vannacci mario giordano

“CREDO CHE MARIO GIORDANO STAVOLTA ABBIA PRESO UN GRANCHIO” – IL GENERALE VANNACCI AL CONTRATTACCO DOPO LE ACCUSE DEL CONDUTTORE (“SIAMO RIMASTI DELUSI NEL VEDERLA RICORRERE A UNA RAFFICA DI QUERELE CONTRO CHI L’AVEVA ATTACCATA COME UN RENZI QUALSIASI”) - "IL SERVIZIO DI "CHI"? "MAI STATO ANTISISTEMA. NON FACCIO COLAZIONE DIVORANDO OMOSESSUALI NÉ PRANZO MANGIANDO UOMINI NERI. IO VITTIMA DELL'EFFETTO JALISSE? NO, STO CONTINUANDO A GIRARE L’ITALIA, HO L’AGENDA PIENA" – LA CONTRO-REPLICA DI GIORDANO: "E' SEMPRE UN ERRORE ANDARE IN TRIBUNALE"

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

roberto vannacci a quarta repubblica 9

Sic transit gloria Vannacci , così passa la gloria del generale che ha surriscaldato le già bollenti giornate estive della destra italiana, con le copie del suo libro Il mondo al contrario che hanno sfondato ampiamente il muro dei cinque zeri.

 

Una gloria effimera, quantomeno per quel pezzo di intellighenzia conservatrice, ma forse qualcosina in più che conservatrice, che immaginava per lui un percorso a metà tra candidato alle elezioni Europee con la Lega (base d’asta) e capopopolo della nuova ultradestra (opzione massima). E invece niente, come se avesse ballato giusto un trimestre, vittima di una specie di effetto-Jalisse, che vinsero un Sanremo e poi vennero inghiottiti dal buco nero dalla musica italiana.

 

il generale roberto vannacci

È più o meno quello che teorizza Mario Giordano, conduttore di Fuori dal Coro , che dalle colonne de La Verità ha urlato al generale tutta la sua delusione. Sì, proprio così, «siamo rimasti delusi nel vederla ricorrere a una raffica di querele contro chi l’aveva attaccata (il destinatario di una di queste è Pier Luigi Bersani, poi un utente di Twitter, ndr )», «pensavamo che un generale dei parà (…) sapesse affrontare i suoi avversari senza mettersi al riparo dei bolli in tribunale, come un Renzi qualsiasi». E ancora, sempre Giordano: «Avevamo letto le sue parole rivoluzionarie e ci siamo ritrovati i suoi toni quasi democristiani.

 

 Avevamo incontrato un duro combattente da trincea e ci siamo ritrovati le patinate fotografie su Chi. (…) Se tutto ciò era per vendere tante copie del libro, poteva dircelo».

 

roberto vannacci a quarta repubblica 6

Il generale Vannacci non si scompone. «Credo che Giordano stavolta abbia preso un granchio, uno di quei granchi blu che da qualche tempo abbondano nei nostri mari», sorride al telefono. All’accusa di sembrare un democristiano, ecco, risponde così: «Forse c’era un equivoco che è meglio chiarire. Se c’era qualcuno che pensava a me come a uno antisistema, ecco, io non sono mai stato antisistema.

 

(...)

 

Alla querela a Bersani, però, no. «Ho aspettato novanta giorni che mi cercasse dopo avermi dato del cogl…e. Non volevo nemmeno le sue scuse, magari che si mostrasse dispiaciuto». Quanto all’intervista-ritratto corredata da ampio servizio fotografico sul settimanale Chi , forse la cosa che più ha ferito i vannaccini ortodossi, quelli della primissima ora, ecco, il generale afferma: «A prescindere dal giudizio che si ha di quel servizio, su cui possono esserci tantissimi punti di vista, il motivo che mi aveva spinto ad accettare era stato semplicissimo: spiegare che esiste il generale autore de Il mondo al contrario ma che c’è anche Roberto Vannacci persona, che non fa colazione divorando omosessuali né pranza mangiando uomini neri, che non è sessista, classista, razzista…».

roberto vannacci foto di Massimo Sestini PER CHI

 

L’effetto Jalisse non lo preoccupa. O, se lo preoccupa, non lo dà a vedere. «Sto continuando a girare l’Italia, se le racconto la mia agenda non ci crederebbe», scandisce prima di rivelare, a mezza bocca, che l’attesissimo sequel de Il mondo al contrario vibra tra i suoi polpastrelli in attesa di trasformarsi in prosa. «Sono entrato in combat mode ». Modalità combattimento. «Dormo tre ore a notte». Uscirà entro la primavera? «Dipende da quanto ci metto a scriverlo». Casa editrice? «Ora vuole sapere troppo, la saluto» .

 

 

1. CARO GIORDANO, LA LIBERTÀ DI PENSIERO NON IMPLICA L’OFFESA

Lettera di Roberto Vannacci, pubblicata da “La Verità” - Estratti

 

Egregio direttore Belpietro, mi sono ancora una volta guadagnato la prima pagina del suo giornale grazie allo stimato direttore Mario Giordano. Sinceramente, non me lo aspettavo. Il caro direttore Giordano è deluso dalle querele nei confronti di chi mi ha offeso, lui che da sempre si batte per la legalità, per la democrazia, per il libero pensiero.

 

roberto vannacci a quarta repubblica 9

Avrei dovuto lasciar perdere, secondo lui, in nome proprio della libertà di espressione. Mi dispiace averlo deluso, ma questa volta credo proprio che abbia preso un granchio, forse uno di quei granchi blu che da qualche tempo abbondano nei nostri mari. Io sostengo strenuamente la libertà di espressione, la possibilità di dire ciò che si pensa, ciò che si vuole, ciò che si sente anche se sbagliato, scorretto, scientificamente assurdo, illusorio e anche strampalato ma il tutto si deve inquadrare nel rispetto del prossimo.

 

ROBERTO VANNACCI CON LA MOGLIE Camelia - foto di Massimo Sestini PER CHI

(...) Mettere sullo stesso piano la libertà di espressione con la presunta libertà di offesa corrisponde a equiparare la libertà ed il diritto a possedere una casa alla presunta libertà e diritto di occuparla abusivamente quella stessa casa.

 

E poi al direttore Giordano voglio precisare che anche nella quantificazione ha preso un abbaglio, non una raffica di querele, come se avessi sventagliato con un’arma automatica, ma solo due colpi, due precisi colpi mirati, da cecchino che usa un’arma a manovra ordinaria senza provocare danni collaterali. Se avessi dovuto querelare tutti quelli che sproloquiando mi hanno dato del razzista, dell’istigatore dell’odio, dello xenofobo e del troglodita avrei intasato i tribunali di mezza Italia.

 

 

 

2. CARO GENERALE, È SEMPRE UN ERRORE ANDARE IN TRIBUNALE

Mario Giordano per “La Verità” - Estratti

 

mario giordano

Caro generale Vannacci, lei sa quanta stima ho per le sue idee, per la sua persona e per il suo libro. Continuerò a difenderla in ogni luogo e in ogni modo, come ho fatto finora, contro tutti quelli che fin dal primo momento l’hanno attaccata. E la ringrazio per questa sua lettera che, ancora una volta, dimostra il suo essere persona d’altri tempi. A proposito d’altri tempi: le confesso che mi sarebbe piaciuto assai, novant’anni fa, assistere al duello all’arma bianca, all’alba, in un parco, tra lei e Bersani.

 

mario giordano cover

Mi sarei proposto volentieri come suo paggetto. In tribunale invece no, il paggetto non glielo faccio. Ed è per questo che le ho scritto quella cartolina che l’ha sorpresa e amareggiata. Lo so, non se l’aspettava. E non se l’aspettavano nemmeno diversi lettori che mi hanno scritto: «Ma come? Te la prendi con Vannacci?». Abbiate pazienza: credo che fra «i concetti e i principi che stiamo perdendo» (parole sue) ci siano, caro generale, anche quelli della sincerità e dell’autonomia di pensiero.

 

Lei ha avuto successo con il suo libro proprio perché ha pensato con la sua testa e l’ha scritto sinceramente. E lo stesso ho fatto io, nel mio piccolo, rivolgendole una critica, proprio perché la stimo e la apprezzo. E penso che il modo migliore per aiutare le persone che si stimano e si apprezzano, anche quando diventano molto importanti, e circondate da molti plaudenti, è dire loro con sincerità quello che si pensa.

 

mario giordano fuori dal coro

Le assicuro che, per quel che mi riguarda, non vale solo per lei. È stato lei stesso, se non sbaglio a raccontarmi, durante una pausa nel mio studio televisivo, di un generale che al primo incontro con un nuovo staff diceva di proposito una cosa palesemente sbagliata per vedere chi fosse il primo che glielo faceva notare. Quello diventava subito il collaboratore più fidato. Ecco: le persone che ci sono più amiche, quelle che ci aiutano di più, non sono quelle che applaudono tutto ciò che facciamo.

 

Ma quelle che se vedono qualcosa che non le convince lo dicono senza timore. Serve più una piccola critica che un coro di elogi. Quello che non mi ha convinto delle sue ultime gesta l’ho scritto ieri, e ho poco da aggiungere. Per me lei è un simbolo della libertà di espressione. E i simboli della libertà di espressione hanno gli strumenti per difendersi dagli attacchi verbali senza dover ricorrere ai tribunali, trincerandosi dietro i principi del foro. Ho criticato quando l’hanno fatto i D’Alema e i Renzi, non vedo perché dovrei cambiare idea ora. 

 

(...)

 

 

roberto vannacci si lancia con il paracaduteroberto vannacci foto di Massimo Sestini per chiroberto vannacci foto di Massimo Sestini PER CHIpaolo giordano 2roberto vannacci foto di bacco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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