starnone anita raja

LIBRIDINE - LO STREGA È PARTE INTEGRANTE DEL PAESE DEL GATTOPARDO. PUOI CAMBIARE ANCHE TUTTO CHE NON CAMBIA NIENTE - LA FANTOMATICA FERRANTE (ANITA RAJA) DEVE VINCERE PER RIDARE SMALTO AL PREMIO

pavese stregapavese strega

1. DAGOREPORT

Che fiume di retorica sulle nuove regole! Che bla bla bla sulle piccole case editrici allo Strega! Che ridondanti appelli del linguista Tullio De Mauro (presidente del premio) sulla qualità. Lo Strega è come l’Italia, è parte integrante del Paese del Gattopardo. Puoi cambiare anche tutto – e qui è cambiato pochissimo - , che intanto non cambia niente.

 

premio Strega -982x540premio Strega -982x540

Siamo il Paese di quelli che si mettono d’accordo, delle case editrici che dicono ai loro amici chi votare. E’ tutto come all’assemblea di condominio quando si vuole fottere il vicino di casa, è come quando ci si mette d’accordo con il meccanico per pagare un po’ in nero. Diciamo: gli intellettuali aspettano che il Paese dia il buon esempio, non il contrario. Se il Paese è una delle nazioni meno meritocratiche perché dovrebbero esserlo loro? Ci mancherebbe.

francesco piccolo vince il premio stregafrancesco piccolo vince il premio strega

 

Ed ecco così sfoderata la cinquina dello Strega, venuta dopo la dozzina, che precede la tombola. I numeri sono questi: Lagioia 182 voti, Covacich, 157, Ferrante 140, Genovesi 123, Santagata 119. Il che vuol dire che Lagioia o la Ferrante devono vincere e che, al solito, Rcs arriva seconda anche nell’ultimo anno pre-fusione.

 

E dopo la grande fusione, dopo il grande big-bang che succede? Niente, il Gattopardo troverà un altro modo. Si farà un premio di genere dove ciascun editore deve presentare un uomo, una donna e un analfabeta, mentre un altro deve presentare un italiano, un migrante e un clandestino. 

ANITA RAJAANITA RAJA

 

L’importante è confabulare, fare che un descamisados Piccolo (piccolo) scandisca i nomi prima di accendere domani Raitre e vedere il film flop del Veltronissimo su Berlinguer.  Il suo successore, Dario Franceschini, assistendo al voto ha dichiarato che «Lo Strega è uno straordinario pezzo della letteratura italiana»; sì, un pezzo… per fortuna solo un pezzo.

 

E’ l’Italia delle lettere, cioè della commediola, del basso buffo dello spartiamoci ogni cosa, pure la moglie. Eccoli in fila gli autori ed editori: “La sposa” (Bompiani) di Mauro Covacich (“I lettori escono sempre disgustati, amareggiati dai miei libri”, ha detto lui);  “Storia della bambina perduta” (e/o) di Elena Ferrante, presentato addirittura da Serena Dandini e Roberto Saviano (come ha scritto Vassalli: “Meglio che vinca il peggiore piuttosto che l’autore fantasma”);

Nicola LagioiaNicola Lagioia

 

- “La ferocia” (Einaudi) di Nicola Lagioia, presentato da Alberto Asor Rosa e Concita De Gregorio nel tempo che le cause per la ex direzione Unità le hanno lasciato libero; “Come donna innamorata” (Guanda) di Marco Santagata, per il quale il Divin poeta diventa uno psicolabile e Fabio Genovesi con “Chi manda le onde” (Mondadori).

 

Ci ha rimesso solo “Il paese dei coppoloni” (Feltrinelli) di Vinicio Capossela, presentato da Eva Cantarella e Gad Lerner. Forse è colpa dei cattivi rapporti tra quest’ultimo e la Repubblica causa mancati compensi fissi (ma come disse Fulvio Abbate “i fan di Berlusconi e quelli di Capossela sono due facce della stessa imbecillità”). Ovviamente, il migliore che era passato tra i 12 non è stato scelto: “Il genio dell'abbandono”  (Neri Pozza) di Wanda Marasco. Appuntamento al 2 luglio al cosiddetto Ninfeo.

CAPOSSELACAPOSSELA

 

2. RIVOLUZIONE DELLE REGOLE AL PREMIO STREGA

Mirella Serri per “la Stampa”

 

Serata movimentata e ricca di colpi di scena: in via Fratelli Ruspoli, sede della Fondazione Bellonci, ieri è stata votata la rosa degli scrittori finalisti allo Strega edizione 2015. Al primo posto c’è La ferocia (Einaudi) di Nicola Lagioia con 182 voti, una storia di orgoglio e pregiudizio tra Bari e Taranto. La sposa (Bompiani) di Mauro Covacich è secondo con 157 preferenze.

 

Marco SantagataMarco Santagata

Terzo classificato la Storia della bambina perduta di Elena Ferrante (editore e/o) che ha ottenuto 140 voti. Quarto Chi manda le onde (Mondadori) di Fabio Genovesi con 123 suffragi, libro che si è già conquistato il premio Strega giovani. Al quinto posto Come donna innamorata (Guanda) di Marco Santagata con 119 schede. 


Un’edizione veramente molto discussa proprio per le innovazioni: gli Amici della domenica, i 403 votanti allo Strega, hanno espresso, a differenza del passato, non una ma tre preferenze. Le nuove norme hanno rivoluzionato lo Strega. Secondo il regolamento di quest’anno poteva essere assegnato un sesto posto a un piccolo-medio editore se nessun rappresentante della categoria fosse entrato nella cinquina.

FABIO GENOVESI FABIO GENOVESI

 

Non c’è stata una sestina perché la Ferrante, che pubblica da e/o è entrata nella cinquina. Questo metodo di votazione, secondo Tullio De Mauro e Stefano Petrocchi - presidente e direttore della Fondazione che organizza il premio - limiterebbe lo strapotere delle major dell’editoria.

 

La rosa finale non era prevedibile: da mesi in pole position è stata indicata, con il quarto volume della saga de L’amica geniale, proprio la Ferrante, nom de plume dietro il quale sembra si nasconda la traduttrice Anita Raja, moglie del romanziere Domenico Starnone. Di recente, però, il suo stesso editore, Sandro Ferri, aveva smentito le attese affermando che l’autrice non avrebbe riscosso molte preferenze. 

saviano backstage amicisaviano backstage amici


La candidatura della Ferrante, presentata da Roberto Saviano, aveva suscitato perplessità: lo scrittore partenopeo aveva dichiarato che il libro rompeva «gli equilibri di un gioco scontato», cosicché il riconoscimento non sarebbe più stato «uno scambio di voti e favori». Proprio in questi ultimi giorni, però, si è messo in moto un tam-tam di congetture e di sospetti. Tra gli Amici della domenica circola la voce che l’operazione-Ferrante sarebbe stata ideata dai vertici dello Strega di concerto con i grandi gruppi editoriali e che fossero stati questi a mandare in campo a suo sostegno Saviano. 

MAURO COVACICH “La sposa” MAURO COVACICH “La sposa”


Un escamotage per ridare smalto all’alloro romano, conquistato l’anno scorso dall’einaudiano Francesco Piccolo, ieri sera presidente del seggio elettorale. Questo narratore, tra l’altro, sta lavorando a una serie per la Rai tratta dai quattro volumi deL’amica geniale della Ferrante. Gli altri autori in lizza, dopo il clamoroso «lancio» dell’incorporea scrittrice, non avrebbero gradito di essere messi a latere. Facendo pressioni sui loro editori, hanno cercato di ridimensionare la Ferrante. Manovre sotterranee? Illazioni? Chissà. I cinque neonominati sono pronti a contendersi il 2 luglio la palma della vittoria al Ninfeo di Villa Giulia.

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…