FERRARA INVITA LA “MORBOSA” BOCCASSINI A VEDERE QUALCHE FILM DI CANNES, COME “THE BLING RING” E “JEUNE ET JOLIE”, PER CAPIRE LE RUBY DI OGGI

Giuliano Ferrara per Il Foglio

La incredibilmente pettegola requisitoria della dottoressa Boccassini è un documento che a suo modo farà epoca negli annali della cultura civile italiana.

Per dirla con il Papa Francesco, che ha messo in guardia dal pettegolezzo e dall'interesse morboso per le vite degli altri nella sua messa mattutina a Santa Marta dello scorso sabato, non può che essere il diavolo a proporsi come linguaggio speciale della diffamazione, fino a entrare nel giudizio, nel dibattimento di rito solenne che si svolge nel tribunale di Milano, per occuparsi della moralità degli acquisti in borse Prada, nel "quadrilatero della moda", di giovani donne, nella media definite "appena maggiorenni", che sono state ospiti di una personalità pubblica per la quale si chiede la condanna alla galera e alla perdita dei diritti civili, e che forse è la più spiata, intercettata e sventrata nei suoi diritti in tutta la storia europea moderna.

Comunque la si pensi nel merito del processo, si abbia o no una opinione innocentista fondata sulla lettura delle carte, è indubbio che le parole della dottoressa Boccassini sono state sintomo di un atteggiamento moraleggiante, di una filosofia di vita che si presume superiore a quella dell'ambiente giudicato, di una presunzione di incorruttibilità personale e di lapidazione verbale dell'adultera che non credo reggerebbe alla provocazione cristiana della prima pietra.

Non si incappa in una espressione come quella della furbizia orientale, che di per sé sarebbe del tutto tollerabile in un racconto di vita, senza mescolare peccato e reato, concezione della vita e concezione del diritto.

Mentre si diffondeva l'eco di questo parodistico processo talebano nel cuore dell'Europa civile, occidentale e cristiana, a Cannes si proiettavano due film, uno di Sofia Coppola (che è la figlia del Padrino, ma non lo dico per suggerire indagini ai palermitani), e l'altro di François Ozon.

Nel primo è protagonista l'amore geloso delle ragazze per le dive, per lo spettacolo e per la comunicazione di sé, per un tipo mediatico come Paris Hilton, famosa per essere famosa, con tutto il sapore di una trama in cui le cattive ragazze si procurano con Google gli indirizzi delle celebrities del momento e fanno razzia di oggetti balordi ma costosi irrompendo nelle loro case. Il titolo è "The Bling Ring", la banda delle cose che luccicano, come nel quadrilatero della moda.

Il secondo film è francese, si intitola "Jeune et jolie", giovane e bella, ed è la storia, anche in questo caso osservata con la prudenza della ragione narrante e non con la morbosità libidinosa della passione moralistica, di una ragazza che perde senza complessi la sua verginità a diciassette anni ("Fatto", comunica a chi gli chiede conto dell'avvenimento), e poi decide di fare la puttana a trecento euro a botta per una ricerca di identità e una affermazione di sé che nella storia cinematografica restano enigmatiche, verso le quali l'autore non affonda con spirito banale il colpo del giudizio morale.

Giovani belle e cattive ragazze che dispiegano la loro libertà e le loro personalità in direzioni scandalose: è un lato della nostra epoca di oggetti che regnano sulle anime, del nostro modo di vivere, e in altri modi è un lato di tutte le epoche e di tutte le società. Solo che questa è una civiltà aperta, libera, totalmente priva di inibizioni, nel bene e nel male. Però del bene e del male, con prudenza reticente, con sapienza distaccata, si può discutere. Ma non nei tribunali in cui si processa surrettiziamente il modo di vita delle giovani donne, perché lì ci si deve limitare al legale e all'illegale.

 

GIULIANO FERRARA CANTA CON LA PARRUCCA ROSSA IMITANDO ILDA BOCCASSINI Giuliano Ferrara ilda boccassiniruby ruby bling ring emma watson tongue new x bling ring emma watson JEUNE ET JOLIE DI FRANCOIS OZON

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO