maurizio costanzo giancarlo dotto

LA LUNGA FUGA SOLITARIA DI MAURIZIO COSTANZO – GIANCARLO DOTTO: "IL LAVORO ERA LA SUA RELIGIONE. LA TORCIA SEMPRE ACCESA SUL SUO ‘POZZO DI MALINCONIA’, COME LO CHIAMAVA MARIA, LA DONNA DELLA SUA VITA. MAI STATO UN UOMO FELICE, MAURIZIO, MA LA SUA AGENDA ERA SEMPRE PIENA E FORSE QUESTO SOMIGLIAVA ALLA FELICITÀ" – "ALLA MORTE DI FRANCA VALERI GLI CHIESI SE L’IPOTESI DI ARRIVARE COME LEI AI CENT’ANNI LO LUSINGASSE O LO SPAVENTASSE. ‘CI METTEREI LA FIRMA SUBITO SE DOVESSI ARRIVARCI COME LEI, LUCIDO, CON LA TESTA DI OGGI. DA RINCOGLIONITO, MEGLIO MORIRE’..."

Estratto dell’articolo di Giancarlo Dotto per “La Gazzetta dello Sport”

 

maurizio costanzo

Maurizio è stato fino in fondo un uomo solo in fuga come Coppi e come Bartali. Solitario per vocazione e per indole. Solo anche quando era circondato dalla folla. Solo quando sposava le sue donne (amava i matrimoni, quelli suoi e quelli degli altri, gli piaceva tantissimo celebrarli).  

 

Il lavoro era la sua religione. La torcia sempre accesa sul suo “pozzo di malinconia”, come lo chiamava Maria, la donna della sua vita. “…Nella mano della quale vorrei morire”, mi disse in un momento di particolare intimità. E speriamo davvero sia andata così.

 

[…] Maurizio si divertiva solo lavorando. Mai fatto vita mondana. Tornava a casa la sera, alzava il ponte levatoio e si isolava nel suo mondo. “Tutte le volte che qualcosa mi condanna a fermarmi vado in depressione”, mi diceva. “Ho dovuto sgobbare come un matto per avere successo. ancora di più per conservarlo. E ora non so più fermarmi…”.

 

CHI MI CREDO DI ESSERE AUTOBIOGRAFIA DI MAURIZIO COSTANZO SCRITTA CON GIANCARLO DOTTO

Il Teatro Parioli a Roma è stato per anni la sua tana, la sua vera casa. Aveva il suo odore, i suoi umori, il suo respiro. Lui, sempre più somigliante al samurai di Toshiro Mifune, non ha mai mollato fino all’ultimo giorno. In un mondo che nel frattempo si rovesciava sottosopra.

 

[…] La televisione era cambiata, ma lui era rimasto se stesso. Pigro e frenetico, sempre più refrattario alla gente e sempre più calato nella mischia, consapevole più che mai dell’effimero di ciò che faceva e sempre più impegnato a farlo. Mai stato un uomo felice, Maurizio, ma la sua agenda era sempre piena e forse questo somigliava alla felicità.

 

L’ho incontrato l’ultima volta nel suo ufficio romano. Dal suo ponte di comando, l’energia contagiosa dell’highlander, non la smetteva di distribuire compiti ai fedelissimi che lavoravano per la sua gloria. La sua televisione focolare, che sembrava spazzata via dalla caciara di massa, era più viva che mai.

 

Lui, nel frattempo ottuagenario, tagliava corto come sempre. Mai avuto tempo da buttare. Si era rattrappito. Sempre più simile alle sue amate tartarughe. Televisione, radio, teatro, giornali, web, il paniere di Costanzo, manco a dirlo, è sempre stato pieno. Uscito dalla finestra dell’analogico serale era rientrato dalla porta di quello mattutino prima e pomeridiano poi, per tornare al serale, alternandosi tra Rai e Mediaset. Non mancando le incursioni nel digitale e nella banda larga.

 

maria de filippi maurizio costanzo

[…]  Costanzo ha inventato il talk-show all’italiana, teatrale, unico al mondo, con il pubblico in platea, storie di un’Italia sconosciuta, sorprendente, a volte commovente, in qualche caso aberrante, istigato gazzarre alte e basse, ma anche campagne importanti come quelle sul carcere e i racket malavitosi. Tra pochi giorni sarà il trentesimo anno dall’attentato di mafia nei suoi confronti. L’autobomba con 70 chili di tritolo, lui e la compagna Maria scampati per miracolo.

 

La genesi di tutto:18 ottobre 1976, ore 22 e 40. Maurizio Costanzo chiude la persiana della finta finestra alle sue spalle, si accomoda su uno sgabello e aspetta il verso del cucù, un orribile orologio altoatesino. È la prima puntata di Bontà loro. Schiacciati su tre poltrone color aragosta Anton Giulio Majano, un idraulico e una ragazza eliminata a Miss Italia, sono le prime cavie chiamate a rispondere alla domanda: “Cosa c’è dietro l’angolo?”. Tutto in diretta.

 

giancarlo dotto foto di bacco (2)

La puntata costa 300 mila lire e fa subito il botto: 5 milioni e 400 mila spettatori. Costanzo esaltava la qualità radiofonica della televisione, la vanità e lo scacco della parola. Grazie a lui, i politici uscivano dai ghetti ingessati delle tribune politiche e scoprivano la cosmetica e la popolarità, andando intrepidi incontro al trionfo e al disastro.

 

Costanzo aveva una sincera ammirazione per il talento. Specie quello che si manifestava nell’uso vertiginoso della parola. Memorabili i suoi Uno contro tutti con il prediletto Carmelo Bene. Una sua invenzione totale Vittorio Sgarbi, prima del Costanzo Show un eccentrico e sconosciuto studioso d’arte. Sul palco del Parioli hanno sfilato in passerella tutti, i più improbabili, incluso Giorgio Strehler da Parigi. “Il più grande rimpianto? Non essere riuscito a convincere Berlusconi a ballare in diretta con la Fenech”, mi disse una volta.

paolo villaggio paola borboni e maurizio costanzo

 

[…] A furia di agitarsi e dimenarsi ne ha fatti di errori. Il più grande, inciampare nella storiaccia della P2. Il suo nome, nella lista di Licio Gelli, uno dei 962 affiliati. “La più grande imbecillità della mia vita” si autodenunciò, uno dei pochi. “Anche perché non ne avevo bisogno, ero nel pieno del mio successo televisivo. Alla confessione televisiva con Giampaolo Pansa seguì un anno di terrore. Terrore di non poter più fare il suo lavoro. Quando riprende il Costanzo Show non è più lo stesso, trasformato anche fisicamente. Baffuto, rotondo, ma come ingobbito e disidratato. Il suo camerino ricorda le celle di clausura: un lettino da riposo, un tavolo, due pantofole da pensionato.

 

maurizio costanzo

[..] Alla morte di Franca Valeri gli chiesi se l’ipotesi di arrivare come lei ai cent’anni lo lusingasse o lo spaventasse. “Ci metterei la firma subito se dovessi arrivarci come lei, lucido, con la testa di oggi.”, mi disse.  “Da rincoglionito, meglio morire”. Non è arrivato ai cent’anni, ma là dove ha potuto ci è arrivato con la testa lucidissima.

 

maurizio costanzo 3

Strana la memoria. Di lui, ora che non c’è più, ricordo i suoi panciotti spesso macchiati dei bignè e dei gelati di cui era goloso e il vezzoso pigiama con le braghe corte con cui mi riceveva per le sedute serali di registrazione della sua biografia.

maurizio costanzo 4maurizio costanzo maria de filippi maurizio costanzo maria de filippi e maurizio costanzoattentato a maurizio costanzomaurizio costanzo e rosario fiorello 2maurizio costanzo attentato via fauromaurizio costanzo e rosario fiorellomaurizio costanzo falconeattentato a maurizio costanzo 2maurizio costanzo e maria de filippi

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…