checco zalone

JE SUIS ZALONE! - LA COMUNITA’ GAIA PRENDE A BORSETTATE CHECCO ZALONE PER AVER DETTO “FROCIO” NELLA SUA PARODIA DELLA CANZONE “KISS ME LICIA” E A DIFENDERLO SI RITROVANO GRAMELLINI E FACCI! - LA FIRMA DEL “CORRIERE”: “'FROCIO' DETTO DA UN COMICO NON E’ IDENTICO A QUELLO PRONUNCIATO PER STRADA DA UN ENERGUMENO” - FACCI: “LASCINO STARE ZALONE, CHE SENNÒ GLI ITALIANI NON SANNO PIÙ DOVE SPECCHIARSI” - VIDEO! - LA CANZONE "GLI UOMINI SESSUALI" 

 

 

1 - KISS ME CHECCO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

zalone

Siamo qui, davanti al tribunale del Politicamente Corretto, allo scopo di giudicare l’imputato Zalone Checco, accusato dalla comunità gay di grettezza, oltraggio e tentata ricostituzione del partito fancazzista per essersi permesso di pronunciare l’espressione «frocio» durante una parodia televisiva della canzone Kiss me Licia di Cristina D’Avena.

 

Nel dare fiato alla parola proibita lo Zalone ha sorriso, come fanno i bambini quando sanno di dire qualcosa di trasgressivo. Era quindi nel pieno possesso delle sue facoltà mentali di saltimbanco smanioso di suscitare una reazione negli spettatori.

massimo gramellini

 

Chiedo alla giuria di abbandonare lo stato di indignazione permanente in cui vive e di osservare la questione con la stessa lucidità di chi l’ha creata. Ogni testo dipende dal contesto: il «frocio» canticchiato sul palco da un comico non è identico a quello pronunciato per strada da un energumeno armato di mazza. E sarebbe disonesto, e un po’ ricattatorio, affermare che l’energumeno viene legittimato dal comico.

 

Se esiste una speranza che l’energumeno posi la mazza e cominci a rispettare gli altri, questa passa dall’effetto terapeutico del riso. Un grande comico costringe il pubblico a specchiarsi nei tabù della sua epoca. La risata non sale al cervello, ma scende direttamente nel cuore e lo lava dalle incrostazioni del perbenismo. Propongo perciò di condannare l’imputato Zalone Checco ai lavori forzati televisivi, mandandolo in onda ogni sera fino a quando il potenziale eversivo delle parole proibite si sarà dissolto in un gigantesco sghignazzo.

bonolis zalone

 

2 - I GAY VOGLIONO ROVINARCI PERFINO ZALONE

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

Se ci rovinate anche Checco Zalone siete veramente dei deficienti. Intanto: questo articolo non dovrebbe esistere, perché è parte di una polemica mai realmente nata bensì falsamente cresciuta partendo dal nulla: la tecnica, nota e collaudatissima, consiste nello scrivere "è polemica" o "bufera" o "insorge il web" semplicemente inventandoselo, o dando dignità mediatica a qualsiasi pirla che in qualsiasi giorno dice qualsiasi cosa sul web.

 

filippo facci l alpinista 2

Prologo: l'altra sera Checco Zalone è andato al programma "Music" di Paolo Bonolis su Canale 5 (non andava in tv da due anni) e - citiamo il Corriere - «ha scatenato una forte reazione sul web per una sua battuta omofoba». Intanto: «il web» chi? Una persona? Cento? Un milione? E poi chi l'ha detto che la battuta era omofoba?

 

«Il web»? Il Corriere? Ma facciamo entrare l'imputato Zalone, che con Bonolis, l' altra sera, si è esibito nelle solite battute e imitazioni trash che ne hanno decretato lo spaventoso successo; sinché ecco, ha fatto una gag basata sulla sigla del vecchio cartone animato «MirKo e Licia» e ha trasfigurato un corteggiamento di lei verso lui: «Licia Licia Licia / guardaci 'a camicia / 'u ciuffo rosso e biondo / è frocio fino in fondo».

checco zalone

 

Ah! Omofobia. La parola «frocio» è omofobia. Bene, ma chi l' ha detto, che è omofobia? Qual è la fonte? Non certo le infinite battute sul web di milioni di soggetti anonimi (anche quando hanno un nome) che messe insieme non fanno una persona sola: e allora chi utilizzare per inventarsi che c'è «polemica», «bufera» eccetera? Trovato: il sito gay.it, il quale non ha applaudito Zalone - strano, eh? - e ha scritto in effetti di «insulto omofobo» ma poi l'ha subito derubricato in «omofobia banalotta», chiedendosi se «serve ancora dire Frocio per far ridere».

 

OMOSESSUALI

Insomma, dai: il sito gay.it fa il suo lavoro, difende le sue battaglie, e ci sta, parla della grettezza di Checco e dei «soliti cliché». Ma è come se, per registrare le reazioni a un discorso di Confindustria, si andasse sul sito della Cgil; o come se, per registrare le reazioni a un qualsiasi arresto, anche di Provolino, si leggesse il Fatto Quotidiano.

 

Non è «il web»: sono dei giornalisti che, per associare un po' di casino e un po' di «click» a un personaggio noto, tentano di creare una polemica fingendo di evidenziarne una che in realtà non c' è. E sin qui ci siamo, lo sapevamo. Però è anche, come dire, un segnino dei tempi, un segnale di come l'ossessione per la «parola giusta» abbia raggiunto livelli impensabili sino a poco tempo fa.

 

genitori omosessuali

Domanda: che cosa succederebbe se (oggi) uscisse il primo film di Checco Zalone? È quello in cui lui cantava: «Gli uomini sessuali / sono gente tali e quali come noi / noi normali / Sanno piangere, sanno ridere, sanno battere le mani / Proprio come noi, persone sani». Ai tempi non ci furono polemiche, ci pare: pareva evidente, semmai, che il comico e il grottesco si mischiavano col risultato di irridere non gli omosessuali, ma proprio gli omofobi.

 

Oggi come andrebbe? Secondo esempio, personale e molto meno rilevante. Ero ospite a Radio Monte Carlo, qualche settimana fa, e mi è scappata una digressione su quei ventenni e dintorni che oggi si fanno depilare tutto (la schiena, le gambe, i genitali, le braccia, le ascelle, il petto, le orecchie, le nocche e pure il culo) e di passaggio si fanno lucidare le unghie e aggiustare le sopracciglia: in compenso, spesso, esibiscono barbe lunghe, curatissime ma molto improbabili.

 

preti omosessuali

Li ho definiti un po' «frocetti»: ancora un po' e veniva giù la radio. Telefonate, messaggi, proteste. Se ne fa una questione di parole. E sta bene, che se la prendano pure con me. Ma Checco Zalone lo lascino stare, che sennò gli italiani veri non sanno più dove specchiarsi, sempre nell' illusione - loro - che Checco sia la caricatura di qualcun altro.

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)