IL MOLLE AGIATO, FRUTTO PROIBITO DEL BISCIONE - ED È GIÀ TELENOVELA: “NON È VERO CHE CON LA RAI NON CI SONO STATE TRATTATIVE” - “VOLEVO FARE I MIEI CONCERTI IN DIRETTA TV. GIANCARLO LEONE FU PRIMA ENTUSIASTA, POI DISSE CHE LA RAI NON AVEVA I SOLDI NEANCHE PER LE TELECAMERE” - A CHE SERVE BERLUSCONI: “CON MEDIASET ABBIAMO CHIUSO L’ACCORDO IN 48 ORE”….

Adriano Celentano per "la Repubblica"

Caro direttore, non avrei detto niente. Se quel Pinocchio matricolato di Leone non avesse mentito spudoratamente quando, durante la presentazione dei palinsesti Rai, ha dichiarato ai giornalisti che «fra il Clan e la Rai non c'è stata nessuna trattativa». La telenovela è un'altra purtroppo. Quel giorno eravamo a casa ad Asiago. Con me, oltre a Claudia, c'erano Gianmarco Mazzi e Gianni Morandi.

Da giorni, maturavo l'idea di esibirmi in due concerti all'Arena di Verona, che però non avrei fatto se non fossero stati supportati da una diretta televisiva. Questo per compensare il fastidio che avrei potuto creare ai miei fan, in quanto due serate, effettivamente,
non sono che una briciola per uno che si è nascosto per 18 anni. Gianni, che da un po' mi incalzava, mi chiese: «Ma allora li fai davvero questi due concerti live a Verona»?

«Lo sapremo subito », gli dissi. «Da cosa?», mi rispose lui. «Da una telefonata che adesso Claudia farà alla Rai». Claudia chiamò subito Giancarlo Leone (direttore dell'Intrattenimento Rai, ndr) che al telefono fu molto gentile: «Adriano - disse Claudia - avrebbe deciso di tenere due concerti all'Arena di Verona. Vorremmo sapere prima di tutto se la Rai fa i salti di gioia e se è disponibile per le eventuali riprese in diretta».

«Ma ci mancherebbe - disse "l'intrattenitore" - è un evento che non si può perdere. Mi faccia solo fare una verifica all'interno della Rai e delle strutture coinvolte. Non credo - aggiunse Leone - che le vicende di Sanremo possano influire su questa grande occasione; comunque rimaniamo d'accordo così: la richiamo io venerdì, ma se per caso non dovessi richiamarla mi richiami lei il giorno dopo».

Per dargli un po' più di tempo dissi a Claudia di non richiamarlo il sabato ma di far passare altri quattro o cinque giorni, sperando che nel frattempo ci richiamasse lui. Ne erano passati otto di giorni. «A questo punto dobbiamo richiamarlo noi», disse Claudia. Gianni e Gianmarco, che fremevano curiosi, mi chiamarono da Bologna per sapere se da parte della Rai ci fossero buone nuove. No, gli risposi, ma oggi Claudia chiamerà Leone: «Buongiorno signor Leone, allora ha poi fatto quelle verifiche?».

«Sì, le ho fatte. E purtroppo devo dirle che la Rai si trova in un momento assai critico. La situazione che stiamo attraversando è tale che non saremmo neanche in grado di pagarvi i diritti». «Ma questo non sarebbe un problema - rispose Claudia - noi possiamo anche fare a meno dei diritti. Voi avreste solo il costo delle telecamere per riprendere l'evento e nient'altro». «Sì, lo so - rispose Leone - ma oggi la Rai non può permettersi neanche quello. Mi creda mi dispiace».

Claudia rimase senza parole. «Lei è sicuro di quello che dice?... Sono 18 anni che Adriano non appare in un concerto live, non pensa che questo valga almeno il costo del trasporto delle telecamere?... ». Le ultime parole di Giancarlo Leone sono state: «Lei ha ragione ma non è colpa di nessuno mi creda».

È chiaro che a quel punto non avrei fatto più niente. Senza la diretta televisiva, quei due concerti a Verona avrebbero avuto poco senso: un ritorno che solo per due date non poteva certo considerarsi un vero ritorno. Quei dieci milioni di persone che mi vedranno l'8 ottobre e altri 11 milioni il giorno dopo, sopperiscono a un tour di un anno. Mi misi quindi il cuore in pace, e sotto un certo profilo devo dire che non mi dispiaceva affatto. Quasi come se la devastante OTTUSITÀ della Rai mi avesse involontariamente salvato da un impegno che al confronto è meno faticoso fare Milano-Roma a piedi.

Ma nel bel mezzo della ritrovata LIBERTÀ, ecco che tramite Gianmarco e Lucio Presta mi arriva da Mediaset una proposta incandescente: «Qualunque cosa decidesse Celentano noi siamo pronti a incontrarlo anche di notte - fantasticò Alessandro Salem (direttore generale Contenuti RTI, ndr) - Basta che lui ci faccia un fischio». Devo dire che oltre a cantare io so fischiare molto bene. Ma come al solito quando la trattativa è importante, preferisco che il primo fischio lo faccia Claudia. In 48 ore abbiamo chiuso l'accordo.

 

ADRIANO CELENTANO A SANREMO Silvio BerlusconiGIANCARLO LEONEPIERSILVIO BERLUSCONI Gianni MorandiLucio Presta

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