili in capo a dieci anni», si legge nell’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro.
Periodo mal costruito: i 10 anni si riferiscono alla scadenza dell’eutanasia delle auto, non ai combustibili fossili. Era meglio scrivere: «Scompaginando dunque tutti i piani di Bruxelles, che in capo a dieci anni vorrebbe l’eutanasia delle auto che viaggiano con i combustibili fossili».
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Didascalia dalla Verità, a corredo di una foto che mostra un’oca selvatica seguita dai suoi piccoli: «Un uccello nuota con i pulcini nelle acque del Regent’s Park di Londra». Dicesi pulcino solo il nato della gallina da poco uscito dall’uovo. Quelli dell’immagine sono pulli, uccelli nidiacei che necessitano di cure parentali perché incapaci di camminare o volare.